Mozione del tubo: Di Girolamo dei 5stelle governativi ai comitati no hub, “pronta mozione per spostare tracciato”
Editoriali 07/06/2021 Mirko Mocellin
Devono averlo sospettato quelli dei comitati No Hub che a non essere competenti (eufemismo) e a fare mozioni parlamentari del tubo si rischia di peggiorare le cose. Un po’ come calzare le superga col tailleur. E siccome la senatrice di Girolamo agisce per se stessa e non per il territorio, quello tutto, del nostro Abruzzo, allora per salvare la faccia a Sulmona vuole proporre una mozione parlamentare (anche se naturalmente non cambierà nulla) per spostare il tracciato del famoso tubo del gas, come se il fatto di spostarlo cambiasse la sostanza delle cose e cioè che il tubo è ormai un’opera obsoleta. Ed è questo che viene suggerito con molta pacatezza dai comitati, i quali, con un comunicato delle scorse ore hanno pregato la senatrice di non far danni e di non dimenticare che la battaglia contro il tubo è una battaglia territoriale e non locale, quindi il fatto di spostare il tracciato non solo non sarebbe una vittoria ma presumibilmente, immaginiamo noi, andrebbe a guastare altre zone abruzzesi.
E invece di rispondere quantomeno con la prudenza più consona ad un rappresentante eletto da questo territorio, la nota imprenditrice Di Girolamo risponde che la mozione si farà, dal momento che è già d’accordo con i gruppi parlamentari… niente di meno!
La senatrice pentastellata Gabriella Di Girolamo non comprende (e fino a qui nulla da dire…) la posizione dei No Hub che ritengono il suo “piano B” (effettivamente scarso) come un passo indietro nella lotta contro l’opera. E già, perché è l’opera che non va bene non la posizione. E la senatrice fra le varie questioni addotte alla motivazione per delocalizzare il tracciato cita tutte le problematiche “utili” a sorreggere la posizione del suo “piano B”: rischio sismico (ma c’è in tutto l’Abruzzo), soggetto al fenomeno di incursione (aereonautica) termica (forse effettuata dai suoi F35), sede di un importante corridoio faunistico (ma lo è tutto l’Abruzzo) e sito di alimentazione dell’orso bruno marsicano (che si alimenta in tutto l’Abruzzo e oltre) e mancano nell’elenco, cosa che c’indigna, il fastidio imposto alle paperelle del lago Pio. Eppure l’ex imprenditrice dimentica il fattore inquinamento che rappresenta il vero problema per il sito peligno… ma certo è che a parlare d’inquinamento si potrebbe correre il rischio di divagare, guardare a sinistra di Case Pente e ragionar di Cogesa, quindi meglio lasciar perdere.
Se non si è in grado di incidere su questo governo inutile offrire banali palliativi.
Dunque la nota imprenditrice peligna andrà per la sua strada e presenterà la suddetta mozione (cerebrale): la cosa positiva sta nel fatto che la senatrice non contando assolutamente nulla a livello governativo non potrà far danni giacché noi tutti sappiamo, ella ci chiede un parere, di essere assolutamente contrari a codesto “piano B” poiché nessuno di noi vuol perdere di vista il senso più importante di questa battaglia e cioè quello di non fare l’opera e non di trasferire il pacco a un altro, che se il mattatoio lo sposti “da qui a là” le povere pecore non soffriranno meno la soppressione e la macellazione.
Mirko Mocellin