Continua il business delle vaccinazioni: tutte, sono inutili e pericolose
Benessere psicofisicoCritica della medicina modernaPoliticaSalute e benessereSanità 29/03/2023 Franco Slegato
Pubblicato l’infame Piano di Prevenzione Vaccinale del Governo Meloni: nell’articolo il link per scaricarlo in versione integrale.
Fabrizio Zani
E’ operativo il nuovo “Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale PNPV 2023-2025” a distanza di 6 anni dalla pubblicazione dell’ultima versione prorogata fino al 2021 per la cosiddetta pandemia da Covid-19.
https://www.edizionisi.com/public/editor_page/pianovaccinale.pdf
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale rappresenta il documento programmatico attraverso il quale il Ministero della Salute definisce le modalità e gli obiettivi relativi alla “prevenzione delle malattie evitabili attraverso la vaccinazione”. Questa espressione è usata. con sprezzo del ridicolo, ufficialmente dall’ ISS e dal Ministero. Il focus principale del testo è quello di “’armonizzazione le strategie vaccinali in atto nel Paese, al fine di garantire alla popolazione, indipendentemente da luogo di residenza, reddito, livello socioculturale e status giuridico, i pieni benefici derivanti dalla vaccinazione, intesa come strumento di protezione sia individuale che collettiva”.
In un testo degno di Zelig, il Ministero ci informa che gli obiettivi del piano sono i seguenti:
- Mantenere lo status polio-free
- Raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia
- Rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate
- Raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target strutturando reti e implementando percorsi di prevenzione vaccinale
- Promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia, favorendo un approccio centrato sulle esigenze del cittadino/paziente
- Ridurre le diseguaglianze e prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili e/o con bassa copertura vaccinale
- Completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale
- Migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino
- Rafforzare la comunicazione in campo vaccinale
- Promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.
Non sapevamo dell’esistenza della vaccinologia, immaginiamo orde di scienziati al lavoro per eliminare “il morbillo e la rosolia”, che com’è noto sono fra le malattie mortali più terribili*, come ebbe modo di dire anni fa la Lorenzin, commentando l’ecatombe di bambini a Londra, scoperta in un numero arretrato di Topolino.
Ma a parte gli scherzi, prendiamo atto che gli accordi da questa sottoscritti negli USA per fare dell’Italia terreno di conquista delle multinazionali del farmaco procede spedito (nonostante la sberla presa dalla “scienza” con il disastro del “vaccino” anti-covid) indifferente a ogni cambio di governo e di ministro.
E’ allucinante che dopo quello che sta succedendo nel mondo con gli effetti gravi e mortali del Pfizer, in 66 pagine di piano la questione degli effetti avversi sia appena accennata come elemento parte del piano di monitoraggio. Una riga in tutto, e inserita non fra ciò che occorre fare, ma come ELEMENTO DI CAMPAGNA DI PROMOZIONE DELLA PRATICA VACCINALE!
In compenso, “Il monitoraggio continuo dell’omessa vaccinazione (per dimenticanza o per ragioni mediche, ideologiche, religiose, psicologiche) sia complessivamente sull’intero territorio, sia a livello del singolo Comune, allo scopo di identificare coloro che necessitano di essere incoraggiati verso un percorso vaccinale (compliance) e di evidenziare eventuali insufficienze nella copertura vaccinale, specialmente con riguardo ai bambini“.
- Per dire la genialità di questi cialtroni: per giustificare la campagna contro il morbillo ci danno dati mondiali, senza mai fare riferimento al fatto che nei paesi avanzati, come l’Italia, il morbillo è malattia grave come il raffreddore, e dove diventa mortale, si potrebbe davvero eradicare dando da mangiare e condizioni di vita decenti ai bambini che si ammalano.