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Le dimissioni  di Luigi Di Maio: appello all’unità del Movimento e alla continuità dell’azione (audio dei primi 16 minuti del discorso) Le dimissioni  di Luigi Di Maio: appello all’unità del Movimento e alla continuità dell’azione (audio dei primi 16 minuti del discorso)
Il discorso con cui Luigi Di Maio questo pomeriggio, con cui ha annunciato le sue dimissioni da capo politico, ha ancora una volta confermato... Le dimissioni  di Luigi Di Maio: appello all’unità del Movimento e alla continuità dell’azione (audio dei primi 16 minuti del discorso)

Il discorso con cui Luigi Di Maio questo pomeriggio, con cui ha annunciato le sue dimissioni da capo politico, ha ancora una volta confermato la grande crescita di questo ‘ragazzo’, dell’unico uomo politico del panorama italiano capace di reggere tre dei ministeri più difficili con un’invidiabile disinvoltura e buoni risultati.

Non è riuscito a reggere e a tenere unito un Movimento composito e poco preparato a un’esperienza di governo, e quando se ne è reso conto ha deciso di lasciare l’ingrato compito, a ‘senza mollare’, come ha spesso sottolineato.

Ha parlato delle cose fatte come governo (molte e importanti) e di cui tutti gli riconoscono il merito. Non ha però spiegato ‘perché’ è oggi costretto alle dimissioni. Questo resta, per il pubblico dei non addetti ai lavori, un grosso mistero. Il crollo dei consensi dura da molto tempo, e non giustifica ‘oggi’ il passo indietro: infatti nulla è successo capace di cambiare la situazione, anzi, in quanto Ministro degli Esteri sta affrontando in maniera concreta la grave crisi internazionale in corso. Gli attacchi che gli vengono rivolti dall’interno del Movimento riguardano più il ruolo che ricopre, quello di Capo Politico, che secondo molti ‘grillini’ andrebbe abolito perché contraddirebbe lo spirito del Movimento.

Le cose saranno sicuramente più chiare in marzo, quando il M5S terrà i suoi stati generali, sostanzialmente il primo congresso nazionale, fino a poco tempo fa considerato un tabù, vista l’esistenza di Rousseau che avrebbe dovuto sostituire l’intelligenza collettiva della rete a quella fisica delle tradizionali assemblee di partito.

Da oggi il ‘reggente’ del Movimento è Vito Crimi, il primissimo capogruppo del M5S, insieme a Roberta Lombardi. Un ritorno alle origini?