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“E’ arrivata la bufera”… domani in Senato le mozioni contrapposte sulla TAV. Il M5S non molla, la Lega schierata col partito europeo del cemento e delle tangenti “E’ arrivata la bufera”… domani in Senato le mozioni contrapposte sulla TAV. Il M5S non molla, la Lega schierata col partito europeo del cemento e delle tangenti
Al di là di qualunque simpatia politica o di qualunque giudizio personale sugli attori in campo, una serena disamina di quello che succederà domani... “E’ arrivata la bufera”… domani in Senato le mozioni contrapposte sulla TAV. Il M5S non molla, la Lega schierata col partito europeo del cemento e delle tangenti

Al di là di qualunque simpatia politica o di qualunque giudizio personale sugli attori in campo, una serena disamina di quello che succederà domani in Senato non può che partire da un evento del 2011, ossia dalla condanna penale per il reato di turbativa d’asta nei confronti di Paolo Comastri, Oggetto: la gara per la direzione dei lavori per il tunnel esplorativo della Torino-Lione.

Questo processo, istruito per fatti emersi nell’ancor più lontano 2004, si concluse in primo grado con otto condanne per turbativa d’asta. Con l’allora direttore generale di Ltf, Paolo Comastri vennero indagati e condannati molti componenti dell’oligarchia politico-industrial.-bancaria del Piemonte. Ricordiamo Ugo Martinat, (morto) vecchio fascista ben accomodato al tavolo ‘democratico-resistenziale’, (come poi il Ministro dei Lavori pubblici Mattioli, condannato per il MOSE) fra i fondatori di Alleanza Nazionale piemontese, allora viceministro delle Infrastrutture; Teresio Fantini, fondatore della Cogefa, e socio di Marcellino Gavio, (morto) anche lui già condannato a i tempi di mani pulite (ma dopo una dura latitanza negli alberghi di Montecarlo, approfittò della prescrizione e tornò in Italia).

Fatta questa premessa di natura storico-giudiziaria (dimenticavamo, l’Appello non è mai stato fatto e i reati sono prescritti…) che è poi la punta di un iceberg, e che ci permette di inquadrare nella loro giusta luce i fatti riguardanti la linea Veloce Torino Lione, ci pare giusto soffermarci sulla parte sommersa dell’iceberg stesso. In Italia il tratto Torino-Lione è in mano a un mega consorzio di note mega aziende: FIAT, Impregilo, Gruppo Gavio, Gruppo Marcegaglia, Gruppo Benetton autostrade, Fincantieri, Gruppo , l’immobiliare lombarda del gruppo Ligresti. Tutto il vertice di Confindustria, compresi i piccoli industriali dell’Api di Torino.

Anche il lettore meno avvezzo ad addentrarsi nei casini partitico-bancario-imprenditoriali cui è ridotta l’attività politica oggi, non faticherà a capire che del velocizzare la linea Lione Torino non interessa nulla a nessuno. A tutti questi soggetti interessa spartirsi una torta che solo per quel che riguarda lo stato italiano arriva 9 miliardi, cui vanno aggiunti gli stanziamenti europei, che valgono ancora di più.

Da subito si sono mossi gli uomini ‘al comando’, come Comastri, con le consuete strategie acchiappa tangenti: che tanto di fronte a cifre di questo genere, troppe ne saranno già uscite e troppe ne usciranno.

Solo questo spiega l’accanimento, a tratti incredibile, con cui tutti, dicasi tutti, i mass media, gli uomini politici (e non scordiamoci le ‘madamine’) con cui quest’opera è definita, da ormai 20 anni ‘strategica’… perché parte di un fantomatico ‘corridoio Lisbona Kiev’ cui non aderiscono né il Portogallo né, nei fatti, l’Ucraina, che non ha ancora neppure espropriato i terreni su cui dovrebbe passare questo gioiello ultraveloce.

Nel frattempo, in questi 20 anni cioè ( ma anche nei prossimi 20 che serviranno per completare la nuova linea) i commerci fra Italia e Francia (e Portogallo e Ucraina…) si svolgono tranquillamente, le mozzarelle arrivano in orario, non c’è crollo economico né medioevo all’orizzonte. Niente…. perché stiamo parlando di un’opera totalmente inutile, ma che devasterà per 20 anni la Val Di Susa.

E se vogliamo dedicare tre righe all’argomento forte dell’ onnipresente fronte Sì TAV, ossia che questa opera “crea posti di lavoro”, chiediamo solo quanti posti di lavoro permanenti si creano investendo 9 miliardi di Euro… e quanti se l’Europa mettesse i suoi miliardi nella ricostruzione delle zone terremotate italiane, o nella costruzione di linee ferroviarie decenti nel sud Italia?

Ma tant’è, domani saranno presentate diverse mozioni, ognuno voterà le sue, quella del M5S contro l’opera, tutti gli altri partiti sulle mozioni a favore. D’altra parte i soldi da qualche parte devono pur trovarli… e per questo si può anche fare, (quasi) tutti d’accordo una crisi di governo…

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