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Roma: oggi grande manifestazione fascio/mafiosa contro il governo Roma: oggi grande manifestazione fascio/mafiosa contro il governo
La parte peggiore d’Italia, il partito di riferimento della mafia, i fascisti in disarmo della Meloni e quelli in servizio permanente attivo di Casa... Roma: oggi grande manifestazione fascio/mafiosa contro il governo

La parte peggiore d’Italia, il partito di riferimento della mafia, i fascisti in disarmo della Meloni e quelli in servizio permanente attivo di Casa Pound, assieme agli abbindolati dal cosiddett ‘populista’ e ‘sovranista’ Salvini, reclama a gran voce le elezioni. Elezioni che si sono svolte pocopiùdi una nno fa, e che avevano portatoal primo governo ‘populista’ della storia d’Italia, dove per ‘populista’ si intenda qui solamente come ‘dalla parte del popolo’. Un governo che aveva partorito, pur sotto l’attacco scatenato dal Potere nazionale e internazionale, provvedimenti come quota 100, reddito di cittadinanza, decreto contro la precarietà (dagli esiti, quest’ultimo, addirittura spettacolari) inasprimento delle norme anticorruzione, sensibile riduzione dell’azione delle ONG.

Il problema è che la Lega pur mietendo consensi ij campo populista, è un partito che risponde a ben altri centri di potere (ben rappresentati da Giorgetti, uomo di Draghi) che hanno sopportato a denti stretti la deriva popolare del partito, e hanno dato uno stop deciso quando è apparso chiaro che grazie all’abilità manovriera di Conte e Di Maio, le cose stavano mettendosi veramente male per il sistema.

La storia è nota, e non è stato un colpo di sole, né un mojito in più, a far dire a Salvini la parola BASTA. La strada che era stata prevista in discesa si è rivelata invece infida, tanto per Salvini quanto per un PD prontissimo alle elezioni per liberarsi di Renzi, ritrovare il proprio tradizionale ruolo e riprendere così il consueto tran tran centro-destra contro (si fa per dire) centro-sinistra, ridimensionando clamorosamente un M5S che era stato schiantato dall’alleato nel consenso popolare.

Grillo e Renzi non si sono prestati alla funzione di agnello sacrificale, hanno tirato fuori dal cilindro la più improbabile delle alleanze.

E oggi La Destra si trova inopinatamente in piazza a chiedere le elezioni. Il partito di Berlusconi e Dell’Utri, il partito di Arata e dei mille cacicchi meridionali passati con i ‘padani’, Casa Pound, i fascisti in ritardo di Giorgia Meloni, già minitro della gioventù di Berluconi, tutti insieme, sotto la guida di Matteo II.

Nel palazzo, senza la minima intenzione di cedere le posizioni raggiunte, il M5S cerca di far ingoiare tutto l’ingoiabile a uno Zingaretti senza vie d’uscita, ora che Renzi se n’è andato. Già, perché non era solo Renzi l’uomo delle banche, come nella vulgata politica… è il PD tutto a essere legato a doppio filo ai centri di potere nazionale ed europeo, da sempre, da quando a finanziarlo sono stati i Gavio, i Riva, la Coop M&C di Ravenna e compagnia cantante. E oggi il PD è nella stessa identica situazione in cui era la Lega solo due mesi fa: deve arginare il M5S, che anche se si è fortemente ridimensionato, in voti e in obiettivi, rappresenta l’ultima residua minaccia l totalitarismo bancario europeo.

Le possibilità che il governo cada sono del tutto remote. fascisti, mafiosi e una massa di cerebrolesi urleranno a squarciagola… “elezioni”…invece di chiedere, almeno questi ultimi, al Caporale: perché hai fatto cadere il governo populista invece di difenderlo con le unghie e coi denti?