


La pittura di Marco Manzella
Blog di Fausto Soregaroli
Entrare in uno Studio d’Arte e in modo particolare in uno di Arte Pittorica è come entrare in un’altra dimensione: almeno a me è sempre successo così.

Quando nel 1993 iniziai a frequentare Expo Arte, Gallerie e Galleristi, Artisti e Pittori, ogni qualvolta entravo in uno di quei luoghi magici percepivo di essere entrato in un altro Universo.
La Bellezza era in me e io ero in lei e tutto questo portava la mia mente, il mio corpo, il mio spirito a vivere l’emozione della gioia, galvanizzandomi come un bambino che si immerge in un luogo che lo invita a trasognare.
Sabato mattina, finalmente, dopo diversa corrispondenza e una o due telefonate, trascorso un po’ di tempo, ho fatto ingresso nel grande Studio d’Arte di Marco Manzella, a Brescia e, complice anche la giornata di sole e il quartiere con edifici Ottocenteschi e in Stile Liberty, la magia si è riavverata.

L’Artista Marco Manzella è Persona più che squisita e l’empatia si è messa in moto da subito, come se ci conoscessimo da sempre.
I colori, l’interagire e l’odore dello Studio han fatto trascorrere un’ora e venti senza nemmeno accorgersi.
Uscendo e ripensando a quanto Marco Manzella mi aveva detto riguardo il suo impegno nel dipingere, mi sono accorto che il risultato l’aveva ottenuto: ovvero poter trasferire con i suoi dipinti di espressione Metafisica che guarda al Rinascimento, ma non solo, la Bellezza della Vita, depurata dal buio che ci circonda e che, soprattutto in questa istanza spazio temporale, cerca, invano, di alienarci.

L’immagine del titolo è “lettura”, tempera a velatura su tavola, 2013