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Manipolazione dell’opinione pubblica: i sei step della “Finestra di Overton” Manipolazione dell’opinione pubblica: i sei step della “Finestra di Overton”
di Cosimo Massaro La cosiddetta “Finestra di Overton”, dal nome del suo teorizzatore, è uno dei maggiori contributi nell’ambito dell’ingegneria sociale. Attraverso una finestra... Manipolazione dell’opinione pubblica: i sei step della “Finestra di Overton”

di Cosimo Massaro

La cosiddetta “Finestra di Overton”, dal nome del suo teorizzatore, è uno dei maggiori contributi nell’ambito dell’ingegneria sociale. Attraverso una finestra temporale, mediamente lunga, si riesce a far accettare all’opinione pubblica qualcosa che precedentemente sarebbe stata inaccettabile, attraverso una vera e propria manipolazione della coscienza pubblica, con cui si riescono a far accettare alla società delle idee che precedentemente erano considerate veri e propri tabù.

La “Finestra di Overton” consta di sei punti precisi:

  • Impensabile (inaccettabile, vietato)
  • Radicale (vietato, ma con delle riserve)
  • Accettabile (l’opinione pubblica sta cambiando)
  • Sensato (ragionevole, razionale)
  • Diffuso (socialmente accettabile)
  • Legalizzato (nella politica dello Stato)

Per mostrare meglio come funziona tale ingegneria sociale, affiancherò alla spiegazione un esempio concreto che attualmente si trova in una fase intermedia-avanzata del percorso di accettazione sociale, mi riferisco alla cultura gender che sempre più dilaga, sempre più accettata, nella società. Tengo a precisare che tale tematica, pur essendo affiancata superficialmente all’omosessualità per come la conosciamo sin dai tempi antichi, è una cosa molto diversa e si discosta da essa perché mira a stravolgere completamente l’ordine naturale delle cose, tanto da essere contestata perfino da tantissimi omosessuali. Deve servire solo da esempio per far comprendere la funzionalità della “Finestra di Overton”.

Prima fase, impensabile
In questa fase l’idea è inaccettabile, non se ne può parlare in pubblico e tanto meno nei mass-media. Pensate, per un attimo, se l’opinione pubblica degli anni ‘50 avrebbe mai potuto accettare l’idea che un bambino, o una bambina, avrebbero potuto scegliere in tenera età la propria sessualità, indipendentemente dalla sua natura biologica.

Seconda fase, radicale
In questa seconda fase la tematica si evolve da “assolutamente inaccettabile” a “vietato ma con alcune riserve”. Nel dibattito pubblico si inizia ad affermare l’idea che non bisogna avere alcun tabù. Quindi della tematica in questione si può iniziare a discutere in ambienti selezionati e in convegni dove vengono invitati ‘esperti’ addentrati nella problematica. Si iniziano a fare affermazioni di carattere “scientifico” e l’argomento finisce di essere considerato un tabù, iniziando, di fatto, a trovare spazio anche nei mass-media. A tale stadio dell’ingegnerizzazione sociale, il dibattito tra gli esperti, per un caso limite, inizia ad avere una presa emotiva anche nell’opinione pubblica.

Terza fase, accettabile
In questa terza fase la “Finestra di Overton” si sposta dal caso limite, in cui vengono prese decisioni estreme ed eccezionali, a situazioni più accettabili per l’opinione pubblica. A questo livello si afferma, ad esempio, che il cambio di sessualità può essere considerato una cosa naturale. Vengono in aiuto i consigli degli esperti e i promotori della cultura “gender”, che ritengono che la sessualità non dipende da fattori biologici. Un uomo oppure una donna non si possono considerare tali perché nati con le loro tipiche caratteristiche biologiche. Secondo la cultura “gender” la condizione maschile o femminile dipende esclusivamente da fattori culturali ed educativi. Bisognerebbe che le nuove generazioni venissero educate in maniera neutra, senza nessun tipo di indirizzo verso comportamenti tipici della propria biologia.

Quarta fase, sensato
Nella quarta fase la tematica da utile per casi eccezionali, diventa popolare e socialmente accettabile. Si inizia a fare leva emotiva sul pubblico attraverso le discussioni in TV e nei vari programmi di approfondimento, si evidenziano casi limite di ghettizzazione degli omosessuali, si citano personaggi storici. Si inizia a porre domande: “se un uomo oppure una donna non si sentono a proprio agio nel proprio corpo biologico, chi siamo noi per giudicare la loro volontà a cambiare sesso?” Si afferma che l’omosessualità è sempre esistita, come nell’antica Grecia e nell’Impero Romano. Giusta affermazione: ma nel diritto romano si sanciva il principio che nella propria intimità un individuo era libero di esprimersi come desiderava, ma non si mise mai in discussione l’ordine naturale delle cose. Il matrimonio, ad esempio, sin dalla notte dei tempi è stato considerato sempre un atto sacro, finalizzato ad unire un uomo ad una donna, con lo scopo, attraverso la nascita dei figli, di generare il primo nucleo fondante di una società: la famiglia naturale.

Quinta fase, diffuso
Al quinto stadio avviene la fase della pre-legalizzazione. La questione è riportata dai media, in vari programmi televisivi di qualsiasi fascia oraria, in cui si raccolgono consensi politici per portare poi avanti le istanze tramite programmi elettorali. Considerando sempre il nostro esempio, arrivati ai nostri giorni, sull’emittente televisiva “Cielo” va in onda un programma TV dal titolo “rivoluzione gender”. Si raccontano le molteplici sessualità esistenti: non si sa più quante siano (c’è chi dice 12, chi addirittura 56). Ma non basta. Esiste anche il “fluid-gender”, una sessualità ballerina, influenzata dallo stato d’animo del momento. Naturalmente, a questo punto, per umanizzare la questione, facendo leva sulle emozioni, ci viene posto davanti il seguente quesito: Chi siamo noi per giudicare ciò che è bene e ciò che è male? Una società giusta per funzionare bene deve rispettare i diritti di tutti: “Una coppia omosessuale ha tutto il diritto di sposarsi per mettere su famiglia ed avere dei figli, magari con l’a ‘maternità surrogata’ – meglio nota come utero in affitto”. Questo è il pensiero unico dominante, che etichetta come omofobo e retrogrado chi non si allinea.

Sesta fase, legalizzato
In questa ultima fase la questione viene legalizzata. Si crea una base normativa per tutte le rivendicazioni delle associazioni LGBT. Pertanto, per realizzare una società più equa, le coppie omosessuali dovranno avere gli stessi diritti delle coppie eterosessuali. Le nuove generazioni, sin dalle scuole materne, seguiranno programmi basati sulla cultura gender, in modo tale che, i nostri figli, possano crescere in maniera neutra, indipendentemente dalla loro nascita biologica . E state certi che se in futuro qualcuno non dovesse allinearsi al pensiero commetterà il reato d’omofobia. Attraverso la “Finestra di Overton”, nel tempo, si è portati ad accettare le idee più impensabili. L’esempio riportato, possiamo tranquillamente sostituirlo con altri, come ad esempio, l’abolizione dell’uso de contante, il microchip sottocutaneo da impiantare ad ogni individuo, tanti altri argomenti che staanno diventando di dominio pubblico.

Cosimo Massaro, autore di “La Moneta di Satana”, “Che cos’è il Signoraggio Bancario”.
Questo articolo è la riduione di un capitolo del suo “Attacco alla Civiltà Cristiana”