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Una riflessione per l’8 Marzo: Greta Thunberg come Giovanna d’Arco…. Una riflessione per l’8 Marzo: Greta Thunberg come Giovanna d’Arco….
di Gabriella Zevi Version:1.0 StartHTML:0000000168 EndHTML:0000005155 StartFragment:0000000435 EndFragment:0000005138 Un prete americano, Kevin Swanson, pastore evangelico del Colorado, ha paragonate Greta Thunberg a Giovanna d’Arco... Una riflessione per l’8 Marzo: Greta Thunberg come Giovanna d’Arco….

di Gabriella Zevi

Version:1.0 StartHTML:0000000168 EndHTML:0000005155 StartFragment:0000000435 EndFragment:0000005138

Un prete americano, Kevin Swanson, pastore evangelico del Colorado, ha paragonate Greta Thunberg a Giovanna d’Arco e ha già pregato affinché un vescovo, come successe a Giovanna, la metta sul rogo, dopo il processo in nome di Dio.

Greta è una indemoniata, ha detto alla radio, e così i suoi sostenitori, gli ecologisti, gli ambientalisti. E anche Papa Francesco che difende la Terra dalle scelte del capitalismo, è sgradito a questi cristiani.

Negli ultimi tempi la Rai ha documentato la realtà di movimenti religioso-politici vicini alla destra italiana e mondiale, finanziati da miliardari che aspirano alla restaurazione di un gestione inquisitoria, punitiva delle donne “emancipate”, esaltante la famiglia patriarcale. Ringraziano la provvidenza divina ad ogni femminicidio? Hanno accusato Papa Francesco di idolatria per aver permesso che i rappresentanti dei popoli amazzonici abbiano portato a Roma i simboli della madre terra, che sta rischiando la distruzione grazie alle scelte produttive dell’industria mondiale.

Giovanna d’ Arco come Greta Thunberg.

Il paragone è avvincente e piace anche agli storici. Mario Mieli e Franco Cardini lo propongono in una trasmissioni sulla vita di Giovanna d’Arco alla Rai, nel Gennaio 2020.

Giovanna, armata di spada, alla testa di centinaia di uomini, aveva osato vincere battaglie, liberare una città, eleggere e consacrare un re e tutto questo nel sentimento di amore e solidarietà per i francesi aggrediti, impoveriti e uccisi dagli invasori inglesi e in nome di Dio. Gli stessi uomini che lei liberò e favorì la processarono come eretica e strega e la bruciarono sul rogo. Il vescovo che l’aveva processata e condannata aveva un nome significativo che nella pronuncia francese era porco. Quante donne si possono riconoscere in questo destino nella relazione vissuta con un uomo?

Ora Giovanna è Santa, da strega bruciata sul rogo (30 maggio 1431) a Santa (16 maggio1920 ) e in mezzo cinque secoli di processi e omicidi di milioni di donne nell’Europa cristiana, con il fine di educarle per usarle, sfruttarle, impedirne la forza, l’autostima, l’autonomia, la cultura, la conoscenza; per svuotare la loro spiritualità, per impedire il rapporto diretto con le voci delle Sante ( come era successo a Giovanna) o della propria coscienza; per ridurre un corpo al servizio del maschio, che può ritenere il servizio finito o non più soddisfacente… e quindi uccidere o violentare o sostituire.

Giovanna aveva 13 anni. Greta 14. Entrambe guerriere con i mezzi della loro epoca per gli obbiettivi della loro epoca. Forse non avevano già sviluppato il seno, forse mantenevano una buona dose di testosterone che le donne hanno nel corpo prodotto dalle ghiandole surrenali e che ad un certo punto le abbandona e allora si ammalano e la depressione diventa padrona delle loro vite – lo dice la scienza: la depressione è una malattia femminile per carenza di testosterone.

Anche di Greta si dice abbia sofferto di depressione, ma poi forse si è guardata intorno, forse ha camminato in sentieri fuori città, come Giovanna che camminava per i sentieri verso luoghi sacri; forse ha osservato i colori alterati della natura, ha toccato l’aria e ha sentito un calore innaturale; ha respirato e ha sentito un odore cattivo e ha pensato, basta e in lei la vita ha cominciato a fare strada.

Giovanna fu bruciata viva anche perché si vestiva da uomo e fece cose da uomo: cavalcare, usare una spada, dare ordini ai maschi. Ma se un esame sui suoi livelli di testosterone avesse potuto essere fatto, non avrebbe rivelato anomalie ormonali. Era una ragazza libera nell’azione, ispirata dalla sofferenza che vedeva intorno a sé, che la guerra causava, ma la rinuncia all’azione per lei sarebbe stata impossibile.

Gabriella Zevi

Gabriella Zevi – Autrice, fra l’altro, di Donne Avvisate molto salvate, Donne in via d’estinzione, Donne felici. Il brano è tratto da un articolo più lungo, “Ancora Cenerentola?” che potete trovare sul sito www.edizionisi.com