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Di Piero e le contraddizioni di un’alleanza senza alleati: occhio alla penna! Di Piero e le contraddizioni di un’alleanza senza alleati: occhio alla penna!
Le contraddizioni relative alla coalizione del “rivoluzionario” Di Piero sono molte: essa, infatti, è composta da parte dei Cinquestelle (quelli poltronari di governo, ben... Di Piero e le contraddizioni di un’alleanza senza alleati: occhio alla penna!

Le contraddizioni relative alla coalizione del “rivoluzionario” Di Piero sono molte: essa, infatti, è composta da parte dei Cinquestelle (quelli poltronari di governo, ben poco rivoluzionari, fatta non di attivisti ma soprattutto di reclute riempi lista), da parte del PD (quelli del Circolo che ha cacciato Bruno Di Masci), quelli di Sbic/chic, quelli dei due “minestroni”, Intesa per Sulmona e Sulmona Libera e Forte, quest’ultima la lista del sindaco con all’interno alcuni elementi notoriamente No Vax (unico aspetto di pregio fra l’altro).

Il dubbio sovviene vista la grande differenza di realtà politiche all’interno del gruppo (“libero e forte”, vedremo se libero davvero, probabilmente non così forte): basti pensare a Sbic e Pingue, oppure al PD ed al Cinquestelle locali, ma le diversità sono palesi anche all’interno delle stesse liste, le quali sembrano, soprattutto le civiche, raffazzonate alla meglio più per fare numero che politica attiva. Il pericolo, naturalmente, è sempre quello che pure arrivando a Palazzo San Francesco, con la coalizione poi ci devi governare senza crollare dopo sei mesi. E non vorremmo trovarci come nell’epoca Casini, in cui di fatto, la maggioranza non è mai stata d’accordo, dividendosi, smembrandosi e ri-assemblandosi di continuo.

Adesso: giustamente Di Piero si difende da chi gli dice che fino a ieri andava a braccetto con Gerosolimo, affermando sostanzialmente che le cose cambiano e che, il fatto di aver portato avanti la precedente campagna elettorale e gli ideali di Gerosolimo non costituisce reato, dal momento che politicamente il mondo cambia, si evolve e tende al miglioramento. Ma c’è cambiamento e cambiamento, perché se uno lo conosci da quando giocava a biglie in calzoni corti e ch’hai sessant’anni, e poi ti ci metti insieme e ti chiami Gianfranco Di Piero, non venirmi a dire che di Gerosolimo non conosci le virtù. Dunque, un occhio attento, intravede, più che un moto rivoluzionario, una rivalsa, derivante una delusione o un non avuto. Ma lasceremo decidere ai sulmonesi, che pure conoscono i fatti di molte storie e meglio di noi.

Pur rispettando (fino ad un certo punto) il Circolo PD non possiamo dimenticare, essendo questa redazione in gran parte composta dal Meet-up amici di Beppe Grillo (licenziato non democraticamente dalla senatrice/imprenditrice Di Girolamo) che l’intesa raggiunta fra le parti (PD e Cinquestelle), anche dopo la nascita del secondo governo Conte, era stata difficilissima, e non aveva trovato particolare convinzione né da parte della senatrice Di Girolamo né da parte di Teresa Nannarone, la quale, infatti, non fu presente ad un primo incontro che il gruppo pentastellato originale, (dopo molte raccomandazioni di fare “attenzione”), fece in Corso Ovidio con Franco Casciani (più ben disposto). Questo disaccordo fu sanato solo recentemente, quando dall’alto venne disposta la possibilità di collaborare a livello locale, cosa che ha rappresentato uno dei motivi di rottura fra attivisti e parlamentari del Movimento. Giacché a livello locale le differenze sono più macroscopiche rispetto ai saloni ampi, arredati con comode poltrone. Quindi l’incontro/alleanza finali fra PD e Cinquestelle relativo, avvengono fra gli attori meno probabili e cioè quelli legati da interessi elettorali e non dal vero confronto per generale un impegno comune. Come era stata la proposta del Meet-up… miracoli del mese preelettorale.

Inoltre ci sono i “pinguini di Mr Popper“. I Pingue (stanti in disparte, probabilmente per riuscir meglio nel “vado a destra o a manca a seconda dell’interesse”) che a rim-pinguare sono abilissimi e che devono contare molto per Di Piero se riescono ad assumere come addetto stampa un giornalista della Omnia, Cooperativa stampa (altra contraddizione etica) sulmonese che sta insultando in modo pressoché palese Teresa Nannarone (secondo quanto ella afferma nella giusta difesa della sua persona) da mesi (se non da anni). Giornalista “crociato” (od incrociato) che da oggi, evidentemente, e nemmeno è detto, dovrà leggermente spostare il mirino della penna.

Occhio alla penna!

Edmond Dantes