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Intervista ad Alessandro Di Battista: 5stelle senza identità, al governo con Salvini e Berlusconi per spartirsi il Recovery Fund Intervista ad Alessandro Di Battista: 5stelle senza identità, al governo con Salvini e Berlusconi per spartirsi il Recovery Fund
"Le domande non sono mai indiscrete, le risposte lo sono, a volte". Intervista ad Alessandro Di Battista: 5stelle senza identità, al governo con Salvini e Berlusconi per spartirsi il Recovery Fund

Nella famosa intervista sulla Rai del 2006 fatta da Luttazzi (che poi sparì dagli schermi) a Marco Travaglio, il noto direttore del Fatto Quotidiano affermò che i giornalisti non fanno più domande indiscrete, forse perché la gente è meglio che non senta le risposte, oppure come ha scritto Oscar Wilde :“Le domande non sono mai indiscrete, le risposte lo sono, a volte”.

In particolare, Travaglio si riferiva al fatto che pur avendo collegato, nel suo libro “L’odore dei soldi”, Berlusconi a Cosa Nostra con documenti ufficiali discussi dai PM in tribunale, nessuno della stampa aveva pubblicato nemmeno un trafiletto sulla questione. Eppure già due grandi e famosi personaggi si erano chiesti, finché avevano potuto, come Silvio Berlusconi aveva trovato tutti quei miliardi da investire nei suoi affari che, dal 92″ cominciarono a dilagare con grande successo nella politica e soprattutto in televisione e mass media con l’impero che negli anni avrebbe fatto la fortuna del Cavaliere Smascherato.

E dunque si era evidenziato l’elemento chiave di tutta la storia, dopo aver individuato nel suo braccio destro Dell’Utri, l’uomo di contatto tra Berlusconi e la mafia attraverso Vittorio Mangano, lo stalliere di Arcore che Borsellino definì in una intervista fatta a due mesi dalla morte in Via D’Amelio “il ponte”, la testa di ponte dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia. E soprattutto si erano evidenziate le strane coincidenze che videro i due giudici più famosi d’Italia saltare in aria a distanza di 48 giorni l’uno dall’altro proprio mentre stavano focalizzando le intricate vie prese da quella grande quantità improvvisa di denaro, che aveva visto come protagonista fra le altre la banca dove il padre di Silvio da impiegato era divenuto direttore generale.

Ma veniamo ad Alessandro Di Battista, ultimo barlume di quel 5stelle nato sulla base di un ideale cambiamento delle questioni politiche, affaristiche e clientelari che hanno sommerso il nostro paese con il fango melmoso dell’interesse personale. Perché in un’intervista rilasciata qualche giorno fa, sembrava di essere tornati a quel 2006 quando Travaglio si era reso conto di come ormai, in Italia, qualunque cosa accadesse non produceva più scandalo, come se il male fosse talmente grave e profondo da non riuscire a suscitare nei cittadini nemmeno un minimo di protesta.

Infatti soltanto pochi mesi orsono Di Battista era andato sotto al balcone di Berlusconi a leggere a voce alta le sentenze contro i suoi crimini legati alla mafia con tanto di condanne e adesso lo ritrova con i suoi ex colleghi pentastellati al governo del paese con tutti (nessuno escluso) quei nemici politici per i quali aveva avuto un senso la nascita del Movimento 5 Stelle.

Ecco alcune delle sue affermazioni più significative:

  1. Questo governo non sta “costituendo”, stanno facendo riforme che ritengo arriveranno claudicanti perché sono troppo diverse le voci all’interno di questo miscuglio. La critica principale che muovo al Movimento5Stelle? come fai a tornare al governo con due forze politiche, Lega e Italia Viva che di fatto hanno buttato giù i tuoi due governi precedenti. Ritengo che questo sia masochismo, non politica.
  2. Anche prima eravamo al governo con Salvini e Renzi, la differenza rispetto all’assembramento attuale è che non mi risulta digeribile di governare, di fatto, con tutti. Oggi il Movimento non prende più posizioni politiche. All’interno del Consiglio dei Ministri, durante il Conte1 e il Conte2 il Movimento5Stelle aveva la maggioranza, poteva imporre una linea politica e porre il veto su manovre dubbie che non lo soddisfacevano, oggi Draghi ha piazzato 8 ministri suoi, diciamo di natura tecnica e se contiamo tutti gli altri fra Lega, Italia Viva, PD, ecc.. il Movimento è di fatto in minoranza nonostante abbia vinto le elezioni nel 2018, anche nonostante una legge elettorale che venne fatta per pregiudicare l’esito del Movimento. Ho rivalutato il termine “compromesso” perché le cose cambiano e si evolvono; oggi lo considero forse meno negativo di tre anni fa, quello che è certo che fare un compromesso al ribasso non è una cosa che ritengo utile.
  3. Faccio un esempio sulla fragilità della condizione politica: ieri il ministro Orlando di fatto è stato stoppato dopo aver presentato una misura al Consiglio dei Ministri accettata da Draghi. E’ subentrata Confindustria che ha fatto pressioni e subito il governo è tornato sui suoi passi per quanto riguarda il blocco dei licenziamenti.
  4. Io credo che per igiene politica e democratica debbano esistere un governo ed un’opposizione e la Meloni fa un’opposizione di facciata, fittizia. Lucra, lo sa far bene perché è politica scaltra a differenza di Salvini che le sta sbagliando tutte. Le faccio un esempio: se fosse stato Roberto Fico, Presidente della Camera, ad utilizzare in modo bulimico i voli di Stato, cosa che ha fatto la Presidente Casellati, la Meloni avrebbe fatto la garibaldina, avrebbe attaccato, invece non l’ha fatto. Tace, perché? Perché di fatto è all’opposizione in Parlamento, ma sostanzialmente e al Governo con Lega e Forza Italia al di fuori. Un assembramento come questo nella storia repubblicana io non l’ho mai visto.
  5. Il concetto oggi è: tutti al potere per provare a spartirsi i soldi del Recovery Fund, con una confusione tale che di fatto deriva da un’ingovernabilità. Noi cittadini vogliamo un governo.
  6. Io avevo suggerito ai miei ex colleghi del Movimento5Stelle di andare dritti verso la linea che lor signori avevano scelto, ovvero si Conte, no Renzi e no Draghi e governo dell’assembramento. Non ho la contro prova ma sono sicuro che se il Movimento avesse mantenuto la barra a dritta fino in fondo, Draghi non avrebbe accettato l’incarico di governo e sarebbe tornata un’ipotesi Conte ter, ma naturalmente non ho la sfera di cristallo.
  7. Perché sono (anche) contrario a questa miscuglio; se ricordate Beppe Grillo ha spinto affinché fosse formato questo governo, affermando che sarebbe nato un super ministero, quello della transizione ecologica, con il ministro Cingolani. Io non ci avevo mai creduto a questa ipotesi così fantasmagorica e devo riconoscere, ahimè, di avere avuto ragione perché sento il ministro Cingolani addirittura ritirare fuori il tema del nucleare. E sono un convinto sostenitore di una democrazia diretta e ho combattuto affinché la pubblica opinione potesse comprendere l’importanza di incidere sulle scelte dei politici perché nessun politico dovrebbe riprendere i discorsi sul nucleare dal momento che il popolo italiano già si è espresso due volte contro.
  8. Se ci sarà una scissione del Movimento5Stelle? Non lo so… io non mi sto dedicando a questo, mi sto dedicando a fare delle battaglie politiche al di fuori del parlamento. E’ evidente che tanti rappresentanti del M5S che sono stati espulsi per non aver votato la fiducia a Draghi, probabilmente si organizzeranno in qualcos’altro; però non credo che sarò io a guidarli. Mi sono guadagnato uno spazio di libertà al quale difficilmente vorrò rinunciare. Ho una buona qualità di vita, sono fiero di quello che dico, voglio fare delle inchieste importanti, e inciderò sulla politica italiana probabilmente molto di più di molti parlamentari.

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