ovidio news
Russia-Ucraina: la guerra e il negoziato Russia-Ucraina: la guerra e il negoziato
Fabrizio Zani, 1 Marzo 2022 Le richieste dei Russi al tavolo negoziale con l’Ucraina erano inizialmente queste: – a livello territoriale, repubbliche del Donbass... Russia-Ucraina: la guerra e il negoziato

Fabrizio Zani, 1 Marzo 2022

Le richieste dei Russi al tavolo negoziale con l’Ucraina erano inizialmente queste:

– a livello territoriale, repubbliche del Donbass e Crimea integrate nella federazione Russa;

– a livello di politica estera ucraina: rinuncia a entrare nella UE e nella NATO, dichiarazione di neutralità;

– a livello di politica interna ucraina: divieto di alleanza di formazioni di governo con i partiti nazionalisti e di estrema destra.

Gli Ucraini chiedevano la sospensione delle azioni militari e il ritiro delle truppe russe come condizione preliminare.

Alla pausa, i russi avevano accettato: di mantenere integra l’Ucraina, con l’eccezione della Crimea (da ormai 8 anni a tutti gli effetti sotto il controllo diretto russo), con riconoscimento di uno status di autonomia alle Repubbliche del Donbass, in cambio della dichiarazione di neutralità e la rinuncia a chiedere l’ingresso nella UE e nella NATO.

Gli Ucraini, dal canto loro, avevano rinunciato alla richiesta di ritiro delle truppe russe, accettando di negoziare.

L’impressione che si trae da queste trattative e dell’andamento della guerra, è che Putin non voglia stravincere, invadendo l’Ucraina e sostituendo l’attuale governo con un altro ‘amico’ di Mosca.

Probabilmente, visti i rapporti, anche familiari e umani esistente fra russi, bielorussi e ucraini, nati al tempo dell’URSS ma risalenti ai secoli precedenti, quando la distinzione fra queste regioni, o nazioni che dir si voglia, non erano affatto nette, questi rapporti, dicevamo, rendono impraticabile una guerra di distruzione, che, ove portata avanti, susciterebbe una forte reazione negativa nei confronti del nuovo zar, reazione già visibile nelle manifestazioni di piazza represse dalla polizia.

Raccogliendo le impressioni degli sfollati ucraini che giungono in Italia, vediamo come le responsabilità del loro Governo e degli occidentali siano loro ben chiare: certo non giustificano Putin, ma sono ben lungi da considerarlo l’unico responsabile. Anche le ultime notizie riguardo il riarmo da cento miliardi di Euro previsto dalla Germania, indicano come da parte della NATO vi sia una sorta di compiacimento di fronte al riapparire di un vero nemico, che giustificherebbe l’esistenza stessa di un’Alleanza divenuta tanto inutile quanto aggressiva dopo la fine dell’impero sovietico.

Il paragone fra Hitler nel 1939 e Putin nel 2022 è una solenne sciocchezza propagandistica: o qualcuno pensa veramente che Putin voglia conquistare l’Europa e sogni un mondo dominato dalla “razza superiore” russa?

F. Z.