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Patrimonio naturale: piccoli e grandi attacchi in questa fine primavera. L’episodio più grave a Villalago, sul lago di Scanno Patrimonio naturale: piccoli e grandi attacchi in questa fine primavera. L’episodio più grave a Villalago, sul lago di Scanno
Sono molti gli attacchi portati al territorio con l’inizio dell’estate. Si va dalle piccole cose (come i carabinieri forestali che sorprendono, nei pressi di... Patrimonio naturale: piccoli e grandi attacchi in questa fine primavera. L’episodio più grave a Villalago, sul lago di Scanno

Sono molti gli attacchi portati al territorio con l’inizio dell’estate. Si va dalle piccole cose (come i carabinieri forestali che sorprendono, nei pressi di Chieti, raccoglitori di tartufi abusivi, alle violazioni più serie, come i pascoli in area protetta scoperti dai Carabinieri della Compagnia del Gran Sasso.

Ma destano ben maggiore preoccupazione due diversi avvenimenti. Il primo, la denuncia dell’associazione dei pescatori delle “acque fucensi” : alcuni suoi aderenti hanno colto immigrati pakistani intenti alla pesca nei canali con mezzi assolutamente vietati (reti e ‘filaccioni’). Altro capitolo segnalato dall’associazione, , la pesca alla carpa, vietata in questo periodo ma praticata da pescatori di frodo.

Molto più grave poi l’espisodio avvenuto nell’ultima notte di quarantena sulle rive del lago di Scanno, proprio oltre il confine di Villalago, e su cui stanno indagando i carabinieri della locale stazione, che però non rilasciano dichiarazioni in merito, tranne confermare che la Procura della Repubblica è stata già informata dell’avvenuto scempio.

Sconosciuti hanno

Sconosciuti hanno tagliato tre alberi secolari e molti altri più piccoli, proprio sotto al Park Hotel, recando un danno importante.

Secondo voci raccolte sul posto, potrebbe trattarsi di una vicenda piuttosto oscura, magari di una vendetta o di uno sfregio nei confronti del comune della cittadina di Scanno.

Lucrezia Sciore, portavoce del centro Anziani di Villalago, ci dice che il taglio (“un vero e proprio attentato all’ambiente”) è avvenuto sulle sponde del lago, e dunque in una zona cosiddetta “SIC” (zona di interesse comunitario), all’interno di una proprietà privata. Ma anche nell’ipotesi che a compiere lo sfregio fossero stati i proprietari, avrebbero dovuto comunque chiedere un permesso speciale, che sarebbe stato probabilmente negato per questioni paesaggistiche. Lucrezia si augura che chi sa o saprà “qualcosa” lo riferisca a chi di dovere, e che non finisca tutto nel dimenticatoio.

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