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Sulmona: nasce il M.I.T.O. fra le polemiche. Consigliera Bianchi e MeetUp Amici di Grillo criticano la Carta “dei buoni intenti” Sulmona: nasce il M.I.T.O. fra le polemiche. Consigliera Bianchi e MeetUp Amici di Grillo criticano la Carta “dei buoni intenti”
SULMONA – Dopo che due giorni fa è stata firmata, nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco, la Carta dei Comuni della Valle Peligna e... Sulmona: nasce il M.I.T.O. fra le polemiche. Consigliera Bianchi e MeetUp Amici di Grillo criticano la Carta “dei buoni intenti”

SULMONA – Dopo che due giorni fa è stata firmata, nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco, la Carta dei Comuni della Valle Peligna e Valle del Sagittario, in un’assemblea dei sindaci, dei 15 Comuni coinvolti, capofila quello di Sulmona, nel progetto “M.I.T.O. Empowerment delle istituzioni locali”, non si sono fatte attendere la critica e la successiva polemica. Da più parti, infatti, sono state eccepite sia le modalità procedurali che le reali condizioni attuative di questo “documento programmatico territoriale per uscire dall’isolamento”.

Ma facciamo un passo alla volta e vediamo in che cosa esso consiste, come da comunicato del Sindaco Annamaria Casini:

“La Carta vuole essere una risposta dei nostri Comuni allo stato di isolamento e depauperamento di capitali e risorse umane e un modo per rilanciare le aree interne e l’economia della montagna. L’unione delle esperienze e la condivisione di criticità, il senso civico collettivo, la visione integrata del futuro conferiscono un valore forte al documento: punto di inizio di una pianificazione e di un’implementazione di progettualità  per attrarre risorse europee. Su questi principi” aggiunge il sindaco “chiediamo una legge apposita per sostenere le economie della montagna, che necessitano di politiche puntuali per valorizzarne le caratteristiche distintive come risorsa e volano di sviluppo per l’intera Regione e di considerare queste priorità all’interno nella negoziazione in corso con l’UE nella predisposizione dei programmi regionali dei Fondi Strutturali del prossimo settennato. Per questo ho già sollecitato, a nome dei sindaci, l’assessore regionale alla Aree Interne, Guido Liris, affinchè tragga dai territori la forza e le idee che, come in questo caso, vogliono proporre direttrici su cui catalizzare le varie politiche settoriali secondo principi di riequilibrio su nuovi modelli di sviluppo”.

L’errore di forma: è quanto adombra, poche ore dopo la sigla, la consigliera di minoranza, Elisabetta Bianchi, che diffonde il suo pieno disappunto verso l’operato del sindaco in quanto il contenuto della Carta sarebbe “stato improvvidamente approvato in aperta violazione dell’art.42 del Tuel” cioè senza il passaggio alla discussione del Consiglio comunale, “maturando in tal modo l’ennesima frattura” con il medesimo.

Immediata la replica della Casini che, in toni invero molto accesi e decisamente sopra le righe fa riferimento alle personali ambizioni politiche della Bianchi e respinge l’addebito affermando che tutto è stato fatto secondo le regole: “il consiglio comunale – dice – ha già dato mandato al sindaco o a un suo delegato a sottoscrivere l’accordo con la delibera approvata a marzo del 2018 nella quale si creava l’ufficio unico di progettazione europea che, all’articolo 5, chiarisce la Casini “prevede la Conferenza dei Sindaci e loro delegati con funzioni di indirizzo e direttiva politica del funzionamento del servizio “.

Controreplica sul filo delle ore della consigliera Bianchi che, respingendo a sua volta le contro-accuse del sindaco, ribadisce nel merito che quanto da questa asserito “Non risolve la questione posta sulla legittimità dell’atto adottato seppure goffamente giustificato dalla delibera di partecipazione del Comune di Sulmona al progetto Mito” poiché “la deliberata previsione della istituzione della Conferenza dei sindaci e loro delegati con funzioni di indirizzo e direttiva politica del funzionamento del servizio di progettazione europea non può mai sottrarre la competenza al Consiglio Comunale nel decidere le coordinate di intervento e la consistenza degli obiettivi da raggiungere per i quali i Sindaci non sono liberi di autodeterminarsi in quanto la materia è attribuita al Consiglio Comunale dall’art. 42 Tuel ed è evidente che l’indirizzo che i Sindaci sono tenuti a riferire nella Conferenza, che indirizza e dirige solo l’attività dell’ufficio ma non la pianificazione degli obiettivi”.

Lasciando le due donne del Palazzo a dirimere le questioni sulle eccezioni di forma e a contendersi tristemente la futura “scena elettorale” a colpi di reciproche accuse di indebito protagonismo, giunge la critica, questa volta nel merito e con un connotato politico, dell’ormai mitico MITO:

il MeetUp Amici di Beppe Grillo di Sulmona, infatti, si chiede e chiede al sindaco, in una nota diffusa a mezzo stampa, quali siano i reali contenuti e quali le reali prospettive di applicazione di un documento giunto troppo tardi, e in una situazione di disastro amministrativo, sia politico che della macchina di Palazzo San Francesco. Il MeetUp, infatti, bolla il M.I.T.O. come una carta di “ambiziosi ma intempestivi progetti per un futuro remoto“, ricordando che se “l’idea è potenzialmente giusta, i propositi rispettabili”, tuttavia “sono i tempi di attuazione per REALIZZARE qualcosa di concreto che ci preoccupano. Perché di cose a Sulmona ne sono state dette tante, da questa amministrazione, ai tempi della campagna elettorale.” e, conclude il comunicato, ” Ora, intempestivamente, nuove promesse di una giunta, senza una maggioranza politica veramente tale ma che si poggia su quelle stratificazioni fallimentari che hanno ridotto una bellissima città allo stremo”.

Un Mito appena nato ma subito …demitizzato e contestato, dunque, sia nelle forme procedurali (e perciò nella legittimità) con il quale è stato concepito sia nell’attuabilità: una Carta che se buone intenzioni ha “sulla carta” si è subito mostrato nei suoi coni d’ombra, bui come il presente politico cittadino e territoriale.

O.N.