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“Tutti i vaccini sono pericolosi”: un po’ di storia del movimento NO-VAX “Tutti i vaccini sono pericolosi”: un po’ di storia del movimento NO-VAX
Il blog di Loreto Giovannone No-vax è un termine della cosiddetta neolingua che vorrebbe individuare una categoria sociale di nemico del potere costituito, potere... “Tutti i vaccini sono pericolosi”: un po’ di storia del movimento NO-VAX

Il blog di Loreto Giovannone

No-vax è un termine della cosiddetta neolingua che vorrebbe individuare una categoria sociale di nemico del potere costituito, potere che con pretesto sanitario costringe forzatamente alla inoculazione. Gli oppositori ai vaccini esistono da sempre nonostante il “partito dei medici” che, oggi attraverso gli ordini professionali, fiancheggiando i governi, abbia descritto la vaccinazione come una conquista della salute pubblica sin dall’800. Da quando esiste la vaccinazione stessa, questa opposizione si è cercato di nasconderla o addirittura di negarla.

I critici della vaccinazione hanno preso una varietà di posizioni, inclusa l’opposizione al vaccino contro il vaiolo in Inghilterra e negli Stati Uniti tra la metà e la fine del 1800 e dando vita a leghe anti-vaccinazione; così come le controversie sulla vaccinazione più recenti [nel ‘900] come quelle riguardanti la sicurezza e l’efficacia dell’immunizzazione per difterite, tetano e pertosse (DTP), il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR) e l’uso di un conservante contenente mercurio chiamato timerosal.

Lady Montagu una nobildonna scrittrice inglese, moglie di un diplomatico di stanza a Istambul, fece conoscere in Occidente (intorno al 1720) la pratica dell’ “innesto” una sorta di vaccinazione rudimentale usata comunemente dalle mamme turche (e da lei ripetuta sui suoi figli) destinata a immunizzarli dal vaiolo.

Il primo scienziato a occuparsi di questa pratica era stato invece Emanuel Timoni, medico per l’ambasciata inglese a Costantinopoli, membro della Royal Society, che inviò nel 1713 una lunga lettera in latino alla Royal Society sulla pratica dell’inoculazione. Fu subito tradotta e pubblicata nelle “Philosophical Transactionsdella prestigiosa società scientifica inglese. Il testo di Timoni è molto simile a quello della lettera di Lady Montagu. C’è un altro medico () compagno di studi di Timoni, che scrisse, nel 1715, un volumetto in latino dall’eloquente titolo: Nova et tuta VARIOLAS Excitandi per Transplantationem Methodus… il cui contenuto è sempre quello, il “favoloso innesto”. Il nome di questo medico, veneziano di Cefalonia, è Jacopo Pilarino.” (1)

La pratica prese inizialmente piede in Inghilterra, grazie al favore della casa reale, ma non divenne di uso comune. Bisognerà arrivare alla fine del ‘700 perché con gli esperimenti sul vaiolo bovino il massone Edward Jenner (2) cercasse di dimostrare infettando i suoi figli (sani)che con la linfa di una vescica di vaiolo bovino evitava la probabilità del decesso per aver contratto la malattia.

Lo studio di Jenner fu inizialmente rifiutato dalla Royal Society. Jenner riuscì però a convincere della bontà dei suoi studi altri medici in Europa, fino al punto che Napoleone rese obbligatoria la pratica (ormai nota come “inoculazione di Jenner” o vaccinazione antivaiolosa), per tutto il suo esercito. Nonostante i precedenti, si è preferito dare proprio al massone Jenner (Venerabile Maestro della sua Loggia di appartenenza, la Royal Faith and Friendship No. 270 all’Oriente di Berkeley, dal 1811 al 1813) la paternità dell’immunizzazione contro il vaiolo.

Come già era successo con lady Montagu e Emmanuel Timoni, le idee, apparentemente nuove, di Jenner furono accolte con immediate critiche pubbliche e obiezioni sanitarie, religiose, scientifiche e politiche. Tra gli obiettori vi furono gli scettici, il clero cattolico inglese che riteneva il vaccino fosse “non cristiano” perché di provenienza animale, ma la maggioranza degli “anti-vaccination” era contraria perché riteneva che violasse la loro libertà personale. La tensione esplose quando il governo inglese impose l’obbligo vaccinale pensando fosse una soluzione alle promiscue condizioni di vita nei bassifondi delle fabbriche. Le miserevoli condizioni di vita di masse di proletari negli slums erano un terreno fertile per le malattie trasmissibili.

Il Vaccination Act del 1853 ordinò la vaccinazione obbligatoria per i bambini fino a 3 mesi di età e l’Act of 1867 estese questo requisito di età a 14 anni, aggiungendo sanzioni per il rifiuto del vaccino. Le leggi incontrarono l’immediata resistenza dei cittadini che rivendicavano il diritto di controllare il proprio corpo e quello dei propri figli. L‘Anti-Vaccination League e l’Anti-Compulsory Vaccination League si sono formate in risposta alle leggi obbligatorie e sono sorti numerosi giornali anti-vaccinazione.”

Nella seconda metà del 1800 la città di Leicester fu la più attiva con numerose manifestazioni anti-vaccino. Il quotidiano locale descrisse i dettagli di una manifestazione: “Si è formata una scorta, preceduta da uno striscione, per scortare una giovane madre e due uomini, i quali avevano tutti deciso di consegnarsi alla polizia e sottoporsi alla reclusione piuttosto che vaccinare i loro figli… I tre furono assistiti da una folla numerosa… furono dati per loro tre calorosi applausi, che si rinnovarono con accresciuto vigore quando varcarono le porte delle celle di polizia”.

Nel 1885 a Leicester vi fu una delle più famose manifestazioni anti-vaccinazione, 80.000 – 100.000 [persone] sfilarono in marcia con stendardi, la bara di un bambino e accanto l’effigie di Jenner.

Solo dopo queste dimostrazioni di massa in opposizione al vaccino fu nominata una commissione per studiarne gli effetti.

Nel 1896 la commissione stabilì che la vaccinazione proteggeva dal vaiolo, ma suggerì di eliminare le sanzioni per la mancata vaccinazione.” Il nuovo Vaccination Act del 1898 eliminò le sanzioni e incluse una clausola di “obiezione di coscienza”: i genitori potevano ottenere l’esenzione.

L’Anti Vaccination Society of America fu fondata nel 1879 dall’anti-vaccinista britannico William Tebb. Subito seguirono la New England Anti Compulsory Vaccination League (1882) e la Anti-vaccination League of New York City (1885). Gli anti-vaccination americani fecero battaglie giudiziarie per abrogare l’obbligo vaccinale in California, Illinois e Wisconsin. “Nel 1902, a seguito di un’epidemia di vaiolo, il consiglio sanitario della città di Cambridge, Massachusetts, ordinò a tutti i residenti della città di essere vaccinati contro il vaiolo. Il residente della città Henning Jacobson ha rifiutato la vaccinazione sulla base del fatto che la legge viola il suo diritto a prendersi cura del proprio corpo come meglio sa. A sua volta, la città ha sporto denuncia penale contro di lui. Dopo aver perso la sua battaglia in tribunale a livello locale, Jacobson fece appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Nel 1905 la Corte si pronunciò a favore allo Stato, stabilendo che lo Stato potesse emanare leggi obbligatorie a tutela della popolazione in caso di malattia trasmissibile.

Questo fu il primo intervento della Corte Suprema degli Stati Uniti in merito al diritto della salute pubblica.

La grave vicenda della cosiddetta “febbre spagnola” del 1918 merita un approfondimento a sé.

Arriviamo a metà degli anni ‘70 del 1900 con la controversia sui vaccini contro la difterite, il tetano e la pertosse (DTP). Le posizioni anti-vaccination tornarono alle cronache con la controversia internazionale sulla sicurezza dell’immunizzazione DTP in Europa, Asia, Australia e Nord America.

Nel Regno Unito l’opposizione sfociò in risposta a un rapporto del Great Ormond Street Hospital for Sick Children di Londra, in cui si affermava che 36 bambini soffrivano di malattie neurologiche a seguito del vaccino DTP.

I servizi giornalistici insieme alla Association of Parents of Vaccine Damaged Children (APVDC), portarono all’attenzione del pubblico la notizia dei potenziali rischi e conseguenze del DTP. Dopo un documentario il vasto pubblico televisivo dovette prendere atto che esistevano bambini danneggiati da vaccini.

In risposta alla diminuzione dei tassi di vaccinazione e alle tre principali epidemie di pertosse, la Joint Commission on Vaccination and Immunization (JCVI), un comitato consultivo di esperti del Regno Unito, confermò la sicurezza dell’immunizzazione”. Le diverse opinioni di numerosi medici professionisti non furono prese in considerazione e la conseguenza fu che si generò confusione. “Ad esempio, i sondaggi dei fornitori di servizi sanitari nel Regno Unito alla fine degli anni ‘70 rilevarono che erano riluttanti a raccomandare l’immunizzazione a tutti i pazienti. Inoltre, un medico schietto e oppositore del vaccino, Gordon Stewart, pubblicò una serie di casi clinici che collegavano i disturbi neurologici al DTP, scatenando un ulteriore dibattito. In risposta, il JCVI lanciò il National Childhood Encephalopathy Study (NCES).

Lo studio fu condotto negli ospedali del Regno Unito su bambini tra 2 e 36 mesi ricoverati per malattia neurologica. I risultati del NCES indicarono che il rischio era molto basso e questi dati furono usati a supporto di una campagna nazionale a favore dei vaccini. I membri dell’APVDC continuarono a ricorrere in tribunale per il riconoscimento e il risarcimento, ma entrambi furono negati a causa del pretesto di mancanza del “nesso causale” di collegamento del vaccino DTP con il danno.

Bambini e autismo. La controversia statunitense iniziò con l’attenzione dei media sui presunti rischi del DTP. Un documentario televisivo del 1982,DPT: Vaccination Roulette, vincitore dell’Emmy Award (3), mostrò le reazioni avverse al vaccino e riducendo al minimo i benefici.

Vaccination Roulette 1982 – Lea Thompson – vincitore dell’Emmy Award

La totale censura della rete non ha oscurato l’articolo di Donna Hilts, pubblicato sul The Washington Post del 28 aprile 1982 : “Quattro di queste persone hanno iniziato a organizzare un gruppo chiamato DPT (Insatisfied Parents Together), che spera di innescare un dibattito nazionale sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino e l’eventuale risarcimento delle vittime.” “Penso che lo spettacolo abbia fatto un ottimo servizio sollevando problemi e mostrando ai genitori che i casi non sono isolati, non incidenti bizzarri”, ha detto uno dei quattro, Jeff Schwartz di Chevy Chase, un consulente per la salute ambientale.

MAnifestazione anti green pass a Milano, 2022

A llo stesso modo, un libro del 1991 intitolato A Shot in the Dark delineava i potenziali rischi. Come nel Regno Unito, i genitori preoccupati e arrabbiati formarono gruppi in difesa delle vittime, ma la risposta contraria da parte di organizzazioni mediche, come l’Academy of Pediatrics e i Centers for Disease Control and Prevention, visti gli enormi interessi economici dietro il sistema industriale farmaceutico-sanitario strutturato nelle lobby è stata più forte negli Stati Uniti.

A causa della tempesta mediatica che aveva portato a diverse cause contro i produttori, i costi (e i prezzi) dei vaccini aumentarono e alcune aziende a smettere la produzione di DTP; la controversia generale influì ovunque sui tassi di vaccinazione meno che nel Regno Unito. La protesta per i vaccini contro il morbillo, la parotite e lla rosolia (MMR) venne 25 anni dopo la controversia sul DTP e l’Inghilterra fu di nuovo al centro dell’attività anti-vaccination, questa volta per quanto riguarda il vaccino MMR.

Nel 1998, il medico britannico Andrew Wakefield raccomandò ulteriori indagini su una possibile relazione tra malattie intestinali, autismo e vaccino MPR. Alcuni anni dopo, Wakefield affermò che il vaccino non era stato adeguatamente testato prima di essere messo in uso. I media nascosero queste notizie, riaccendendo la paura pubblica e la confusione sulla sicurezza del vaccino. Wakefield fu accusato di conflitto d’interesse, frode e radiato dalla professione medica. Furono condotti numerosi studi di ricerca per valutare la sicurezza del vaccino MPR e nessuno di questi casualmente o volutamente fu messo in relazione con l’autismo.

I nostri vaccini green”: quando si vuole alzare l’asticella dell’inganno propagandista si usa la trappola semantica del termine green. “Il thimerosal, un composto contenente mercurio usato come conservante nei vaccini, fu al centro di una controversia sulle vaccinazioni e sull’autismo. Sebbene non ci siano prove scientifiche chiare che piccole quantità di thimerosal nei vaccini causino danni, nel luglio 1999, le principali organizzazioni sanitarie e mediche statunitensi e i produttori di vaccini concordarono che il thimerosal doveva essere ridotto o eliminato dai vaccini come misura precauzionale. Nel 2001, il comitato di revisione della sicurezza dell’immunizzazione dell’Istituto di medicina pubblicò un rapporto in cui concludeva che non c’erano prove sufficienti per dimostrare o smentire le affermazioni secondo cui il thimerosal nei vaccini infantili causava autismo, disturbo da deficit di attenzione e ipersensibilità o ritardo del linguaggio.

Un rapporto più recente del comitato rifiutò la relazione causale tra i vaccini contenenti thimerosal e l’autismo. Anche dopo, alcuni ricercatori continuarono a studiare i possibili collegamenti tra thimerosal e autismo.”

Green Our Vaccines. Oggi, il thimerosal non è più utilizzato nella gran parte dei vaccini per l’infanzia, sebbene alcune forme di vaccino antinfluenzale disponibili in fiale multidose possano contenere il conservante. Nonostante le prove scientifiche, le preoccupazioni per il thimerosal hanno portato a una campagna pubblica “Green Our Vaccines”, un movimento per rimuovere le “tossine” dai vaccini, per paura che queste sostanze portino all’autismo. La celebrità Jenny McCarthy, il suo gruppo di difesa Generation Rescue e l’organizzazione Talk about Curing Autism (TACA) hanno guidato questi sforzi.”

Sieri mRNA. Infine, le industrie farmaceutiche che producevano vaccini tradizionali oggi sono colossi mondiali della finanza; Goldman Sachs, banca azionista del fondo d’investimento Black Rock (4), è a sua volta azionista di Pfizer e Moderna. Le società proprietarie, con il pretesto pandemico di un virus ingegnerizzato in laboratorio con la gain of function , impongono ai governi occidentali inoculazioni sperimentali con nuove tecnologie dette mRNA non adeguatamente sperimentate e tese a nascondere e negare effetti avversi.

www.edizionisi.com

Le idee filosofiche, politiche o spirituali che si oppongono alla sperimentazione con obbligo vaccinale sono rimaste le stesse, ma non hanno impedito che miliardi di persone abbiano seguito inebetiti e spaventati il pifferaio magico. Il prezzo da pagare per quanto accaduto negli ultimi tre anni, per aver creduto e vissuto da molti anni in un sistema fondato sulle menzogne, per aver accettato di essere indotti all’inoculazione da prezzolati pseudo esperti o veterinari, per aver concesso firmando un “consenso informato” la violazione del diritto naturale a decidere per il proprio corpo, acettando la sperimentazione mondiale, sarà immenso e più della vita non si potrà pagare.

(1) https://www.doppiozero.com/materiali/lady-montagu-e-il-vaccino-del-vaiolo

(2) Giordano Gamberini, Mille volti di Massoni, 1975, p.53.

(3) https://www.youtube.com/watch?v=JINUIA86sAI

(video presente nel 2021 al link seguente, poi rimosso e censurato dagli amministratori di youtube).

(4) https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2021/02/02/pfizer-blackrock-facebook-banche/?refresh_ce=1

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Loreto Giovannone

Pubblicato anche su Donchisciotte.org