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Via dall’Europa o via dal mondo. Pandemia economica e speculazioni: i motivi per cui il Coronavirus potrebbe uccidere l’Italia Via dall’Europa o via dal mondo. Pandemia economica e speculazioni: i motivi per cui il Coronavirus potrebbe uccidere l’Italia
Nessuno in questo editoriale vuole sminuire il Coronavirus. Al contrario: vuole esaltarne la pericolosità, i danni oggettivi che le persone stanno subendo e subiranno,... Via dall’Europa o via dal mondo. Pandemia economica e speculazioni: i motivi per cui il Coronavirus potrebbe uccidere l’Italia

Nessuno in questo editoriale vuole sminuire il Coronavirus. Al contrario: vuole esaltarne la pericolosità, i danni oggettivi che le persone stanno subendo e subiranno, ma anche i danni economici, strutturali, sociali e morali, quelli che metteranno a rischio più che la vita delle persone: la loro anima. Perché senza anima non si ha più un’identità e senza identità non si ha più un paese.

Il problema è che c’è in ballo una grossa speculazione a livello mondiale. Come abbiamo potuto osservare nei giorni scorsi, la situazione del Coronavirus ha portato al crollo delle Borse. Un calo, come spesso succede in questo campo, repentino, fino ai risultati delle ultime due settimane. Ora, cosa comporta questo crollo delle borse mondiali? Che paesi deboli come l’Italia vanno in crisi, rischiando il collasso. Paesi più forti, invece, come ad esempio gli Stati Uniti, avendo una Banca propria (per banalizzare) e una moneta sovrana, si sono potuti “iniettare” da soli e da subito un miliardo e mezzo di dollari per far fronte al danno economico ricevuto. A questo punto, considerando il fatto che gli interessi di quei paesi (o strutture) veramente forti, a livello finanziario e a livello politico, sono concatenati e che, soprattutto, il più forte tende a sopraffare e controllare il più debole, il gioco è fatto, o quasi. Leggete per comprendere meglio i contorni d’interesse, l’ottimo articolo di Gianluca Ferrara (senatore M5S) pubblicato qualche tempo fa dal Fatto Quotidiano.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/09/i-1000-fantasmi-che-governano-il-mondo/3715065/

Le banche. Sono le banche che prestano, e sono i paesi alle loro dipendenze che si indebitano. In particolare, l’Italia, avendo “rinunciato” ad una propria moneta, inseguendo un fantomatico sogno di ricchezza, divenuto immediatamente un’utopia assoluta, è passata all’euro, divenendo schiava, di fatto, non più di Roma (come si sente risuonare in questi giorni, dietro le sbarre dei balconi, nell’inno di Mameli) ma della BCE.

E la nuova invasione è cominciata: come al tempo dei barbari che invasero Roma, i loro discendenti invece di muoverci guerra, cosa che sarebbe poco chic nel terzo millennio, cosa fanno? Ci impoveriscono. Perché la crisi attuale, dovuta al Coronavirus, di Piazza Affari, non può far altro che proseguire (e probabilmente portare a termine) il percorso distruttivo iniziato nel 2000 con la prima grossa speculazione ai danni dell’Italia, quando scoprimmo un valore minore delle nostre aziende al cambio con l’euro, per arrivare poi, alle nuove sventure odierne. Il crollo di valore di aziende strategiche del nostro paese consentirà agli speculatori mondiali (accostabili a quel mondo descritto nell’ottimo articolo inserito sopra), di acquistare beni svenduti, fattore che contribuirà alla morte economica del nostro paese e, conseguentemente, della nostra identità.

E il Coronavirus non è altro che un cortocircuito, forse casuale, forse procurato, né tragico né banale, da gestire facendolo al meglio e senza sottovalutare nulla, ma in ogni caso un cortocircuito utilizzato, di fatto, come specchietto per le allodole, per ammalare i mercati, le persone, finanche le loro anime e la loro storia. Una “influenza” che saprà devastare le strutture più deboli, in economia come fra le persone, accanendosi sui fisici maggiormente provati e malati, abbattendoli senza pietà.

Il dado è tratto. Un’azione barbara sta mettendo a rischio l’anima stessa del nostro paese, evidenziando non soltanto i veri nemici che abbiamo di fronte (banche straniere e furbi finanzieri) ma la vera guerra che dovremo combattere per sopravvivere e per fuggire da questo carcere bancario, per fuggire dall’Europa dell’euro e riscoprire una terra promessa; potremo allora creare un nuovo sistema virtuoso che possa sviluppare quella immensa potenzialità e quella grandezza nostra, indiscutibile, sancita dai secoli.

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