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Perché mangiamo cibo cattivo Perché mangiamo cibo cattivo
di Maurizio Proietti Sulmona. I fitofarmaci usati in agricoltura modificano l’ambiente inducendo una risposta da parte degli organismi viventi che subiscono una “sollecitazione” (stress).... Perché mangiamo cibo cattivo

di Maurizio Proietti

Sulmona. I fitofarmaci usati in agricoltura modificano l’ambiente inducendo una risposta da parte degli organismi viventi che subiscono una “sollecitazione” (stress). Tali sollecitazioni possono essere biotiche o abiotiche, comprendendo stress fisici e chimici.

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L’attività dell’uomo sull’ambiente che lo circonda è quindi un fattore di “stress”, ancora non del tutto conosciuto perché i fitofarmaci sono entrati in scena in maniera massiccia solo da qualche decennio. L’inquinamento della catena alimentare animale e umana è fonte di seria preoccupazione: se anche l’alimentazione animale è inquinata, non potranno non esservi ricadute negative su chi consuma prodotti di derivazione animale.

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Un fenomeno importante è il carry-over che interessa il latte vaccino; in questo modo un inquinante presente nell’alimentazione del bovino può essere trasmesso all’uomo con quest’alimento o i suoi derivati. Foraggio e mangimi inquinati da erbicidi e pesticidi si ritrovano in prodotti alimentari di provenienza animale, provocando una modificazione della microflora saprofita prima degli animali poi dell’uomo. Microrganismi quali il Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus (L. bulgaricus), Lactococcus lactis subsp. cremoris (L. cremoris) e il Geotrichum candidum (G. candidum) risentono negativamente della presenza di tali inquinanti, le cui modificazioni determinano di conseguenza l’alterazione del prodotto dal punto di vista qualitativo.

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Il L. bulgaricus produce acido lattico, ed è uno starter comunemente usato per la fermentazione dei cibi e contribuisce a migliorare il gusto dei prodotti caseari attraverso la produzione di alcune sostanze come l’acetaldeide; il Lactococcus lactis e le sue sottospecie e varietà, come il cremoris, intervengono in maniera decisiva nella lavorazione del formaggio, e senza di esso non sarebbe possibile produrre un prodotto di qualità. Il Geotrichum candidum, un fungo, più precisamente un deutero micete, è importante per la maturazione del formaggio, ed è molto apprezzato dagli operatori dell’arte casearia francese per i formaggi a pasta molle essendo il microrganismo preponderante nelle loro nobili muffe.

Può sembrare strano parlare di estinzione di qualche lattobacillo ma è proprio quello che sta succedendo alla sottospecie del lattobacillo cremoris a causa dello stress antropogenico dovuto all’uso di pesticidi ed erbicidi e alla riduzione della biodiversità della varietà dei vegetali nella catena alimentare animale. È stato dimostrato, da ricercatori Italiani, che anche il Saccharomyces cerevisiae risente degli effetti negativi del glifosato, che ne inibisce il metabolismo e di conseguenza la crescita. Anche le piante acquatiche subiscono gli effetti negativi di queste sostanze, con altri danni alla biodiversità.

Oltre che al glifosato, che è la componente attiva dell’erbicida, non sono da trascurare altri inquinanti, come i tensioattivi. Il polyethoxylatedtallowamine (POEA) serve a dare stabilità al prodotto chimico ed è in grado di modificarne le proprietà fisico-chimiche. Alcuni microrganismi quali l’Ichthyophthirius multifiliise e il T. thermophila tollerano il glifosato ma non il glifosato associato a POEA che pare avere la capacità di aumentare la penetrazione dello xenobiotico nelle cellule.

Il problema non resta inoltre confinato ai foraggi degli animali, ma interessa anche l’acqua che è contaminata dal glifosato e dal suo principale metabolita, l’acido aminomethylphosphonic (AMPA).

Se consideriamo che i microrganismi su menzionati siano molto meno sensibili degli embrioni umani e degli epatociti ci si rende conto della pericolosità di tali sostanze, ancora non del tutto svelate.

Il problema che ci si pone adesso è quello di cercare alimenti più sani possibili e questo sta diventando sempre più difficile. E’ evidente la necessità di mettere in atto strategie tese a preservare la diversità microbica anche ai fini alimentari, per garantire in futuro la qualità e la salubrità degli alimenti.

La situazione è più grave di quanto appaia….


Riferimenti

  • Emilie Clair • Laura Linn • Carine Travert e altri
  • Effects of Roundup_ and Glyphosate on Three Food Microorganisms: Geotrichum candidum, Lactococcus lactis subsp. cremoris and Lactobacillus delbrueckii subsp. Bulgaricus
  • Cox C (2004) Herbicide factsheet—Glyphosate. J Pest Reform 24:10–15
  • Relyea RA (2005) The impact of insecticides and herbicides on the biodiversity and productivity of aquatic communities. Ecol Appl 15:618–627
  • Braconi D, Sotgiu M, Millucci L et al (2006) Comparative analysis of the effects of locally used herbicides and their active ingredients on a wild-type wine Saccharomyces cerevisiae strain.
  • J Agric Food Chem 54:3163–3172
  • Everett KD, Dickerson HW (2003) Ichthyophthirius multifiliis  and Tetrahymena thermophila tolerate glyphosate but not a  commercial herbicidal formulation. Bull Environ Contam Toxicol 70:731–738
    • Clair et al.: Biocidal Effect of Roundup on Microorganisms 491 
  • Benachour N, Se´ralini GE (2009) Glyphosate formulations  induce apoptosis and necrosis in human umbilical, embryonic, and placental cells. Chem Res Toxicol 22:97–105