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Lucianone D’Alfonso, Presidente della Commissione Finanze del Senato: lui di finanze se ne intende Lucianone D’Alfonso, Presidente della Commissione Finanze del Senato: lui di finanze se ne intende
L’uomo giusto al posto giusto. La lunga carriera di imputato di Lucianone D’Alfonso. Occorre dire che è l’uomo più perseguitato d’Italia, secondo solo a... Lucianone D’Alfonso, Presidente della Commissione Finanze del Senato: lui di finanze se ne intende

L’uomo giusto al posto giusto. La lunga carriera di imputato di Lucianone D’Alfonso.

Occorre dire che è l’uomo più perseguitato d’Italia, secondo solo a Berlusconi …numerose inchieste, gravi, con addirittura un arresto e tutti rinvii a giudizio, sempre cassati dalla Magistratura giudicante abruzzese… Comincia infatti nel 2013 la sua avventura giudiziaria, quando la Procura di Pescara gli chiede conto del suo tenore di vita, rispetto a un conto in banca in cui le uscite ammontano a zero.



Scriveva la procura: “Nell’aprile del 2006 i più importanti imprenditori locali (tutti aventi rapporti con il comune di Pescara) erogavano a Dezio, fidato collaboratore del sindaco D’Alfonso, circa 130 mila euro in nero.
D’Alfonso in quello stesso mese ha zero spese personali.
Negli anni 2003/2005 D’Alfonso ha disposto di ingenti quantità di denaro contante.
Gli incarichi e le consulenze in Comune siano tutte sotto la sua valutazione (udienza del 20 Giugno 2011 pagina 161).
Proprio in quegli anni D’Alfonso poteva contare su pesanti contributi  ” senza pezze giustificative, tanto da erogare denaro contante alla Margherita….

Un altro esempio?
D’Alfonso ha sempre avuto occasione di riservare a sè una quota dei finanziamenti ottenuti dagli imprenditori locali.”
Significativa l’annotazione del fu tesoriere della Margherita per la consegna di 4300 euro in contanti ” In attesa di ricevuta la prossima volta o firma per ricevuto per esteso oppure mi dimetto….”
Nel Giugno 2004 Dezio impone a Zuccarini (tesoriere Margherita) di consegnargli ben 17 mila euro  senza rilasciargli una ricevuta… e poi i conti dei genitori del Sindaco di Pescara, gli ingenti depositi sugli stessi c/c, oltre 90 mila euro in pochi anni, il rapporto con Toto e tanti altri imprenditori.
Il pm parlava di corruzione permanente…. poi i giudici di Pescara stabilirono che, come da sue dichiarazioni e da quelle dell’avvocato, in processo, l’elevato tenore di vita dipendeva da altre fonti d’entrata: una zia materna con una pensione di reversibilità e relativo accompagnamento, la cui delega di riscossione fa capo a lui stesso; un fratello con pensione di invalidità e ancora la famiglia della moglie è «possidente».

Insomma, quando si tratta di occuparsi delle (proprie) finanze, nessuno è secondo al nostro Lucianone…

Franco Slegato