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Primo giorno di combattimenti, Ankara annuncia di aver ammazzato 109 “terroristi kurdi”, ossia 109 patrioti kurdi Primo giorno di combattimenti, Ankara annuncia di aver ammazzato 109 “terroristi kurdi”, ossia 109 patrioti kurdi
Ovidio News seguirà questo nuovo crimine di Erdogan, l’uomo che comprava il petrolio dall’ISIS e che incarcera tutti gli oppositori, che tiene in un... Primo giorno di combattimenti, Ankara annuncia di aver ammazzato 109 “terroristi kurdi”, ossia 109 patrioti kurdi

Ovidio News seguirà questo nuovo crimine di Erdogan, l’uomo che comprava il petrolio dall’ISIS e che incarcera tutti gli oppositori, che tiene in un buco sottoterra Okalan, il segretario del PKK consegnatogli grazie a D’Alema nel 1999, e che nessuno ha interesse a far cadere per tanti motivi che vi spiegheremo, giorno per giorno.

Poche ore dopo che L’OSDH (Osservatorio Siriano per i Diritti dell’Uomo) aveva iniziato il macabro conto delle vittime civili (23) dei bombardamenti turchi, Erdogan ha orgogliosamente annunicato l’assassinio da parte del suo esercito di “109 terroristi” Kurdi, ossia di 109 combattenti che a viso aperto combattono per la loro terra, in parte oggi sotto il controllo Siriano, in gran parte sotto il controllo di Ankara, e ancora con porzioni sparse fra Iraq e Iran: i Kurdi sono un popolo senza Stato, un grande popolo di montagna dalla cultura e dalla lingua millenarie, cui la comunità internazionale non riconosce il diritto all’indipendenza.

I primi morti si sono avuti a Qamichli, cittadina all’estremo nord della Siria, messa subito sotto attacco dall’artiglieria di Ankara, e poi primo obiettivo dell’offensiva terrestre, scattata poche ore dopo. I Kurdi sostengono di averla fermata, e questo appare molto probabile dato che si tratta di combattenti esperti e ben armati.

Dal 2016 è la terza volta che i Turchi cercano di mettere in condizioni di non nuocere le milizie armate Kurde, che hanno sempre resistito, combattendo su due distinti fronti, uno dei quali, quello anti-Califfato, ha permesso loro di ottenere armi e appoggi dagli USA. Oggi che il Califfato è sconfitto, Donald Trump ha annunciato il disimpegno dei suoi soldati dalla zona, e l’esercito turco ha nuovamente attaccato, senza por tempo di mezzo.

Trump, dopo aver definito ‘una cattiva idea’ l’attacco, e aver ammonito di ‘non oltrepassare il limite’ (1000 morti? 10000? non è dato conoscere il limite auspicato) ha però opportunamente ricordato che i Kurdi non meritano alcuna pietà… perché non si sono schierati con gli alleati nella seconda guerra mondiale. Sì, dato che non si tratta di un fake, noi oggi abbiamo un presidente degli Stati Uniti che riesce a fare mantenendosi serio una dichiarazione di una demenzialità abissale, demenzialità che nessuno al mondo osa sottolineare. In compenso praticamente tutti i capi di stato occidentali si dichiarano ‘preoccupati’, ma nessuno ha il coraggio di schierarsi apertamente con i Kurdi, e con la Siria, dato che l’attacco avviene nei territori del Kurdistan controllato da Damasco. Per evitare indesiderate fughe in avanti, peraltro improbabili, degli europei, Erdogan fa presente di avere 3.600.000 profughi siriani pronti per noi, il che spinge Di Maio e Macron nientemeno che a ‘convocare’ l’ambasciatore turco, per respingere ‘le minacce inaccettabili’. Quanto ai Kurdi solidarietà zero, anche in ambito arabo si preferisce sottolineare la sovranità violata di Damasco, anche se l’obiettivo di Erdogan è essenzialmente quello di allontanare i Kurdi dal confine.

Seguiteci: con l’evolversi della situazione, Ovidio News si informa ora per ora dai siti locali ed internazionali.

O. N.