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M5S: diluiti nel sistema? M5S: diluiti nel sistema?
Roma. Ieri il deputato di Forza Italia Diego Sozzani, indagato per finanziamento illecito, è stato “graziato” dalla Camera, pertanto non verrà messo agli arresti... M5S: diluiti nel sistema?

Roma. Ieri il deputato di Forza Italia Diego Sozzani, indagato per finanziamento illecito, è stato “graziato” dalla Camera, pertanto non verrà messo agli arresti domiciliari. Diego Sozzani, detto “paperino”, deputato di Forza Italia e Nino Caianiello, presunto “puparo” delle tangenti in Lombardia, parlano spesso. Il primo, come detto, è indagato dalla Procura di Milano per un finanziamento illecito di 10.000 euro da parte dell’imprenditore Daniele D’Alfonso. Una piccola parte del giro d’affari, che vede i due “compagni di avventure” andare in giro per l’Italia promettendo favori in cambio di denaro, così come la Procura evince dalle intercettazioni. Nel dicembre del 2018 Sozzani e Caianiello vanno dall’imprenditore Claudio Milanese, molto amico del leghista Giancarlo Giorgetti. In una intercettazione dice Sozzani: “Con Anas se lui ha bisogno gli diamo una mano“. Le richieste che faranno a Milanese riguardano le nomine Anas. Sozzani:”Tu che hai amicizie importanti (Giorgetti, ndr), domani è convocato il Cda (di Anas, ndr)”. Milanese chiede se al tavolo parteciperà Giorgetti e Sozzani risponde: “E’ lui“. Infine si parla di favori e conseguenti compensi anche per discorsi relativi ad altre società. Ovviamente quando si parla di nomine Anas (Ente Nazionale per le Strade) si spalanca la porta su un mondo di interessi incalcolabili.

Ora. La camera ha detto No agli arresti domiciliari per Sozzani. I Si all’arresto sono stati 235. Se pensiamo che i Cinquestelle sono 216 e che non stiamo parlando certo, di Sozzani, come di un ragazzino che ruba le mele, la domanda nasce spontanea, visto che anche tutto il Pd (o quasi) ha votato No: ma a cosa serve una maggioranza? E ci chiediamo, ancora più gravemente: come potrà il Cinquestelle, malgrado le attenuanti a suo favore, non rischiare di essere assorbito da un sistema corrotto più grande di lui? Come potrà solo fantasticare di cambiare le cose? Come potrà evitare di diluire il proprio orgoglio di legalità, non corruttibilità e cambiamento, quando sulla stessa barca ha fatto salire la matrice stessa di quel nemico terribile da sconfiggere? Con quali sentimenti tornerà a casa un deputato onesto ma cosciente (pur senza colpe dirette) delle proprie responsabilità relative all’appartenenza con colleghi corrotti? E, soprattutto, cosa avrà provato questo deputato onesto dopo il “brindisi” finale alla Camera per il No, con tanto di applausi scroscianti, nei confronti di chi, per l’ennesima volta l’ha fatta franca? Immaginiamo il dolore che una situazione di questo genere possa creare, ma anche l’orrore di chi, elettore, si trova implicato in una decomposizione simile. Uno scioglimento di ingredienti basilari della ricetta di quel mondo migliore che si era annunciato preponderante dai palchi pre elettorali. Ingredienti che adesso si vanno a mischiare ineluttabilmente col marciume più bieco e traditore di un intero popolo e dell’intera Storia.

Perché se è vero che in una Democrazia Parlamentare, una percentuale non può fare la differenza, nemmeno si può accettare di essere complici del sistema corrotto che vuoi depurare.

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