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Pd/M5S: come tradirsi durante la fuga d’amore Pd/M5S: come tradirsi durante la fuga d’amore
La qualità di una strategia si misura nella sua attuazione oltre che nella proposta. Se la strategia è giusta sulla carta della sua ideazione,... Pd/M5S: come tradirsi durante la fuga d’amore

La qualità di una strategia si misura nella sua attuazione oltre che nella proposta. Se la strategia è giusta sulla carta della sua ideazione, dovrà poi essere efficace anche sul campo di battaglia. Questo è il vero problema del Movimento Cinquestelle. Riuscire a vincere nei fatti quel che sulla carta democratico parlamentare era apparsa non soltanto come la strada giusta, ma anche come una logica costituzionale. E se il nuovo Governo Due è nato strategicamente sulle macerie dei rapporti con la Lega è risultato inevitabile l’approccio al Partito Democratico in quel girotondo di sentimenti improvvisi che hanno caratterizzato una fuga d’amore. Ma celebrato il matrimonio si è subito visto come sul campo, realizzare la strategia, è ben altra cosa che averla teorizzata. E il Pd ha salvato Sozzani unendosi al Centrodestra, evidenziando ancora una volta e spudoratamente la differenza fra Sistema e M5S. Due entità diverse certo, ma ingredienti forzati di una stessa minestra. Il paradosso dovrà servire di lezione, altrimenti il Movimento farà la stessa fine che fece con la Lega. Apparendo come il genitore scocciante ma presente (perdi voti) e dando merito ingiusto al genitore assente ma splendente e generoso (guadagni voti). La strategia del Movimento risulterà fallimentare se col pugno di ferro non impedirà fughe politiche gravi come l’episodio Sozzani: rischierebbe di apparire come l’agnello vittima dei lupi, quindi debole, quindi inadatto, quindi inutile. Ed è questo in buona sostanza quanto accaduto con la lega e le urne europee hanno evidenziato clamorosamente i contorni della disfatta pentastellata.

La strategia. E ci risiamo. Perché se oggi, per la prima volta, si parla di alleanze regionali (la piattaforma Rousseau da stamattina è attiva su questo argomento per le elezioni in Umbria), il denominatore comune rimane lo stesso: far sì che una strategia giusta dal punto di vista politico e logica dal punto di vista democratico, non comporti una disfatta per il Movimento Cinquestelle. Mentre Salvini, ha palesato il tradimento nello stesso momento in cui ha dichiarato di non volerne sapere più nulla della moglie, il Pd, più subdolamente è fedifrago e pratica il tradimento alla luce del giorno durante il matrimonio. Quindi, oltre alla strategia, bisognerebbe applicare un’etica che sia veramente il fondamento di questo matrimonio.

In conclusione, il Movimento ha il vantaggio dei numeri, della buona fede, dei buoni sentimenti e di tutto un teorico suo mondo utopico giusto e quasi impossibile (peraltro già non sfruttato con la Lega), ma il Pd ha il vantaggio di conoscere quei limiti di una strategia ineccepibile sulla carta ma di difficile attuazione nella realtà.

Stando così le cose se il Movimento accetta le corna, alla fine resterà “cornuto e mazziato”.

otrel