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Medioevo Culturale sulmonese: ma di livello mondiale… Medioevo Culturale sulmonese: ma di livello mondiale…
Eppure il medioevo finiva nel 1492…. Luglio è tempo di Giostra a Sulmona. Rullo di tamburi… Nozze d’argento con la città all’insegna del Medioevo... Medioevo Culturale sulmonese: ma di livello mondiale…

Eppure il medioevo finiva nel 1492….

Luglio è tempo di Giostra a Sulmona. Rullo di tamburi… Nozze d’argento con la città all’insegna del Medioevo e di un’apertura mondiale!

Va subito fatto un distinguo poiché una cosa è il popolo della Giostra e altra cosa è l’Associazione Giostra Cavalleresca Sulmona. Se il primo è operoso tutto l’anno e attraverso le singole associazioni dei Borghi e dei Sestieri si affanna a tenere in vita un virtuoso attivismo utile all’iniziativa cittadina, la seconda sarebbe la depositaria culturale della rievocazione storica della Giostra sulmonese.

Questo è l’anno venticinquesimo dell’istituzione della sua forma moderna. Il cittadino si aspetterebbe qualcosa, non dico di mirabolante, ma quanto meno di scoppiettante da registrare nell’albo degli anniversari meritevoli.

Bene. Scorriamo con l’indice sul Programma e sul proclama degli intenti dichiarati alla ricerca del quid, della sostanza per così dire culturale del 25esimo. E che cosa salta all’occhio? Innanzitutto l’intento di festeggiare la “sacra creatura” medievalizzando tutta la città con una serie di iniziative, “trasformandola in un vero borgo medioevale”! Così nelle dichiarazioni alla stampa il Presidente Maurizio Antonini.

Ma chissà poi perché questa fissazione di tornare al Medioevo, a Sulmona tutto c’è di medioevale tranne che la Giostra: se deve essere rievocazione “storica” e, pertanto, far riferimento ai primi suoi Capitoli documentali che ne attestano storicamente l’esistenza, le forme e le regole, ebbene essi sono del 1583. Tutti sanno che pure a volerlo stiracchiare, il medioevo non può proprio andare oltre la scoperta dell’America. Rinascimentalizzare Sulmona sarebbe stato più difficile, forse, più elegante e meno rumoroso. Meglio un “non documentato” che richiami il medioevo. Poiché il medioevo meglio si addice al clima culturale generale cittadino, del tutto privo da anni di una politica culturale degna di questo nome.


Ma entriamo nel merito: per festeggiare al meglio sono previsti “tende e accampamenti” sparsi per le vie del centro con spettacoli di finti duelli e mangiafuoco… in effetti molto medioevale in senso largo, però! Un ritorno al medioevo culturale anche perché un tale programma nulla ha di nuovo visto che di simili ne girano da almeno un decennio in Europa. E sia per il vecchio: i Rota Temporis oggi sono piaciuti tanto al Presidente Antonini e al suo Presidente onorario Domenico Taglieri… Nihil novi sub sole, si sa.

Se il musicista iberico Hevia con la sua cornamusa elettronica ci medioevalizzerà con sonorità celtiche, l’Associazione Giostra non si accontenta: si fa mondiale! Ospiti non più solo europei ma… del Burundi e niente di meno che del Canada, con una delegazione di pellirossa autentici “accampati” nel centro storico.

Ora: che cosa c’è di più medioevale di tutto ciò? Risposta: un Comune che con il suo inconsistente assessorato alla cultura si assoggetta a chi ogni anno finanzia con molte migliaia di euro l’evento, sottraendo danari a quello che dovrebbe essere la vera cultura.