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Un futuro chiamato Italia? Amen! Un futuro chiamato Italia? Amen!
Il Blog di Umberto Cianfaglione Da oggi ambisco a diventare l’uomo più felice del mondo per aver sbagliato! Sbagliato una previsione. Detto ciò, peraltro... Un futuro chiamato Italia? Amen!

Il Blog di Umberto Cianfaglione

Da oggi ambisco a diventare l’uomo più felice del mondo per aver sbagliato! Sbagliato una previsione. Detto ciò, peraltro ovvio e per me poco imbarazzante ammetterlo, veniamo all’esposizione dei fatti che saranno oggetto delle mie riflessioni odierne: la scienza e la Natura. Riflessioni impegnative, quindi, ma che cercherò di trattare in maniera elementare, possibilmente logica, come uso fare spesso, non essendo culturalmente preparato su tali temi. Ma ritengo che la logica abbia una funzione di vitale importanza, e spero che la fortuna mi assista, oggi in modo particolare.

Vorrei iniziare parlando di disabilità, di handicap, fisico e mentale.

E’ una argomento scabroso e di difficile trattazione e chiedo anticipatamente scusa a chi si sentisse legittimamente offeso dal mio “pensiero”.

Ricordo come fosse oggi. Da bambino, si era alla fine degli anni ’50, tanti funerali con case bianche. Riti che a quell’età colpiscono irrimediabilmente e rimangono scolpiti nella memoria. Per contro non ricordi di bambini disabili o handicappati. Questo è molto bello: o forse non molto, direbbe il mio editore col quale mi sono confrontato pochi giorni fa, parlando ma solo superficialmente di questo tema, imbarazzante per tutti. Una volta, fino alla fine degli anni ’60, avveniva una selezione naturale fra i nascituri. Non tutti mettevano piede in questo mondo, C’erano le brave “mammane” che aiutavano le partorienti, ma la loro disponibilità non erta sufficiente per nascituri con problemi di malformazioni congenite o altri mali più o meno gravi. La selezione quindi avveniva già all’origine della vita. Oggi, girando per le vie del paese vedo tanti piccoli già in grossa difficoltà motoria. e questo fa male al cuore. Ma sono vivi, direbbe ancora l’editore. Certo, son vivi, è innegabile che siano vivi. Ma non in salute, e destinati a morire a trenta, quarant’anni, dopo aver vissuto: in che modo?

Noi non lo sapremo mai. Certo, ha ragione lui quando dice: “è meglio far nascere tutti, perché non tutti hanno problematiche gravi, e c’è chi può vivere felicemente anche solo per trent’anni”.

D’accordo: ma l’handicap mentale? Quello, una volta che sei nato, te lo devi tenere, con dolore tuo, ma non solo.

La legge italiana, “vaticanista”, è questa: non puoi far morire gli intubati irreversibili, figuriamoci… e inevitabilmente il problema che resta insoluto è chi debba sostenere l’handicappato.

Cosa farei io? non saprei. decido sempre all’ultimo momento, di fronte a una realtà vera, non virtuale.

Tornando al tema scienza-natura, mi sento di dirvi il mio pensiero. La scienza non potrà mai sconfiggere la natura e il suo corso. Chi afferma il contrario è solo un malintenzionato che ha trovato il sistema di far cassa in modo truffaldino. La natura è imbattibile. Acqua, terra e fuoco sono le tre potenze mondiali, superiori a a migliaia di bombe nucleari. Sono banalità, in questo momento storico di di grossa presunzione scientifica. E’ bene ricordare. Le armi nucleari? Una cosuccia ben poco rilevante. Il mondo no finirà mai per mano del nucleare. Certi allarmismi sono creati ad ad arte per interesse di qualcuno. Ricordate l’allarme sul consumo delle uova? prima provocavano il colesterolo, il giorno dopo erano consigliate per la cura del colesterolo! Ricercatori, scienziati, siete poco, anzi per nulla, affidabili. Asserviti a interessi di bottega del solito potentato di turno: casi come quello delle uova ce ne sono ormai a bizzeffe. Ascoltare voi è come ascoltare un malandrino cresciutello alla corte di Pinocchio, senza offesa per il simpatico burattino di Collodi, amico dei gironi più felici. Ricordate ancora l’allarme sul pollame, e quello ancora più demenziale della mucca cosiddetta pazza? Tutti allarmi finiti in flop. Badate, non ho parlato di scienza in sé non credibile, ma di scienza manipolata a fini speculativi.

Un inverosimile successo della scienza sulla natura segnerebbe probabilmente la fine del mondo…. ma la fine dell’umanità, quella, sicuramente. Negli anni ’30 del secolo passato c’era un solo Hitler, oggi ce ne sono migliaia, osannati e divinizzati. Hitler era un pazzo? Allora oggi ce ne sono centinaia di migliaia, viventi sotto mentite spoglie-Scienziati, ricercatori, dottori. Qui ormai si confonde la ricerca del “vivere bene” con la ricerca niente meno che dell’immortalità ad ogni costo, anche a costo di fa vivere gli zombie, ossia gli intubati.

“Abbiamo allungato la vita di 5 anni!” gridano trionfalmente. Poi vai a vedere, e si tratta sì di “viventi”, allettati da decenni in modo irreversibile . incapaci di qualsiasi gesto spontaneo che possa far pensare alla vita. E quando dico gesto, non intendo il camminare, almeno il parlare, l’alimentarsi. Poi ci sono gli intubati viventi, quelli che vivono sotto scorta di tubi con cui si nutrono, respirano e defecano e a volte comunicano. A quando l’era degli zombie? dei morti viventi? Rimpiangeremo Hitler?

L’uomo ha perso la ragione! Sconfiggere la morte non si può, non converrebbe a nessuno: che mondo sarebbe? In che mondo vivremmo? Insomma, dalla ricerca di un miglioramento delle condizioni di vita, siamo passati alla ricerca di un miglioramento delle condizioni di morte.

Prima il morto giaceva i una bara, oggi giace in un comodo letto di una RSA o ina qualunque stanza accudito da strane macchine, una sorta di robot vivente che parla persino con le dita della mano grazie a un sintetizzatore vocale il cui suono non ha nulla di umano ed è puramente meccanico.

“Che importanza ha? L’importante è vivere?”. Bella vita davvero. Mi ricordo, da bambino, quando vedevo una cosa immobile, persino un oggetto, lo consideravo cosa morta. beata ingenuità fanciullesca! Oggi la popolazione “non attiva”, dai 65 ai 100 anni, supera la popolazione attiva, e le previsioni sono sempre più al ribasso. Abbiamo più camposanti (cimiteri) che campi sportivi, più RSA che scuole, più ospedali che fabbriche, più infermiere che casalinghe. Che società si sta sviluppando? Ci sarà un futuro italiano nel mondo del domani prossimo venturo? Decisamente, NO.

E difatti, da tempo, è iniziata la svendita delle nostre ricchezze, anche naturali, che essendo tali non dovrebbero avere proprietari. Il nostro futuro di popolo libero e storicamente ricco di civiltà e cultura, è ormai a rischio di evaporazione.

U. C.

Villalago, 13 dicembre 2023