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Jova Beach Party a Vasto: adesso  il sindaco Menna è davvero nei guai Jova Beach Party a Vasto: adesso  il sindaco Menna è davvero nei guai
VASTO. Concerto in spiaggia di Jovanotti. Aveva denunciato all’inizio di agosto gli ambientalisti della Stazione Ornitologica per “procurato allarme” e “interruzione di pubblico servizio”... Jova Beach Party a Vasto: adesso  il sindaco Menna è davvero nei guai

VASTO. Concerto in spiaggia di Jovanotti.

Aveva denunciato all’inizio di agosto gli ambientalisti della Stazione Ornitologica per “procurato allarme” e “interruzione di pubblico servizio” Menna, il primo cittadino di Vasto, dopo che i Carabinieri avevano consigliato all’azienda responsabile dei lavori di sospendere i lavori di tombatura del Fosso Marino, su esposto appunto della Stazione Ornitologica. Non sappiamo se l’abbia fatto dopo aver consultato i suoi avvocati (anche se lo sospettiamo fortemente e in tal caso gli consigliamo di cambiarli)) ma certo è stato incauto. Innanzitutto perché risulta difficile capire quale sarebbe stato il ‘procurato allarme’ presso i cittadini, e tantomeno come avrebbe potuto un esposto ‘interrompere un pubblico servizio’, cosa che non spetta certo a un’associazione ambientalista, e difficilmente si ottiene tramite un esposto infondato. E fin qui il passato.

Il presente è ancora più amaro per Menna, dato che le indagini dei carabinieri (non degli ornitologi) hanno portato alle prime denunce a carico dell’amministratore unico e del legale rappresentante della ditta Asfalti Trigno che si è occupata dell’intervento nella zona di Fosso Marino. accuse Distruzione di bellezze naturali, violazione del testo unico in materia di edilizia e delle norme ambientali. Questa prima denuncia è strumentale anche all’accertamento di chi all’interno del Comune, che ha commissionato dei lavori, ha dato ‘impossibile autorizzazione. Difatti l’area di Fosso Marino è sottoposta a vincolo paesaggistico, e la Sovrintendenza aveva avvertito il Comune, tramite lettera, dell’obbligo di far sottoporre il progetto alla Valutazione d’Impatto Ambientale. Il motivo per cui questo vincolo è stato bypassato, è oggetto di una richiesta scritta degli inquirenti al Comune di Vasto. Vero è che per gravi motivi di interesse pubblico la VIA può essere ‘aggirata’ ma un concerto, pure della grande ‘popstar’ non pare configurare questa figura giuridica.

Ma non finisce qui. I Carabinieri hanno anche segnalato alla Procura di Chieti le dichiarazioni rilasciate da Menna e dalla Trident (la società che organizzava il concerto) dopo che il Comitato provinciale per l’Ordine Pubblico aveva rilevato criticità del piano dell’evento, su tutte la necessità di chiudere la Statale 16 (totalmente nel primo progetto, poi modificato con chiusura parziale) con conseguenze veramente pesanti per gli automobilisti, in piene vacanze estive.

In conferenza stampa, Menna aveva denunciato “scarsa collaborazione” da parte del comitato e più in generale delle istituzioni (coinvolgendo così ovviamente anche i Carabinieri), definito “sedicenti” ambientalisti i rappresentanti della stazione Ornitologica (già, come visto, da lui denunciati).

La mancata collaborazione da parte dei rappresentanti istituzionali del territorio, l’ostilità di “sedicenti ambientalisti” e la scarsa disponibilità delle istituzioni. Maurizio Salvadori, numero uno di Trident, la società che organizza il Jova beach party, aveva invece dichiarato: “Sono rimasto esterrefatto perché ho assistito a una requisitoria da pubblico ministero da parte del prefetto e del comandante dei carabinieri su una serie di atti fatti dal Comune di cui si occuperà la magistratura. La Commissione di vigilanza non ha ritenuto idonea la documentazione, la stessa che invece è stata ritenuta idonea in tutte le altre città dove si è tenuto l’evento, c’è qualcosa che non quadra. Quello che emerge è una totale mancanza di collaborazione tra i vari enti che, a mio parere, dovrebbero lavorare in splendida collaborazione, come è successo altrove. Sono assolutamente deluso e sorpreso: è stata una riunione anomala in cui ho sentito molta politica e pochi fatti”.

Secondo i Carabinieri queste dichiarazioni sarebbero gravemente diffamatorie nei confronti del Prefetto, dei Carabinieri e del Comitato tutto.