Uno sbruffone è una persona che ama apparire molto più in gamba di quanto non sia realmente. Grande guidatore d’auto (“Pescara Roma, da casello a casello, 1 ora e 22 minuti”) grande atleta in gioventù (Ho giocato nella primavera del Milan, poi purtroppo mi sono infortunato, sennò avrei giocato in serie A”) grande matematico (“Non per vantarmi ma ai tempi della scuola calcolavo a mente tutte le radici quadrate”).
Lo sbruffone sa anche essere propositivo.
“Lasciassero fare a me, il Ponte sullo Stretto si farebbe in un paio di mesi”… “Riformare la scuola? cacciare tutti gli insegnanti lavativi”… “Mi spiace dirlo ma Conte è un pirla… di pallone non ci capisce proprio niente…”
Come si vede, questa categoria di persone può accogliere in pompa magna un Ministro degli Interni che dopo l’omicidio brutale del Carabiniere, invoca “I lavori forzati a vita” per l’assassino, nemmeno fosse al Bar Sport, e con l’aggravante che essendo appunto il Ministro degli Interni la sicurezza nelle strade, e la vita degli agenti, ricadono sotto la sua responsabilità.
Essendo il Ministro degli Interni milanese doc, non lo chiameremo “sbruffone”, lo chiameremo come farebbero in un bar di Lambrate: baüscia!