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Sulmonelezioni: il “bagnetto dei folli” Sulmonelezioni: il “bagnetto dei folli”
Sulmona – Più che un bagno di folla un bagnetto di folli all’arrivo di Di Maio in città: in uniforme quelli del gruppo inerente... Sulmonelezioni: il “bagnetto dei folli”

Sulmona – Più che un bagno di folla un bagnetto di folli all’arrivo di Di Maio in città: in uniforme quelli del gruppo inerente ai cinquestelle ufficiali, metafora forse del continuo inchinarsi ai loro peggiori nemici, Draghi & company. I poltron-decorativi d’un governo dentro al quale sono stati emarginati col 33% dei voti nel 2018. Un governo dentro al quale, oltretutto, ci sono tutti i fautori del loro fallimento, Salvini, Renzi, Berlusconi: e pretendono di fare le cose insieme. La scusa è l’emergenza (autoimposta) nazionale, la verità è che dentro al baratro bisognerebbe quantomeno dimenarsi e lottare per non soccombere e non abbandonare un ideale e un popolo intero per chiudersi in cantina a contare i soldi dell’Europa. Quelli per intenderci del gioco delle tre carte, perché se osserviamo qualche grafico sul debito, il pagamento interessi (che da quando è entrato l’euro non riusciamo nemmeno a coprire), e previsione di restituzione all’Europa, pure noi finiremo su delle magliette con scritto 2050, recante la scritta “gli infami che distrussero le generazioni future”. Perché stare a galla vuole dire anche altre cose, e draghi “il grande” è stato uno dei principali protagonisti dell’Italia in declino dopo l’ingresso dell’euro. Questi qua, invece, continuano il giochino, come se avessero cambiato qualcosa, come se contassero qualcosa, come se non avessero tradito milioni di attivisti e simpatizzanti e promettendo ancora di cambiare… poi brindano ad acqua pubblica in bicchieri di vetro perché la plastica inquina, continuando a rappresentare i temperamatite di un iceberg che ci sta inghiottendo: l’inquinamento e il riscaldamento globale. Questioni per le quali questa civiltà per come la conosciamo scomparirà a breve e questioni per le quali i cinquestelle non hanno fatto niente di niente, pur avendo ministri in posti rilevanti. Sono rimasti i più furbi che ci hanno saputo fare, persone che si sono trovate nel posto giusto al momento giusto, mentre i politici veri strizzavano l’occhio al loro inevitabile crollo nella sfida con il tempo e le regole del gioco, fatte di compromessi, tradimento e gioco delle parti.

Intanto a Sulmona rimangono i problemi di sempre, come sottolinea Elisabetta Bianchi, l’unica candidata a sindaco che attualmente non ha accettato accordi o compromessi: meglio un barlume nel bosco destinato (forse) a spegnersi che l’accecante caos che ci rende ciechi.

La campagna elettorale entra nel vivo e la sfilata dei big nazionali comincia anche in una Città, come quella di Sulmona, che soffre della strategie nazionali delle forze di governo. Si inizia oggi con il pentastellato di Maio, attualmente Ministro degli Esteri, tra le altre prestigiose cariche, già Ministro dello Sviluppo economico sino al 2019, ministero appannaggio dei 5 Stelle sino sino sl Febbraio 2021. Ci aspettiamo che in questa occasione l’Onorevole Di Maio possa chiarire dove sono finite le promesse del suo collega pentastellato Buonafede quando da Ministro della Giustizia assicurava la salvaguardia del nostro presidio di Giustizia in occasione della sua visita a Sulmona del Febbraio 2019. In quella occasione dichiarava peraltro risposte entro il successivo Marzo sul personale e gli organici, sull’organizzazione delle carceri con l’annuncio dell’assunzione di 1300 agenti ed una task force per l’edilizia carceraria con il recupero per le caserme dismesse, risorse delle quali avremmo bisogno anche a Sulmona visto lo stato della caserma della polizia penitenziaria che probabilmente viene avviata alla dismissione considerato che gli agenti trasferiti a Sulmona si rifiutano in gran parte di alloggiarvi per lo stato dell’edificio. Ci aspettiamo che in questa Città i pentastellati governativi pronuncino parole chiare sulla geografia giudiziaria e sulla modifica del Decreto Lorenzin, sul futuro delle commesse Sevel per la Magneti Marelli nello stabilimento di Sulmona, argomenti da loro sbandierati per andare nelle aule parlamentari ma sui quali non ancora si riesce a trovare le soluzioni attese dai territori nonostante l’amplissima convergenza delle forze al governo nazionale. Noi di Direzione Sulmona per Elisabetta Bianchi sindaco continueremo l’ascolto e non smetteremo mai di portare avanti le nostre proposte nell’esclusivo superiore interesse della Città di Sumona. Elisabetta Bianchi

Mirko Mocellin