ovidio news
Segue nuvola di fumo temendo un incendio e si ritrova davanti ai cancelli del Cogesa Segue nuvola di fumo temendo un incendio e si ritrova davanti ai cancelli del Cogesa
SULMONA – E’ da poco passata la mezzanotte; un cittadino mentre sta rientrando verso casa avvista dalla sua auto una strana nube bianca che... Segue nuvola di fumo temendo un incendio e si ritrova davanti ai cancelli del Cogesa

SULMONA – E’ da poco passata la mezzanotte; un cittadino mentre sta rientrando verso casa avvista dalla sua auto una strana nube bianca che si libra nell’aria. Preoccupato dal fatto che possa trattarsi di un incendio cerca di capirne la provenienza, anche perché la nube non è molto distante. Decide di seguire la scia e procede verso la “strada vecchia” che un tempo portava a Pacentro: prosegue ancora fino ad arrivare ad una via sconnessa nella campagna, poi, finalmente giunge a destinazione e si trova davanti al cancello della discarica Noce Mattei gestita dal Cogesa.

Lo spettacolo che si trova davanti è quantomeno anomalo: da un’enorme cumulo di rifiuti lasciati all’aria aperta, fuoriesce una grande quantità di fumo, così decide di scattare una foto e documentare quanto sta accadendo.

Ora, facciamo un passo indietro, non sappiamo cosa possa aver provocato questo processo ne’ se tale condizione possa far parte della normale prassi di smaltimento rifiuti, non spetta a noi dare questo tipo di risposte, quello che sappiamo però, è che questa discarica è stata oggetto di numerosi reclami da parte della cittadinanza a causa di nauseanti odori emanati. Nonostante i vari comitati si siano mobilitati per far chiarezza sul caso, non si è riusciti a risalire a nessuna criticità oggettiva che possa portare (a detta delle autorità competenti) ad un malfunzionamento del sito in questione.

Ciò detto, ovviamente la popolazione fa molta fatica ad accettare le dichiarazioni ufficiali di ASL e Arta che, oltre a risultare a tratti imprecise e prive di dati scientifici di riferimento, non hanno certo rassicurato, alimentando lecitamente preoccupazione e paura, una paura vissuta dai residenti sulla propria pelle.

Indagheremo ancora sui fattori che scatenano questi fenomeni anche nell’attesa di dati tecnici specifici e ufficiali, ma alcune domande nascono spontanee: che cosa sappiamo di questa discarica?

Questa discarica utilizza il trattamento meccanico-biologico (TMB) che è una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati, non soggetti a differenziazione oppure residui dalla differenziazione, che sfrutta processi meccanici e processi biologici quali la digestione anaerobica.

Possiamo apprendere dunque che il primo passaggio che i rifiuti affronteranno sarà lo stoccaggio in fossa o in piazzale in attesa di essere processati. Durante questa prima fase si svolgono reazioni aerobiche dovute alla presenza di ossigeno che ossida il materiale presente, producendo CO2 ed energia sotto forma di calore: la temperatura può raggiungere anche gli 80 gradi, e potrebbe forse spiegarsi così la presenza del fumo, poiché le piogge, a contatto con i rifiuti surriscaldati, potrebbero aver provocato condensa; c’è da dire tuttavia che durante questo stesso processo oltre al CO2 vengono prodotti anche Aldeidi Chetoni ed Alcoli che conferiscono ai rifiuti il caratteristico odore pungente.

Siamo sicuri dunque, che lo stoccaggio di questi rifiuti stia avvenendo nel totale rispetto della legge, dell’ambiente e soprattutto rispettando il diritto alla salute dei cittadini? I rifiuti in attesa di essere sottoposti a digestione non dovrebbero trovarsi appositamente collocati sotto terra con adeguata impermeabilizzazione e captazione dei biogas?

Crediamo che i cittadini di Sulmona meritino delle risposte e che i residenti del luogo abbiano diritto ad una vita migliore, garantiti e tutelati dal fatto che prima degli interessi personali il valore della salute deve essere messo al primo posto in ogni contesto e ragionamento.

Cassia