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I piatti “gelidi” presentati dal Mercato e l’eccezione “Atlantia” I piatti “gelidi” presentati dal Mercato e l’eccezione “Atlantia”
Si addensano le nubi sul Mercato di Piazza Affari. La nuova crisi politica italiana inaugurata dal leader della Lega Matteo Salvini presenta immediatamente il... I piatti “gelidi” presentati dal Mercato e l’eccezione “Atlantia”

Si addensano le nubi sul Mercato di Piazza Affari. La nuova crisi politica italiana inaugurata dal leader della Lega Matteo Salvini presenta immediatamente il conto: lo spread Btp-Bund a 10 anni, che solo il 25 luglio era riuscito a spingersi sotto l’1,80%, è rimbalzato sul 2,40%, mentre l’indice Ftse Mib della borsa di Milano è passato dai 22.200 punti di metà luglio a poco più di 20.300 punti, perdendo l’8,55.

La situazione già non era delle migliori se si pensa alle tensioni crescenti per il braccio di ferro commerciale tra Usa e Cina, con Trump entrato nuovamente a gamba tesa la scorsa settimana con l’annuncio di possibili nuovi dazi dal primo settembre in caso di mancato accordo, e il rallentamento economico tedesco, confermato anche dagli ultimi dati macroeconomici osservati in settimana.

Insomma la crisi voluta dal leader leghista rischia di cadere in un momento particolarmente delicato, anche perché il governo ha una serie di appuntamenti a cui sarebbe opportuno non sottrarsi: entro il 26 agosto occorrerebbe formalizzare il candidato italiano ad un posto da Commissario UE; un mese dopo, il 27 settembre, andrebbe emanata la nota di aggiornamento del Def, mentre il 15 ottobre è l’ultima data utile per l’invio della bozza di manovra alla UE.

Proprio la manovra resta la principale incognita a cui guardano con preoccupazione i mercati: se non si troveranno coperture (per 23 miliardi di euro) l’Iva è destinata ad aumentare a gennaio e questo potrebbe stroncare definitivamente ogni ripresa della domanda interna.

Fa eccezione, almeno per ora, il titolo Atlantia, che festeggia lo scampato pericolo di una richiesta di revoca anticipata della concessione ad Autostrade per l’Italia o quanto meno di una sua revisione in senso meno redditizio per il gruppo che fa capo alla famiglia Benetton.

Ma tu guarda.

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