Una bella grana per il vice premier Luigi Di Maio. Il parere dei tecnici che hanno approfondito (fino a poter dare un giudizio definitivo) la vicenda del Ponte Morandi, porta a conclusioni impietose. Il comportamento di Autostrade spa è stato di una negligenza criminale senza attenuanti. Zero manutenzione strutturale per ben 25 anni.
La revoca della concessione è a questo punto fuori discussione, ma questo costerà alla Società Autostrade, e al Fondo Atlantia per cui è un fiore all’occhiello quanto a guadagni, perdite enormi, pari ai profitti altrettanto enormi che il business delle autostrade gli assicurava.
La grana per Luigi Di Maio sta nell’aver permesso a Atlantia (dopo aver promesso la revoca della concessione a Autostrade spa) di entrare nel gruppo di società che deve salvare dalla messa in liquidazione Alitalia. Balza agli occhi come, nei piani dei Benetton (che come è noto controllano Atlantia) l’impegno in Alitalia dovrebbe servire come viatico per non rispondere (o almeno non rispondere fino in fondo) del comportamento di Autostrade spa. Oggi Di Maio ha tuonato garantendo chela revoca della concessione si avrà a brevissimo, ma non vorremmo essere nei suoi panni se i Benetton porteranno avanti il loro piano. Una marcia indietro sarebbe a questo punto semplicemente disastrosa, ma andare avanti mette in crisi tutto il progetto di salvataggio Alitalia.