Continuano gli agguati leghisti contro Conte
Secondo il governatore leghista della Lombardia, Fontana, la discussione in parlamento, e in sede governativa, sul provvedimento per l’autonomia regionale, è una dimostrazione di come Conte e il Movimento 5 stelle siano agenti di ‘bieca restaurazione’.
L’opposizione registrata tanto in CdM quanto in Parlamento alle proposte leghiste di differenziare gli stipendi a seconda delle regioni, e di assumere gli insegnanti sempre su base regionale, secondo Fontana, indica la volontà di non concederela necessaria autonomia alle regioni e “non è che io da Governatore della Lombardia penso al Nord – ha dichiarato -… penso anche al Sud, che con questa riforma avrebbe avuto una grande occasione di cambiamento”. Con toni più morbidi anche Zaia, governatore Veneto, Salvini e altri esponenti leghisti lamentano l’impasse nella trattativa e i paletti imposti dal M5S per votare la legge. Diametralmente diverse le posizioni dei governatori del Sud: Emiliano, governatore piddino della Puglia, sostiene che esista “una inevitabile differenza tra le regioni del Nord e quelle del Sud, questo è un provvedimento devastante, un atto politicamente irresponsabile al quale le regioni del Sud si opporranno con tutte le forze”. Non diversi gli accenti degli altri Presidenti di Regione del sud.
Come è noto, fra Movimento 5 Stelle e Lega ex-nord ci sono diversi punti di attrito riguardo alla richiesta di autonomia presentata dalle regioni Lombardia, Veneto (a seguito di referendum popolare) ed Emilia Romagna. Quello della scuola, ma anche quello delle gabbie salariali (diverse retribuzioni a seconda della regione di residenza).
Ma mentre i toni di Luigi Di Maio, preoccupatissimo per la tenuta del Governo, suonano distesi e costruttivi, in questa come in molte altre occasioni la Lega ex-nord va all’attacco decisa a raggiungere i suoi obiettivi, minacciando costantemente la caduta del Governo Conte.
Staremo a vedere…