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Sulmona: una città splendida affossata dal clientelismo e dall’ignoranza Sulmona: una città splendida affossata dal clientelismo e dall’ignoranza
Maria De Deo: “Storia, arte, cultura, fanno della nostra città uno dei luoghi più belli d’Italia. I Sulmonesi le ridiano il posto che le... Sulmona: una città splendida affossata dal clientelismo e dall’ignoranza

Maria De Deo: “Storia, arte, cultura, fanno della nostra città uno dei luoghi più belli d’Italia. I Sulmonesi le ridiano il posto che le compete”.

Sulmona, antico porto e famoso baluardo contro i saraceni”…. Ehm…. No, questo è quello che direbbero, con altre balbettanti parole, la sua sindaca o la sua senatrice, famosissime cultrici della storia cittadina.

Ricominciamo: Sulmona, città d’Arte e cultura e perciò in possesso di un notevole patrimonio in monumenti e luoghi di pregio, è ben radicata in un territorio di cui ha fatto la storia, da quando i suoi primi pastori armati vi si insediarono con un bel villaggio fortificato. Da lì pian piano crebbe e divenne un centro industrioso, grazie all’alacrità delle sue genti nel convogliare le preziose acque che la facevano rigogliosa e produttiva. Combatté molto e si oppose alla tracotanza romana, ne ottenne vantaggi e si fece bella e civile, di terme, circo, domus, tutte intorno al suo cardo e due decumani ancora oggi evidenti nel suo centro storico. Il mondo intero (a parte chi ignora) sa che vi nacque Ovidio (assai trascurato dai sindaci odierni). Poi sopravvisse al medioevo difendendosi con le sue mura e infittendo le sue abitazioni di contadini, artigiani e signori. Amata da Federico II, lo stupor mundi, che la individuò come centro da cui amministrare gli Abruzzi e la dotò di un’Università, ebbe lo stemma urbico più antico d’Italia e il sigillo di Re Ladislao, si preoccupò sempre molto di produrre cultura, attraverso i suoi uomini illustri, si fece conoscere e fu apprezzata, citata e frequentata dai letterati umanisti, estimatori dei nostri (dai Barbato ai Marco Probo ai Quatrario ai Ciofano…). Nell’alveo del Regno di Napoli fu nota per il suo artigianato artistico dei suoi superbi orafi e dei confetti, di cui fu goloso perfino Leopardi. Diede al risorgimento il coraggio dei suoi patrioti, primo fra i molti Panfilo Serafini, di cui ancora oggi hanno memoria, ahinoi, solo le strade a loro intitolate e, perché no, le “gesta” del brigante La Vella, forte dei suoi trenta affiliati… attraversò le due guerre con onore e sacrificio dei suoi caduti e iniziò la ricostruzione grazie a sindaci intraprendenti e che, soprattutto, tenevano moltissimo alla propria città e al benessere dei sulmonesi. Conserva, piuttosto trascurate e depauperate, nobili tracce di tutti gli stili e le forme, narrate sulle facciate dei suoi palazzi, che fieramente “resistono” all’ignoranza di oggi: L’Annunziata valga per tutti. Non diremo delle decine di chiese, testimoni di tutte le maestranze e del gusto di ogni tempo, che sopravvissero perfino ai devastanti terremoti, non diremo delle dimore nobiliari che dopo la cura e le attenzioni dei primi cittadini passati, oggi languono nell’abbandono… lo si capisce guardando nella Piazza XX Settembre il triste silenzio in cui sta morendo il glorioso Liceo Classico Ovidio…. Riguardo al quale il sindaco Casini, dacché si insediò, non fa che promettere di metterci mano ma… dei suoi sudori nulla traspare se non, forse, maneggi sbagliati di carte bollate.

Oggi una turba di avvoltoi, ignoranti e saccenti, tracotanti e distruttori, ha quasi del tutto raso al suolo la città di Sulmona, che amaramente essi “conducono” dai palazzi storici di cui ignorano l’antica gloria. E con la città, stanno uccidendo anche l’animo dei sulmonesi, poiché dove si uccide la cultura, mortificandola, si svuota l’anima di chi la abita. Questa turba di parvenu, “eletta” solo per voti ma non nell’animo, nelle intenzioni e, tantomeno, nelle capacità, vorrebbe perfino ripresentarsi alle prossime elezioni, con tanto di trombettieri che ne cantano le gesta come fossero meriti…. Ovviamente nascondendo le maleodoranti polveri sotto un tappeto stracciato. Tutti insieme sono arrivati là ad occupare poltrone municipali e degli enti partecipati con le decine di liste che ad ogni elezione amministrativa si costruiscono al solo scopo di convogliare voti sul ras che tutto e tutti ha fagocitato, per la sua meschina vanagloria… Quousque tandem abutere patientia nostra?

Maria De Deo