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Paola Taverna: “Alleanza col PD? Votino gli iscritti a Rousseau”. Paola Taverna: “Alleanza col PD? Votino gli iscritti a Rousseau”.
Il primo esponenete di rilievo del M5S a esporsi decisamente e pubblicamente sull’ipotesi di un’alleanza di governo con il Partito Democratico è Paola Taverna,... Paola Taverna: “Alleanza col PD? Votino gli iscritti a Rousseau”.

Il primo esponenete di rilievo del M5S a esporsi decisamente e pubblicamente sull’ipotesi di un’alleanza di governo con il Partito Democratico è Paola Taverna, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano di questa mattina. La Taverna definisce senza mezzi termini “traditore” Matteo Salvini, giudica vaghi e buoni per tutte le stagioni i punti di convergenza proposti da Zingaretti (“manca solo la pace nel mondo”, chiosa)e per il resto si mantiene possibilista. Preferisce andare al voto, perché “molto spesso la difesa della nostra identità e dei nostri principi” ha coinciso con il bene del paese.

Molto importante la rivendicazione dei referendum propositivi, che senza meno dovrebbero essere inseriti in un eventiale programma di governo nel caso in cui gli iscrittialmovimento votassero su Rousseau, nella loro maggioranza, a favore di un accordo.

“Evidentemente abbiamo fatto degli errori, ci siamo fidati di Salvini e ci siamo indeboliti, ma eravamo anche alla prima esperienza di Governo, dovevamo capire come funziona la macchina e questo ci ha sottratto molte energie”.

Paola Taverna non risponde alla domanda finale di Luca De Carolis: Beppe Grillo spinge o no per una accordo col Partito Democratico?

“Grillo, domenica scorsa, ci ha parlato di futuro, di lavori che scompaiono… è sempre un piacere ascoltarlo”…

L’intervista conferma il difficilissimo bivio davanti al quale si trova il Movimento 5 Stelle. E’ certo che andando al voto sarà ridimensionato (in che percentuale è molto difficile dirlo) ma è altrettanto certo che l’alleanza col Partito Democratico difficilmente sarebbe digerita da gran parte della base e probabilmente dell’elettorato. Il voto degli iscritti è in realtà l’unica bussola cui può rifarsi Di Maio per non sbagliare, o per sbagliare con la coscienza a posto.

Ovidio