ovidio news
Clinica San Raffaele: i Sindacati, “catastrofe annunciata”. Il Sindaco, chiede “ZONA ROSSA” ma la Asl frena Clinica San Raffaele: i Sindacati, “catastrofe annunciata”. Il Sindaco, chiede “ZONA ROSSA” ma la Asl frena
SULMONA – Sarebbero 33 i casi accertati di covid 19 secondo i dati forniti dal dipartimento dalla protezione civile nella strutta sanitaria della Clinica... Clinica San Raffaele: i Sindacati, “catastrofe annunciata”. Il Sindaco, chiede “ZONA ROSSA” ma la Asl frena

SULMONASarebbero 33 i casi accertati di covid 19 secondo i dati forniti dal dipartimento dalla protezione civile nella strutta sanitaria della Clinica San Raffaele, di cui almeno 20 risulterebbero essere pazienti.

Per questo motivo molti dei consiglieri comunali e la stessa sindaca , nel corso dell’odierna videoconferenza dei capigruppo, avrebbero avanzato la proposta di adottare misure più restrittive, ipotizzando una possibile zona di contenimento meglio conosciuta come (Zona rossa) per il comune di Sulmona. Secondo i consiglieri non sarebbero state attuate le necessarie modalità di mappatura riguardante gli spostamenti dei dipendenti della struttura, favorendo la diffusione incontrollata del contagio.

Sono dello stesso avviso le organizzazioni sindacali CGIL CISL e UIL che in un comunicato stampa esprimono preoccupazione e profondo disappunto per quando riguarda la situazione attuale delle strutture sanitarie peligne, che vede commutato in ospedale Covid il presidio sanitario dell’ Annunziata. Il nosocomio non ha le caratteristiche per sopperire alla pndemia: non ha un reparto malattie infettive, non ha camere a pressione negativa e il personale non è formato a sufficienza. Naturalmente tali carenze mettono a rischio l’intera Valle Peligna, oltre al fatto che i malati gravi non potrebbero ricorrere alla terapia intensiva. Ritenuta gravissima invece la responsabilità per quanto avvenuto al San Raffaele: non si sono prese le dovute precauzioni in tempi utili a contenere il focolaio.

Si legge nel comunicato delle OO SS

“ Riteniamo non più procrastinabile una azione massiccia ed immediata finalizzata al contenimento del propagarsi del virus e ciò può avvenire esclusivamente attraverso  l’effettuazione preventiva di tamponi ai soggetti potenzialmente esposti al contagio ed attraverso le opportune azioni di isolamento del rischio.”

CGIL CISL e UIL, confederali e di categoria dichiarano infine che in carenza di azioni immediate finalizzate alla tutela della salute e dei bisogni di tutti i cittadini del territorio, provvederanno ad informare gli organi deputati al controllo ed alla verifica della situazione emergenziale che sta attraversando la valle Peligna e delle eventuali responsabilità in capo ai soggetti che avrebbero dovuto vigilare e contrastare  il propagarsi della pandemia.

Ma la ASL frena, dichiarando assolutamente non necessari i provvedimenti richiesti dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini, in quanto, sarebbero stati messi in atto tutti i provvedimenti utili a contenere il propagarsi dell’epidemia, sottolineando come la Clinica San Raffaele sia oggetto di costante monitoraggio da parte del proprio dipartimento di prevenzione.

Ma la Asl frena: L’azienda sanitaria fa sapere che la clinica San Raffaele è “oggetto di costante monitoraggio, attraverso il proprio Dipartimento di Prevenzione che, in collaborazione e disponibilità con la Direzione Sanitaria del San Raffaele, ha posto in essere tutte le azioni tese al controllo e limitazione dei casi verificatisi all’interno della stessa. In particolare, occorre precisare che i casi accertati Covid positivi, risultano essere di n. 21 pazienti e n. 9 operatori sanitari. I pazienti sono attualmente ricoverati in sicurezza presso il San Raffaele, attraverso l’utilizzo di posti letto in stanze singole, in un settore della struttura isolato e distinto. Come da protocolli, i contatti sono stati sottoposti a sorveglianza sanitaria con l’effettuazione di un tampone, che sarà ripetuto secondo specifica calendarizzazione. I dati epidemiologici e di sorveglianza non depongono, a tutt’oggi, per dichiarare una “zona rossa” del territorio sul quale insiste il San Raffaele, come invocato in articoli di stampa. La situazione di cui sopra è oggetto di costante monitoraggio e viene continuamente aggiornata e comunicata all’Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo

Cassia