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Crisi amministrativa a Sulmona: l’alchimia politica partorisce la “giunta di fine mandato” Crisi amministrativa a Sulmona: l’alchimia politica partorisce la “giunta di fine mandato”
SULMONA – Si avvia alla chiusura la crisi comunale con la presentazione della nuova giunta di responsabilità che vuole arrivare al termine naturale del... Crisi amministrativa a Sulmona: l’alchimia politica partorisce la “giunta di fine mandato”

SULMONA – Si avvia alla chiusura la crisi comunale con la presentazione della nuova giunta di responsabilità che vuole arrivare al termine naturale del mandato (il 20 febbraio si tornerà in aula per discutere la mozione di sfiducia per la cui approvazione non ci sono i numeri – attualmente è di 9 a 8 la nuova maggioranza del sindaco). Come ha dichiarato il sindaco concentrata nell’obiettivo di portare a termine i progetti ripetuti più volte in questi giorni.

Confermata Manuela Cozzi (espressione diretta del sindaco) al Turismo e cultura, Ambiente e Politiche della Montagna, Agricoltura e le nuove deleghe per il Centro Storico e le Politiche Europee.

Riproposto Stefano Mariani (afferente ai civici gerosolimiani) che perde la delega al Patrimonio ma conserva Bilancio e Finanze, Società Partecipate e Politiche del Personale.

Le nuove nomine:

Marina Bianco (che ha dichiarato di essere espressione dimasciana), che sarà anche il Vicesindaco, Politiche della Casa, Esternalizzazioni e Servizi, Farmacia, Politiche Sociali, Industria, Commercio e Artigianato.

Luigi Di Cesare (proposto da Di Rienzo), Semplificazione Amministrativa e Innovazione, Servizi Demografici, Contenzioso, Sanità, Lavoro, Istruzione e Formazione, Patrimonio.

Salvatore Zavarella che ha rinunciato al ruolo di presidente del Consorzio di Bonifica (proposto da Di Masci e Fauci, come lui stesso afferma, dichiarazione che ha stupito tutti compreso il sindaco, poiché è notoriamente legato a Gerosolimo), Lavori Pubblici, Manutenzione e Verde, Protezione Civile, Ricostruzione, Servizi Cimiteriali, Casa Italia, Sport, Rete gas, Trasporti.

Rimangono competenza del sindaco: Urbanistica, associazionismo territoriale, Poilizia Municipale, nonché tutte le ulteriori e diverse competenze non espressamente attribuite.

Fra dimasciani doc e dimasciani derivati è palese che la ricomposizione della giunta dopo la riavviata interlocuzione del sindaco, è avvenuta con uno spostamento evidente del peso di Di Masci rispetto a Gerosolimo. La stranezza della cosa è che la Casini ha dichiarato che Bruno Di Masci non ha dato disponibilità a sostenere la nuova maggioranza (anche se si asterrà dalla sfiducia), mentre Gerosolimo, con il quale i colloqui sono andati a buon fine e appoggia la Casini, ha un solo assessore: alchimie della politica.

Ma approfondiamo le dinamiche:

Sono molti i discorsi che si son fatti, che si fanno e che si potrebbero fare riguardo l’ultima crisi politica ai danni della nostra città, ma non possiamo fare a meno di pensare alla fine, che fuori Palazzo San Francesco “Qualcuno” (Gerosolimo) si deve essere sbagliato a fare i conti. Strano, ma non incredibile, dal momento che il sindaco di Sulmona, nelle inaspettate vesti di eroina marveliana, non è stata disposta a cedere dopo che, come spesso è accaduto in passato, anche oggi quel “Qualcuno” aveva deciso che si doveva andare a nuove elezioni, con nuovi partner e, probabilmente, diversi interessi da accontentare, ma con lo stesso concetto di sempre, infischiarsene dei veri interessi dei cittadini. Non si può che pensare questo dal momento che, dopo l’imminente ennesima caduta dovuta alla crisi di metà novembre, era sembrato evidente che la maggioranza a sostegno del sindaco non c’era più, lasciando presagire la fine dell’amministrazione per andare a nuove elezioni.

Decine di comunicati, smottamenti vari che da sinistra sono caduti verso Centrodestra, ammutinamenti, accuse, smistamenti e moltissime parole, ma ad oggi, come abbiamo potuto notare non è cambiato nulla. Tutto come prima, o quasi: la maggioranza ribelle fa un passo indietro e si rimette in maggioranza (in effetti era l’unica variante che ancora non si era verificata) come se nulla fosse accaduto.

In pratica, la retorica necessaria alla situazione, si è espressa definendo “senso di responsabilità” la volontà di portare a termine questa amministrazione… ma se andiamo ad analizzare i contenuti, a ben vedere, c’è una contraddizione di fondo e cioè che nel giro di pochi giorni chi aveva sbandierato futuri di gloria e cambi di partner (Bruno Di Masci), ha ammainato bandiera, balbettato insicurezze e fatto dietro front, riallineandosi sostanzialmente (anche se non formalmente) alla posizione precedente, dal momento che neanche il programma a fine mandato è cambiato, visti gli stessi obiettivi rilanciati nell’ultima conferenza stampa due giorni prima delle dimissioni di tre assessori.

E tutto questo resoconto potrebbe sembrare lo schema di una serata per la scaletta di un comico di successo, ma purtroppo la realtà politica sulmonese supera di gran lunga ogni fantasia e si dimostra se non troppo capace a risolvere problemi, quantomeno abilissima a mostrare le sue infinite varanti utili più a conservare poltrone che a prendere atto di un evidente fallimento, forse uno dei più significativi di sempre. Il demerito non è esclusivamente del sindaco, come abbiamo più volte ribadito, ma di un “mischiume” troppo variegato, raggomitolato in liste troppo disunite per poter sperare di portare a termine una legislatura o di rimanere sul pezzo che conta, quello risolutore di problemi cittadini.

Ciò che emerge sopra ogni cosa è la grande frammentazione di uno schema politico che sta diventando sempre più d’interesse e sempre meno vicino alle esigenze di una città ormai priva di traghettatore, di barca e di direzioni.

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