ovidio news
Cosa non torna nella campagna per il controllo del clima? (in margine al fantoccio di Greta impiccato sotto un ponte romano) Cosa non torna nella campagna per il controllo del clima? (in margine al fantoccio di Greta impiccato sotto un ponte romano)
Il duello fra le due curve continua con episodi che definire demenziali è ancora un complimento, come l’appendere (impiccare…) un fantoccio di Greta sotto... Cosa non torna nella campagna per il controllo del clima? (in margine al fantoccio di Greta impiccato sotto un ponte romano)

Il duello fra le due curve continua con episodi che definire demenziali è ancora un complimento, come l’appendere (impiccare…) un fantoccio di Greta sotto un ponte di Roma.

Non sono laziali e romanisti, ma distinti scienziati, intellettuali, capi di Stato.

Dagli anni ’70 esiste in tutto il mondo un Movimento Ecologista, poi lentamente degenerato in ambientalismo riformista, che comunque ha sempre denunciato, dati alla mano, l’inquinamento dell’unico mondo in cui ci è dato vivere. Questo movimento è stato dapprima sbeffeggiato, poi combattuto, poi reso innocuo metabolizzandone i contenuti e fingendo di farli propri, soffocandoli e rendendoli ‘routine’ senza effetti.

Basti pensare alle famose ‘agende’ e ai convegni mondiali che si sono tenuti ogni anno, con dichiarazioni finali roboanti e zero provvedimenti.

Desta dunque una certa sorpresa scoprire che una ragazzina del nord-Europa con qualche problema di autismo, riesca a scatenare un pandemonio (?) a essere ricevuta all’ONU, a minacciare i potenti, a costruire un movimento mondiale di studenti… laddove neppure Vandana Shiva è riuscita a ‘farsi filare’ da istituzioni internazionali, capi di Stato e soprattutto mass-media.

Questa considerazione elementare, fa sorgere il sospetto, o meglio la certezza, che Greta sia manipolata, e la domanda che ci poniamo è ‘da chi e perché’ Greta è manipolata.

E allora partiamo dal messaggio che questa ragazzina, e chi dietro di lei, sta portando avanti.

“Il cambiamento climatico”. Stiamo riscaldando il pianeta, per via delle emissioni di idrocarburi, e questo modifica il clima con conseguenze disastrose. Chi scrive ritiene che ci sia un’evidenza logica insuperabile in questo allarme. Se estraiamo dal sottosuolo miliardi di tonnellate di sostanze che si sono lì accumulate nel corso di millenni e millenni, era geologica dopo era geologica, e riversiamo il prodotto della loro combustione nell’atmosfera in pochi decenni, il riscaldamento del pianeta è garantito, certo e insindacabile.

Ma siccome tutta l’economia del pianeta, tutti i mostruosi profitti e il potere che ne derivano sono intoccabili, ecco schiere di scienziati a gettone pronti a negare l’evidenza, a sostenere che il riscaldamento del pianeta, pure indiscutibile, è causato da congiunture naturali su cui l’attività estrattiva-combustiva non ha influenza. Ecco plotoni di giornalisti (chissà perché tutti dei giornali di destra?) che ad ogni acquazzone ripetono: “visto? piove, quale riscaldamento”… vendendo per un piatto di lenticchie la propria coscienza e la propria professionalità… ed ecco gli imbecilli totali che siccome ‘Greta è manipolata’ allora il riscaldamento globale ‘non esiste’.

Per inciso, sono gli stessi ambienti che starnazzano contro la presenza degli immigrati africani senza chiedersi neppure per un attimo chi sono i responsabili del disastro africano e a chi servono milioni di schiavi.

Non sono molto diversi da questi ‘negazionisti (anche se moralmente certo migliori) i fans di Greta, che negano a loro volta l’evidente strumentalizzazione e che si fermano nel loro fervore ecologista, al problema del cambiamento climatico.

Già, perché il cuore di ciò che abbiamo capito è tutto qui: inquinamento e cambiamento climatico non sono la stessa cosa.

Deviando la nostra attenzione su qualcosa che si afferma lentamente (ricordiamo il principio della lana bollita…) gli industriali, i banchieri, gli inquinatori professionisti fanno sì che ci si scordi dei 350.000 casi di cancro registrati ANNUALMENTE in Italia, delle centinaia di sostanze cancerogene prodotte dall’industria e per l’industria, dai disastri della medicina di massa, dalla polveri sottili emesse dagli inceneritori… insomma, fanno sì che la partita si giochi sul terreno a loro più favorevole, appurato che questa partita non possono fare a meno di giocarla dato il diffondersi della coscienza ecologista nella popolazione.

I fans di Greta accettano supinamente che a sponsorizzare la loro star sia l’ONU, siano i governi, siano quei giornali che ospitano pagine e pagine di pubblicità dei grandi inquinatori. Si esaltano alla presentazione della prossima auto elettrica, che abbasserà il riscaldamento globale ma produrrà milioni di batterie capaci di avvelenare la terra per i prossimi 100.000 anni. Guardano insomma un aspetto, quello che non può coinvolgere la grande massa della popolazione (‘riscaldamento globale?… ottimo, risparmiamo in inverno..!’) e così consentono al sistema di prosperare indisturbato.

Il messaggio ecologista, per sua natura, non può che toccare la sostanza del sistema produttivo in cui viviamo. Greta lo depotenzia, Greta può essere tranquillamente supportata dalle grandi case automobilistiche, non appena i modelli di auto elettrica siano pronti a entrare sul mercato.

Ecco le curve schierate: chi se ne frega del riscaldamento globale, il riscaldamento globale è una bufala, Greta vuol riportarci all’età della pietra…. Ma che dite? Greta è un fenomeno spontaneo, salviamo la Terra dal riscaldamento globale…

Come sempre tutti sugli spalti, a guardare la partita organizzata dal potere: nessuno che pensi a come togliere il pallone ai padroni dello stadio.

O.N.