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Ricovero a Sulmona del paziente Covid: sindaco risponde alla Lega su accuse di adeguatezza dell’ospedale Ricovero a Sulmona del paziente Covid: sindaco risponde alla Lega su accuse di adeguatezza dell’ospedale
SULMONA – Si è consumata velocemente in un botta e risposta per via di comunicati stampa, la polemica odierna innescata dalla Lega Sulmona, alla... Ricovero a Sulmona del paziente Covid: sindaco risponde alla Lega su accuse di adeguatezza dell’ospedale

SULMONA – Si è consumata velocemente in un botta e risposta per via di comunicati stampa, la polemica odierna innescata dalla Lega Sulmona, alla quale ha risposto per le vie brevissime il sindaco Casini, sulla presunta inadeguatezza del nosocomio peligno, che per i salviniani locali sarebbe “no covid”. Per questi, infatti, il ricovero solleva più di un dubbio: “La conferma della positività (dopo 3 giorni)  del paziente ricoverato a Sulmona pone pesanti interrogativi circa la gestione dell’emergenza COVID soprattutto in merito al ruolo del nostro Ospedale”.

“Ci chiediamo cosa possa risolvere  il ricovero di un paziente in un Ospedale che non ha mai trattato malattie infettive, situato in un territorio che fortunatamente al momento ancora non registra nessun caso”.

“Ci sfugge la razio (sic!, n.d.r.) – prosegue la nota – dell’aver addirittura richiesto il ricovero di un paziente che poteva e doveva andare all’Aquila, centro attrezzato con reparti e personale specializzato. Adesso ci chiediamo se il personale che ha trattato il paziente da Castel di Sangro fino a Sulmona abbia  trattato il caso rispettando i protocolli fin dall’inizio, se aveva la giusta formazione ed esperienza in materia e se non sia il caso di porre in quarantena le persone intervenute. Aver visto quello che è successo al personale sanitario delle regioni del nord che sono diventati loro stessi veicolo di trasmissione , ci preoccupa non poco”. Il comunicato prosegue interrogandosi: “Ci poniamo seri dubbi (sic!, n.d.r.), sulla capacità e lucidità di chi ha voluto  esporre inutilmente a dei rischi  il Personale sanitario ed un intero Territorio e ci chiediamo quali siano le reali finalità  di tutto questo. Il ruolo dell’Ospedale di Sulmona (ALMENO FINO A QUANDO SARA’ POSSIBILE) deve essere quello di  ospedale no-COVID , a supporto dei  centri hub-COVID, al fine di decongestionare gli ospedali hub COVID per la tutela dei pazienti infetti e  del loro diritto ad essere trattati in ambiente adeguato con apparecchiature e specialisti dedicati,  i pazienti non in emergenza o urgenza indifferibile sospetti  o COVID  vanno indirizzati ai centri di riferimento. Se al contrario dovesse essere necessario l’Ospedale di Sulmona potrebbe anche recitare un altro ruolo, ma soltanto dopo aver creato percorsi e reparti adeguati con relativo incremento di personale qualificato e dotazioni tecniche anche nei reparti di supporto , il tutto proporzionato con l’incremento dei posti letto.”

Questo il comunicato della scalpitante Lega sulmonese, che abbiamo peraltro reperito grazie al buon cuore di altri colleghi.

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, che, dopo aver sottolineato che tali polemiche sono del tutto “fuori luogo” considerata la drammaticità della situazione in corso, ha chiarito punto per punto quanto eccepito dalla Lega, affermando: “…mi corre l’obbligo di fare la dovuta chiarezza. Ritengo che sia assolutamente ingiusto che la Lega locale parli di personale sanitario impreparato, in quanto l’attivazione di un posto letto in isolamento impone necessariamente un’ idonea preparazione e formazione di tutto il personale sanitario che vi presta la propria opera professionale. E’ doveroso spiegare che nella fase dell’ emergenza è esclusivamente la rete 118 a stabilire il percorso dei pazienti e la loro allocazione. Il direttore sanitario e il direttore del reparto di terapia intensiva, pertanto, non possono chiedere nè tantomeno rifiutare i casi che arrivano su disposizione della rete medesima.  La Uoc di rianimazione dell’ospedale peligno è una conquista di questo territorio, che viene diretta ad oggi con grande professionalità, competenza e umanità, in questo momento  drammatico e difficile di emergenza nazionale. Il direttore della UOC Vincenzo Pace ed il direttore sanitario di struttura Tonio Di Biase si sono prontamente attivati per allestire un posto letto in isolamento a pressione negativa,  facendo fronte in maniera professionale  alle emergenze di questi giorni, consapevoli che prima o poi si sarebbe attivato  e avrebbe ospitato un paziente affetto da coronavirus, peraltro si trattava di un caso sospetto al momento del ricovero, visto che anche i DPI (Dispositivi di Protezione Individuali) richiesti sono presenti nel reparto da qualche giorno”. E’ quanto dichiara il sindaco Annamaria Casini che aggiunge “Resto basita, infine, perché chi solleva un’inutile e sterile polemica è la medesima parte politica che esprime l’assessore regionale alla Sanità oltre ad aver legittimamente contribuito a scegliere l’attuale dirigenza”.

O.N.