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Museo Italiano del Realismo a Sulmona: la Scoccia mette i bastoni fra le ruote Museo Italiano del Realismo a Sulmona: la Scoccia mette i bastoni fra le ruote
Sulmona – Quando smuove le fioriere o fa piazzare un binocolo a Prezza si scatenano fiumi di inchiostro a favore della consigliera regionale Marianna... Museo Italiano del Realismo a Sulmona: la Scoccia mette i bastoni fra le ruote

Sulmona – Quando smuove le fioriere o fa piazzare un binocolo a Prezza si scatenano fiumi di inchiostro a favore della consigliera regionale Marianna Scoccia. Dovrebbe invece generare maggior scalpore il suo ostruzionismo ad un progetto di legge, depositato da Antonietta La Porta (Lega), e firmato dal Presidente del consiglio Regionale Sospiri, per creare la Fondazione MIR e realizzare a Sulmona il primo Museo Italiano del Realismo.

Il progetto risulta attualmente congelato, fra l’altro, per il fiume di pretestuosi cavilli terminologici (“individua” piuttosto che “designa” piuttosto che “propone”), bastoni fra le ruote che fanno pensare più ad un contrasto personale fra le due consigliere che politico. Giacché sarebbe impossibile negare il vantaggio enorme che una città come Sulmona avrebbe rispetto ad un progetto che porterebbe la sua eco fuori dai confini nazionali. Purtroppo a Sulmona se sei il primo a parlare di un progetto potenzialmente utile elettoralmente, pontifichi a favore, spesso senza nemmeno capire di cosa stai parlando, ma se per caso ti è sfuggito il treno, fai propaganda al contrario e allora pontifichi in negativo o snobbi la questione, affermando d’essertene occupato ben prima dello sprovveduto e ingenuo collega.

Sulmona, con questa iniziativa, entrerebbe a far parte del ristretto club Europeo di Città che ospitano musei di questo genere come Mosca, Mannheim e, prossimamente, Almeria dove si prevede di inaugurarne uno entro l’anno.

La direzione artistica sarebbe affidata a Vittorio Sgarbi, il quale, appena giunto a Sulmona nello scorso inverno, ha pensato di inserire Sulmona nel suo progetto politico “Rinascimento” e dopo aver contattato la consigliera leghista aveva subito proposto e ottenuto consenso e possibili finanziamenti (100 mila euro l’anno che farebbero di Sulmona un riferimento della cultura capace di attrarre visitatori da tutto il mondo) per un’idea, che darebbe grande lustro alla città di Ovidio. Ma come al solito, invece di ragionare sulla grande utilità d’un personaggio, che per quanto discusso, vale mille volte di più lui seduto in bagno che dieci consiglieri regionali seduti su di uno scranno, ci si è concentrati sull’uso della mascherina, sul carattere dell’uomo in privato, e si è polemizzato sul suo atteggiamento controcorrente, unico elemento, del resto, che possa offrire una visuale al di sopra del gregge di capre che zombeggia in questa epoca decaduta.

Vedremo come andrà a finire questa storia, nella speranza che questa idea non venga sommersa, per non dire altro, dalle valanghe burocratiche italiane che stanno riducendo un paese con potenziale inarrivabile a ultima ruota del carro d’Europa. Perché se preferisci mettere al primo posto un’economia fantoccio, come quella attuale italiana, gestita ancora da impiegati europei, e non fai della cultura esempio mondiale al quale fare riferimento, non hai capito nulla perché hai dimenticato la tua identità. La cultura e la bellezza dell’Italia sono lo scheletro e la muscolatura sui quali rischia di imputridire il grasso dell’ignoranza. E se il fisico e il cervello non potranno più supportare tali ricchezze immense, non sarà più di un museo di cui avremo bisogno ma di un sanatorio per menti ottenebrate di generazioni perdute.

Mirko Mocellin