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Il rilancio del Paese secondo Conte. La linea veloce Roma-Pescara-L’Aquila sarà finanziata coi fondi europei Il rilancio del Paese secondo Conte. La linea veloce Roma-Pescara-L’Aquila sarà finanziata coi fondi europei
Buone, anzi ottime notizie per l’Abruzzo. Nella conferenza stampa di mercoledì sera, il Presidente del Consiglio ha spiegato che fra le opere da finanziare... Il rilancio del Paese secondo Conte. La linea veloce Roma-Pescara-L’Aquila sarà finanziata coi fondi europei

Buone, anzi ottime notizie per l’Abruzzo. Nella conferenza stampa di mercoledì sera, il Presidente del Consiglio ha spiegato che fra le opere da finanziare con i fondi in arrivo dall’Europa, prioritaria è la linea veloce Roma- Pescara. Come è noto, questa infrastruttura (che prevede anche il collegamento veloce Sulmona-L’Aquila) ha ricevuto una grande spinta dall’azione del Mo.Ve.Te. il cui portavoce, Maria De Deo, è incidentalmente anche direttore responsabile della nostra testata.

Per questo ci sentiamo anche noi di Ovidio News molto soddisfatti di quella che è a tutti gli effetti una vera svolta nella vvita della nostra regione.

Ma al di là delle legittime ‘preoccupazioni regionali’ è importante rilevare altre novità di rilievo nel discorso di ieri sera.

Innanzitutto, l’annuncio della convocazione di una sorta di ‘stati generali’ dell’economia, destinati a costruire un’idea di paese fortemente condivisa, che permetta di utilizzare le nuove disponibilità economiche in maniera coordinata e armoniosa. Se si pensa che fino a ieri la ripresa era affidata al lavoro silenzioso di una ‘task force’ guidata nientemeno che dal manager ex Vodafone, del gruppo Bilderberg, Vittorio Colao, noto soprattutto per lo scandalo delle bollette telefoniche quadrisettimanali anziché mensili (uno scherzetto che costò milioni di euro ai consumatori) non si può non registrare una significativa variazione di rotta.

L’altro messaggio ai poteri forti, ed a quelle forze di governo che ne sono espressione, è la conferma (in questo caso molto pesante) dell’intezione di punire severamente ASPI e il Gruppo Benetton per il loro inqualificabile comportamento di questi anni, per le mancate manutenzioni e ovviamente per il crollo del onte Morandi.

In parole povere, Conte ha detto che la concessione sarà revocata, a meno che i Benetton non offrano, per mantenerla, una contropartita totalmente vantaggiosa per lo Stato italiano: ma a quel punto, perché mai i Benetton dovrebbero tenere in piedi un business non redditizio… e restare ancora sotto i riflettori, in attesa magari di un nuovo disastro che li distruggerebbe?

Infine, Conte ha confermato che sarà il Governo a trattare i dettagli per l’acquisizione dei finanziamenti, parte a fondo perduto e parte in prestito (si parla di 150 miliardi complessivi) del Recovery Found, mentre per quanto riguarda il MES la parola spetterà al Parlamento. Il differente rapporto del nostro Paese con la UE è ben sottolineato dalla rincorsa, per certi versi patetica, da parte della UE a togliere le condizionalità-capestro che il ‘meccanismo salvastati’ prevede: anche se il trattato istituivo è stato firmato, e fino a quando non sarà abrogato, non si vede quali garanzie abbia il nostro paese che le condizionalità, espulse dalla porta, non rientrino dalla finestra.

Lo strumento per realizzare il rilancio del Paese è il cosiddetto decreto semplificazioni col quale verrà rivisto il reato di abuso d’ufficio (così com’è, si dice, blocca molte iniziative degli amministratori) e, parallelamente, la fattispecie del danno erariale. Saranno però introdotte procedure antimafia molto più severe, e saranno ampliati i controlli sui lavori in corso.

Conte sembra saldamente al comando, ma i ladroni sono all’orizzonte, e davanti a un’iniezione di ben 150 miliardi di euro, ci pare di sentirne già il respiro eccitato. Sarà una partita all’ultimo sangue.

O.N.