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Oricola: coca cola, “il futuro è innovare” il lavoro non può prescindere dalla salute Oricola: coca cola, “il futuro è innovare” il lavoro non può prescindere dalla salute
Di Samanta di Persio ORICOLA – Era il 17 giugno del 2018, lo stabilimento Coca Cola di Oricola festeggiava i suoi 30 anni e... Oricola: coca cola, “il futuro è innovare” il lavoro non può prescindere dalla salute

Di Samanta di Persio

ORICOLA – Era il 17 giugno del 2018, lo stabilimento Coca Cola di Oricola festeggiava i suoi 30 anni e dava notizia dell’apertura di una nuova sala sciroppi e di un parco urbano con arredi in plastica riciclata. Una grande festa in cui il general manager Vitaly Novikov, aveva tuonato: «Il nostro futuro è innovare». Sono oltre cento gli operai che vi lavorano, più di mille quelli dell’indotto, una vera e propria risorsa per un comune dell’entroterra abruzzese che conta circa 1200 abitanti. A distanza di un anno e mezzo la plastic tax e la sugar tax (già adottata in decine di paesi), che dovrebbero essere introdotte dal Governo per disincentivare l’utilizzo dell’elemento più inquinante per il nostro pianeta, spaventa l’azienda che minaccia l’abbandono dell’Abruzzo, dunque dell’Italia, e ha già bloccato tutti gli investimenti. La plastica, come spiega l’azienda, rappresenta il 70% dei loro volumi. Sono mesi che in tutto il mondo gira una ragazzina, anche molto seguita, che non fa altro che ripetere che il nostro pianeta è in pericolo, i nostri mari sono inquinati dalla plastica ed è a rischio l’intera fauna marina. Ancora una volta, si scontrano due diritti: il lavoro e la salute. Finora sappiamo bene cosa è stato preferito fino a oggi, un esempio attuale è l’Ilva.

Un Governo che non investe sulla salute dei cittadini si ritrova, prima o poi, a far fronte ad una spesa sanitaria elevatissima. Se le imprese devono investire, lo devono fare sul fronte dell’innovazione, continuare a produrre plastica o acciaio significa buttare soldi, perché l’intero globo ha bisogno di altro oggi e si sta dirigendo verso altre soluzioni. L’utilizzo di acciaio diminuisce perché la domanda diminuisce di anno in anno, anche la domanda di plastica diminuirà, in molte università italiane le bottigliette sono state sostituite dalle borracce.

Alcune grandi multinazionali hanno firmato all’inizio di quest’anno un’alleanza per mettere fine ai rifiuti in plastica e sviluppare e promuovere tecnologie e modelli commerciali con lo scopo di creare un programma di progetti su cui investire. Molti grandi marchi hanno messo al bando da alcuni mesi le cannucce di plastica, utilizzando materiali alternativi. Un cambiamento era già iniziato prima dell’ipotesi dell’introduzione di una tassa, è arrivato il momento di iniziare a sfruttare le idee dei tanti cervelli che abbiamo.

S.D.P.