“Non vogliamo essere esposti a radiofrequenze inesplorate ogni giorno, non vogliamo essere cavie umane”. L’Alleanza Italiana Stop al 5G manifesta a Roma

OMA, 6 Novembre. Siamo davanti alla Camera dei deputati, un centinaio di persone ha aderito al presidio promosso dall’Alleanza Italiana Stop 5G, per chiedere una moratoria delle sperimentazioni su tutto il territorio nazionale. Manifestano perché si sta introducendo, surrettiziamente, una nuova tecnologia senza che ne siano state minimante misurate le conseguenze.

Senza alcuna sperimentazione, come sempre avviene, l’Istituto superiore della sanità ha dichiarato che sulla base dei dati disponibili non ci sono pericoli per la salute delle persone, contraddicendosi poi in maniera clamorosa, invitando a un monitoraggio dei livelli di esposizione e alla prosecuzione delle ricerche sugli effetti a lungo termine.

Questo modo spregiudicato di procedere, è lo stesso che ci ha consegnato migliaia di sostanze cancerogene nel processo industriale, ed è il contrario di quel principio di precauzione che viene richiamato ogni qual volta coincide con gli interessi delle multinazionali (ricordiamo il caso del dolcificante ‘stevia’, prodotto erboristico in libera vendita, che venne bloccato fino a quando le multinazionali farmaceutiche non trovarono il modo di produrlo industrialmente.

L’Alleanza chiede solo che venga applicato il principio di precauzione, e che non sia consentita l’installazione delle antenne 5G fino a quando non saranno disponibili studi approfonditi e inequivocabili che ne attestino l’innocuità.

O.N.