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M5S: Addio a Salvini. Non è più affidabile. M5S: Addio a Salvini. Non è più affidabile.
Roma. 19 agosto 2019. Eccezioni tutte italiane quelle che sfuggono alla regola della lealtà. Perché quando la lealtà è una questione di legami politici,... M5S: Addio a Salvini. Non è più affidabile.

Roma. 19 agosto 2019. Eccezioni tutte italiane quelle che sfuggono alla regola della lealtà. Perché quando la lealtà è una questione di legami politici, anche se intrecciati dalla firma di un contratto pubblico, i tempi, le reazioni, le rivoluzioni, divengono più veloci di un fulmine. A ciel sereno, talvolta.

E il cielo era perfettamente sereno quell’8 agosto, quando Salvini espresse al M5S a “parole” il significato del termine fine. Eravamo a Pescara una città spesso protagonista di molti passaggi storici della politica italiana recente. Il piglio del “Capitano” era sembrato deciso, consapevole, anche se non perfettamente lucido. Ma il sole d’agosto sulle spiagge si sà, è molto stancante e avevamo avuto, in effetti la sensazione che il Vicepremier stesse leggermente sopra le righe. Sensazione confermata il giorno seguente, quando in Sicilia, sommerso dai fischi, aveva tirato fuori un crocefisso, e con sguardo da esorcista, aveva provato ad allontanare quei “demoni” improvvisamente apparsi nelle piazze. Quelle stesse piazze che soltanto poche ore prima non si sarebbero mai sognate una contestazione.

Ma torniamo a noi. Ebbene, i tempi strategici di tale “approccio alla fine” sono immediatamente sembrati sbagliati, sia nei termini che nei contenuti, che negli obiettivi. La stessa azione, fosse stata attuata subito dopo le elezioni europee, avrebbe avuto più senso. L’opinione pubblica avrebbe compreso meglio l’apice di un’onda in grado di sommergere tutti gli avversari, creando i presupposti per una nuova era politica. Ma in questo campo attualmente, basta sbagliare di un mese i tempi di un’applicazione ed ecco che l’onda sommerge anche il miglior surfista, già in bilico sulla cresta. Risultato? Tutto azzerato.

Salvini non aveva considerato la mossa del “resto del mondo”, il mostruoso nemico al quale egli stesso aveva dato forma. Il sole del resto aveva picchiato forte e non era facile rimanere lucidi.

La richiesta di perdono.

E così, come spesso accade, il tentativo di tornare sui propri passi, quando il mare è ormai calmo e tu ti affanni senza speranza sulla tavola da surf ormai immobile, si rischia di peggiorare la situazione ancora di più. La mossa del pentimento premia l’umile, di solito, e non l’arrogante. E gli sconfitti e gli scomparsi di ieri, M5S e Centrosinistra, improvvisamente hanno di nuovo in mano i comandi. E senza quasi aver fatto nulla, senza meriti particolari e senza un obiettivo comune ancora possibile, si ritrovano sul carro del vincitore. Nel sottofondo visivo, intanto, le macerie ancora fumanti dei venditori di parole: viaggiatori arditi su onde con potenziali brevi.

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