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Dalla pellagra al COVID Dalla pellagra al COVID
L’esperimento complessivo di ingegneria sociale e politico-sanitario che il governo sta conducendo sulla popolazione italiana è chiaramente il prodotto del rinnovato patto faustiano tra... Dalla pellagra al COVID

L’esperimento complessivo di ingegneria sociale e politico-sanitario che il governo sta conducendo sulla popolazione italiana è chiaramente il prodotto del rinnovato patto faustiano tra potere e pseudo scienziati, che debuttò con il Risorgimento e Cesare Lombroso.

BLOG STORIA – Loreto Giovannone

Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”, affermava il politico e filosofo Edmund Burke a metà del ‘700.

Eugenetica e l’uso del virus. L’annunciata riduzione della popolazione mondiale del NSSM 200 (National Security Study Memorandum desecretato dalla Casa Bianca nel 1989), presentato come pianificazione della popolazione mondiale, è già da tempo in atto non resta che ammetterlo. All’art. 34 fissa le strategie da indicare sui diritti di individui e coppie per determinare liberamente e responsabilmente il numero dei figli e vi è scritto chiaramente: Piano d’azione per la popolazione. Fermo restando l’ambigua origine del Covid il dramma in Italia è altrettanto ambiguo l’imperio del governo nel rendere obbligatorio il preparato genico che viene chiamato “vaccino” a fronte della bassa mortalità e soprattutto della curabilità all’insorgere della riconosciuta sintomatologia. L’esperimento complessivo di ingegneria sociale e politico-sanitario che il governo sta conducendo sulla popolazione italiana è chiaramente il simbolo del rinnovato patto faustiano tra il potere e pseudo scienziati, pseudo esperti avidi di denaro e carriera da non accontentarsi del sapere accademico, della medicina e dello stipendio che se ne può trarre. I soggetti che il governo presenta come scienziati non sono mai d’accordo su nulla, anche il Comitato tecnico scientifico, a cui si appoggia per attuare decisioni già prese altrove, spesso è contraddittorio nella narrazione massmediatica ma devastante per le conseguenze sullo stato sociale.

Si ripresenta drammaticamente il problema etico della filosofia della scienza, problema etico che la politica al governo ha rimosso. La scienza pagata dalla politica e dalle multinazionali è dominata da fideismo scientista. In nome del feticcio della sanità pubblica impone regole e censura la ricerca autonoma e libera della verità. La terapia genica imposta alle popolazioni dai colossi della finanza sanitaria mondiale è la palese continuazione dell’eugenetica, della selezione della razza teorizzata alla fine dell’800. L’essere umano non partecipa alle decisioni già prese per l’ipotetico mondo futuro ed è già diviso in due categorie, chi ha già preso le decisioni (pochissimi) e chi le dovrà subire per inoculazione di materiale genico (tutti gli altri). Stanno creando due razze, una oligarchia superiore, autoreferenziale, depositaria della verità e in nome dello scientismo decide per tutti, si è fatta padrona dei destini dell’umanità; un’altra razza inferiore che forma la massa degli individui di una razza subalterna, resa tale dagli esperimenti in atto di modifica del DNA.

Eugenetica e pseudoscienza dell’800 in Italia. Il termine “eugenetica” deriva dal greco “eu-geni” che significa “ben nato”, fu coniato da Francis Galton nel suo libro Inquiries into Human Faculty and its Developmente del 1883. Galton definì l’eugenetica come “la scienza del miglioramento della razza – non solo mediante accoppiamenti, ma attraverso una la selezione per permettere alle razze o alle stirpi migliori di prevalere su quelle meno adatte di quanto avrebbero altrimenti avuto con l’evoluzione naturale“. Il discorso di Galton su “razza” e “ceppi di sangue” si sviluppò nel 21° secolo con l’evoluzione della genetica, tuttavia questa citazione coglie sinteticamente tre punti chiave della disciplina: il suo scopo, i mezzi per raggiungerlo e il rapporto dell’eugenetica con la scienza. Il “ceppo razziale” di Galton è la nostra specie, gli esseri umani e le sue “linee di sangue” sono persone o tipi. (Robert A. Wilson. https://eugenicsarchive.ca/discover/connections/5233ce485c2ec500000000a9)

Sebbene Galton definisse l’eugenetica stessa come una scienza, questa fu anche una corrente politica, che prese piede in molti paesi all’inizio del XX secolo. Nell’Unità d’Italia l’ideologia del positivismo, sposata dalla classe borghese nord centrica dominante, sancì la superiorità del nord conquistatore sul sud colonizzato. La deformazione della realtà, per volontà politica, iniziata dalle classi dirigenti post unitarie ha invaso e condizionato le discipline della conoscenza scientifica, storica, umanistica del nascente nuovo Regno. Si diede corso alla costruzione di una realtà parallela fino al punto che tutt’oggi non si ha conoscenza della verità storica dell’Unità italiana. Le numerose aberrazioni e le distorsioni pseudoscientifiche italiche, del recente passato, furono alimentate dalla diffusione delle teorie di Charles Darwin della evoluzione della specie. Si diede campo alla ideologia della razza nella forma del darwinismo sociale perché funzionale alla conquista coloniale dell’ex Regno Due Sicilie; l’elite Sabauda spinse nella società le teorie criminologiche di Marco Ezechia Lombroso. Teorie che pur essendo state totalmente sconfessate, abiurate, scartate dalla maggioranza della comunità scientifica italica ed internazionale, da 160 anni sono continuamente e costantemente imposte, ripresentate, rigurgitate in ambiti e substrati di sottocultura in cui prevale l’ideologia delle mediocri classi dirigenti, la miopia pseudo scientifica, arretrata ed imbarbarita di fronte alla storia passata della medicina e del diritto.

Per una parte della conoscenza scientifica fu un arretramento di secoli, favorito dalla borghesia filo Sabauda, Lombroso e i suoi seguaci si avventurarono inevitabilmente nel dogmatismo dello psichismo e spiritismo della medium Eusapia Palladino.

L’errore ontologico dei medici al servizio della ideologia.

L’uso delle discipline mediche a scopo ideologico non è nuovo, ampiamente praticato nell’800, abbracciò sotto la bandiera del positivismo, diverse branche.

La scienza divenne un nuovo dogma che implicava la cieca obbedienza agli uomini che in nome della modernità imposero il positivismo. Non mancarono i grandi contrasti nella comunità scientifica europea e oltre Atlantico. In Italia il maggiore esponente positivista fu Marco Ezechia Lombroso, il più arretrato nel senso della scienza medica e di conseguenza delle altre discipline affini. L’errore di fondo del positivismo, fatto discendere dalla ideologia lombrosiana, fu nel praticare le vecchie teorie della philosofia naturalis galeniche progressivamente abbandonate dalla scienza medica due secoli indietro. Dopo il postulato della reiterata esperienza di galileiana memoria e il superamento del principio della origine della vita dell’ex putri dello scienziato aretino Francesco Redi, la scienza medica praticò la reiterata esperienza. Oltre 250 anni dopo, Lombroso, partendo dall’errato e già superato principio della degenerazione, applicava in campo medico la eraclitea dottrina dei contrari opponendo alla malattia il veleno per combatterla inoltre trascurando lo studio, la vera eziologia della malattia. Lombroso applicò in tutti i settori lo stesso errato principio, estendendolo soprattutto nella antropologia criminale per cui ancora oggi viene rievocato molto spesso.

Lombroso, la Pellagra e la strage dei medici ignoranti liberali.

Il gravissimo errore del mediocre medico militare del regime liberale sabaudo che introdusse l’eugenetica in Italia, contribuì insieme ad altri, con i suoi errori alla morte di molte decine di migliaia all’anno di neo italiani. Decine di migliaia di malati all’anno per molti anni furono rinchiusi nei ricoveri per malati di pellagra, denominati pellagrosari, migliaia ogni anno trovarono morte certa per la cieca accettazione delle teorie lombrosiane, quando già nel 1856 il medico Filippo Lussana (bergamasco) e Carlo Frua (Piemonte, Lago Maggiore) avevano condotto sperimentazione di clinica medica nell’ospedale di Milano guarendo fino al 70% dei pellagrosi. Il loro studio completo fu pubblicato nel 1856, ed era diviso in tre parti eziologica, patologica e terapeutica. Riuscirono nella cura e seppero esporre la teoria che ne stava alla base, ma ciò non fu sufficiente. Questo ci ricorda in maniera olacerante ciò che sta succedendo per il CIOVID 19, con decine di medici che salvano gli ammalati, mentre ancora il CTS insiste nella demenziale strategia della vigile attesa con tachipirina.

I liberali del Risorgimento affidarono a Lombroso un ruolo ideologico che instaurò un clima di feroci contrasti, di confusione, d’incertezza, di erronei giudizi facili da individuare. I medici validi furono osteggiati e oscurati. Fu un arretramento drammatico per la’arte medica che costò molte migliaia di morti ogni anno per almeno 60 anni.

Francesco De Sanctis associato alla setta “Unità d’Italia” diretta da Luigi Settembrini, iscritto al Partito d’Azione per caldeggiare l’unificazione poi affiliato alla massoneria, dopo il 1860 volle fortemente una cattedra, a Torinio, per il fisiologo massone olandese Moleschott., noto per le sue posizioni positiviste e per la sua fede politica liberale.

Il 25/07/1875 Lombroso, insicuro e sottomesso, da Pavia scrive a Moleschott, pregandolo “d’un gran piacere […] benché tremendo“: Lombroso cercava la spalla dove appoggiare la sua traballante teoria del mais guasto, elemosinava a Moleschott di “collaborare nello studio dell’azione tossica del maiz guasto“. Lo informa della “potente opposizione” suscitata dalla sua insensata teoria tossico-zeista sull’eziologia della pellagra, a suo dire fondata sui “pregiudizi, fomentati da quel disgraziato ingegno del Lussana“. Anche qui è automatico il parallelo con ciò che oggi accade tra gli pseudovirologi del governo e i ricercatori seri e qualificati per titoli ed esperienze sul campo. Lombroso comunicava il rifiuto della Commissione dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, presieduta da Biffi, di legittimare i suoi esperimenti con l’arsenico. Lombroso sposta la competenza medica sulla sua inferiore posizione di potere “Ma la mia autorità è troppo scarsa. E quando io riprodurrò ripetuti i miei esperimenti – si perderanno nel deserto“. Lombroso, rifiutato dalla Commissione dell’Istituto Lombardo di Scienze, elemosina a Moleschott: “Io vorrei che voi li ripeteste più coi sottili e fini criterii, ed amminicoli della vostra scienza che a me son quasi ignoti – interpretaste i fenomeni – ne provocaste di nuovi. Somministrerei io tutto il materiale che v’occorresse“. Auspica l’adesione alle sue teorie di Moleschott, che avrebbe dimostrato come lui non fosse “un impostore” e avrebbe sancito il trionfo della posizione tossico-zeista: “Si tratta di cosa vitale da cui dipende la salute di migliaia d’individui“. Ma Lombroso era proprio un impostore pretendeva di imporre le sue teorie, così manifestamente sbagliate da non poter, da un certo momento in avanti, essere accettate a dispetto dei suoi padrinaggi politici..

Lombroso e l’arsenico, la strage degli innocenti. Ciò che sta succedendo attualmente in Italia per il Covid con la questione dei protocolli, i medicinali sbagliati, le cure posticipate a 72 ore è una brutta copia delle imposture di fine ‘800 nella vicenda pellagra che causò decine di migliaia di morti ogni anno per una malattia che si è protratta per oltre 50 anni dopo l’Unità italiana, macabra eredità degli eroici padri fondatori della patria e della nazione. Oggi, la politica ai vertici delle istituzioni dello Stato si è spostata sul sistema autoreferenziale, autoritario, liberista esattamente come lo fu il regime risorgimentale liberale che unificò pretestuosamente l’Italia con azioni di forza militare o imbrogli plebiscitari. Azioni dettate dal nuovo potere politico di stampo massonico-liberale. Tutta la vicenda attuale è perfettamente simile a quanto accaduto a fine ‘800 con il più celebrato ed ignorante medico militare Lombroso, che pretese di curare i malati di pellagra per malnutrizione, con l’arsenico.

Come vedi, o mio caro Cesare, io passai di molto la dose che tu usi prescrivere e che mi consigliasti in Verona.

Sull’arsenico nella cura della pellagra, secondo gli esperimenti dei dottori Gemma e Tosoni; Lettere del dott. Antonio Gemma al prof. Cesare Lombroso. Annali universali di medicina Milano 1871, pag. 573

Stando alla letteratura medica, purtroppo, alcuni medici usarono l’arsenico influenzati e uniformati ai dettami errati veleniferi di Lombroso proprio come oggi per il Covid si procede per errori che costano vite umane e malattie incurabili. Una piaga terribile l’ignoranza in campo medico tutt’oggi molto diffusa, migliaia di medici sono esclusivamente dediti alle prescrizioni di farmaci e non hanno alcuna pratica ambulatoriale.

Anno 1879 pellagrosi 97.179. A soli 19 anni dall’Unità d’Italia le condizioni miserevoli a cui il re della Savoia francese unito ad una famelica, rapace classe politica al potere, con il massone ministro delle finanze Quintino Sella che avendo introdotto l’asfissiante tassazione sui beni di consumo, la famosa tassa sul macinato, la tassa sul focolare, la tassa sulla ricchezza mobile, aveva prodotto nel solo anno 1879 quasi 100 mila moribondi per pellagra.…quindi si cercò di fare il censimento dei pellagrosi nell’estate del 1879. Questa dolorosa statistica ci dà un totale di 97.179, così divisi: Piemonte 1.692, Lombardia 40.716, Veneto 20.296, Liguria 48, Emilia 18.741, Marche ed Umbria 2.127, Toscana 4.383, Lazio 76. Più a mezzogiorno di Roma non vi è pellagra… Queste notizie statistiche, le quali potrebbero subire lievi variazioni per indagini in corso, sono state raccolte per mezzo dei medici condotti, per mezzo delle direzioni degli ospedali e dei manicomi, per mezzo dei sindaci.

(Ministero d’agricoltura, industria e commercio. Direzione di statistica. Annali di statistica. Serie 2a – vol. 15. Roma, Botta 1880.

Cattiva ed insufficiente alimentazione dopo l’Unità. La malattia della pellagra è la chiarissima indicazione del pauperismo diffuso e generalizzato indotto nelle classi subalterne dai risorgimentali padri fondatori della patria e nazione: Intorno alle cause del male molte opinioni si sono avute. Vi sono cause che si possono dire generali a tutta Italia. Cattiva ed insufficiente alimentazione; eccessivo lavoro; abitazioni malsane; scarsità di sale nei cibi; acque cattive; igiene trascurata; insolazioni. Ve ne sono alcune speciali alle regioni nelle quali si trova il morbo fatale: consumo quasi esclusivo di granturco guasto, o non bene stagionato, come sono le varieta dette agostano, agostanello, quarantino, ecc.; virus contagioso ed eredità. Il granturco, ed aggiungo il granturco guasto, influisce per la. mancanza di principii azotati e per lo intossicamento, a cui darebbero luogo lo Sporisorium maidis del Balardini od il Penicillum glaucum del Lombroso’? Di queste opinioni diverse, e di altre parecchie, si fa cenno nel lavoro di cui ho l’onore di rendere conto. Quali sono i rimedi? Si possono indicare con molta parsimonia di parole: migliorare le condizioni delle classi agrarie.

(Ministero d’agricoltura, industria e commercio. Direzione di statistica. Annali di statistica. Serie 2a – vol. 15. Roma, Botta 1880, pag.208)

La odierna mancanza di coscienza ci ha esposti di nuovo allo stesso pericolo del recente passato, grandi errori e immensi orrori sta spargendo il rinnovato patto faustiano della pseudoscienza al servizio del potere finanziario che ha deciso la riduzione programmata della popolazione anziana e parte della popolazione attiva. Purtroppo in questo periodo della storia fallisce miseramente il positivo auspicio scritto sul diario di Anna Frank: “Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”.