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Chi e come ha obbligato il Generale Conti a suicidarsi? Chi e come ha obbligato il Generale Conti a suicidarsi?
La richiesta di archiviazione, nel caso del suicidio del generale dei carabinieri, ecologista convinto (non a caso veniva dal corpo della Forestale) Gudo Conti,... Chi e come ha obbligato il Generale Conti a suicidarsi?

La richiesta di archiviazione, nel caso del suicidio del generale dei carabinieri, ecologista convinto (non a caso veniva dal corpo della Forestale) Gudo Conti, avanzata dal Pubblico Ministero Aura Scarsella, aveva lasciato molto dubbiosi tutti coloro che avevano avuto modo di seguire, anche superficialmente, la vicenda.

Così non ha stupito che il GIP del tribunale di Sulmona, Marco Billi, l’abbia respinta, a fronte di di numerosi indizi, forse qualcosa di più di indizi, che mostrano come il Generale sia stato spinto al suicidio, obbligato, anzi, al suicidio, con minacce, evidentemente molto credibili, di ritorsione sui suoi cari. Non ha stupito neppure che il Giudice Billi abbia poi ordinato, come richiesto dal legale della famiglia, la prosecuzione delle indagini, in particolare rispetto alle ultime settimane di vita di Conti, settimane in cui Conti aveva fatto formattare il suo computer portatile, aveva litigato furiosamente al telefono di fronte a testimoni con interlocutori così sconosciut da rispondere a un numero di telefono di cui gli inquirenti non hanno potuto scoprire i proprietari. Sembra logico anchedubitre della veridicità della lettera lasciata dal ‘suicida’ in cui dichiara di essere sconvolto per il suo ruolo (assolutamente ininfluente e senza vere responsabilità) nei permessi per l’albergo di Rigopiano, stato d’animo questo mai manifestato a chicchessia.

Ma, vicino alla conclusione della sua prestigiosa carriera, dedicata soprattutto a perseguire gravi reti ambientali, Conti, aveva accettato un incarico apparentemente di grande prestigio, come dirigente per la sicurezza ambientale alla Total Italia, a Tempa Rossa, il sito bloccato nel settembre 2018 dalla Regione Basilicata .

La Total si stava preparando a mettere in funzione il centro estrattivo petrolifero senza aver ottemperato ad alcuni obblighi contenuti negli atti di autorizzazione ministeriale, in particolare senza il piano di monitoraggio dell’impianto, oggetto di accordo in corso di definizione, e il piano di emergenza esterno.

Che la fine del Generale abbia a che vedere con la situazione di Tempa Rossa, sembrerebbe confermato dal verbale del procuratore della Repubblica di Terni, Liguori: “Il 15 novembre 2017 alle 9,09 venivo raggiunto da un ultimo whatsapp attraverso il quale il generale Conti mi riferiva di aver fatto una richiesta di 335 cpp (per capire se fosse stato sottoposto a indagini preliminari da parte dell’autorità giudiziaria, ndr) alla Procura di Potenza”. Il procuratore spiega anche, sempre a verbale che la vittima gli rivelò di avere avuto “strani segnali”.

Fermo restando che la decisionedel GIP sembra andare nella giusta direzione rispetto all’accertamento della verità, l’impressione del cronista è che forze molto potenti si stiano muovendo per nasconderla, questa verità.