ovidio news
Alleanze antropologiche Alleanze antropologiche
Se dovessimo usare un termine per definire l’attuale avanzamento strategico che potrebbe riaprire le porte al Governo diremmo: razionalità. Qualcuno parla di buon senso,... Alleanze antropologiche

Se dovessimo usare un termine per definire l’attuale avanzamento strategico che potrebbe riaprire le porte al Governo diremmo: razionalità. Qualcuno parla di buon senso, ma ci risulta eccessivo, perché ci farebbe pensare più che altro ad una soluzione “per il paese”, ad un atto di “continuità” dovuta, per rispettare scadenze, per dimostrare all’Europa solidità, serietà e appartenenza. Ma non è così. Quello che sta avvenendo in queste ore ha una sola responsabile: l’attuale democrazia parlamentare che prevede accordi fra parti diverse. Infatti, come sappiamo, nessuno può raggiungere il 51% e governare da solo.

Qualcuno ci potrebbe obiettare che un conto è unire partiti derivanti da una stessa provenienza “culturale” e l’altro è produrre ribaltoni, inciuci e poltrone dorate con entità di natura diversa. Ma quali sarebbero oggi le “stesse provenienze”? Ebbene, se volessimo proprio ragionare senza retaggi passati, essendo concentrati nel presente e volendo approfondire antropologicamente lo stato politico dei fatti dovremmo constatare: che la risoluzione delle diversità nell’epoca attuale non è più possibile affrontarla da nemici assoluti. Da avversari. Sono due le cose, o distruggi tutto e ricominci dall’inizio o poni le tue ragioni in un confronto. Lo scopo? Bisogna riuscire a mettere insieme le idee e risolvere problemi in funzione degli interessi dei cittadini. Gli ingredienti necessari sono l’onestà, la serietà e la generosità. E forse è questa la vera difficoltà, non le differenze ma i denominatori comuni sotto un certo status come il desiderio di potere, di esclusività, di elevazione sociale, la ricchezza e i privilegi.

La storia ci insegna che è molto più complesso ma fruttuoso gestire un “nemico” facendo affari con lui. Dandogli fiducia, superando le differenze di pensiero ricercando e sviluppando il suo lato migliore per poter usufruire di un vantaggio. Il nostro motto è: “se non puoi conquistarle con la testa, falle ridere” e non “dalle una mazzata in testa” o peggio ancora “ignorale“. Cui prodest? E tu, cos’è che vuoi ottenere? Ci vuole consapevolezza, intelligenza, lungimiranza, ma è comunque più vantaggioso avere una situazione visiva di cui fai parte che dover immaginare complotti, tradimenti e distruzione. Certamente puoi anche tentare di vincere sull’avversario e rimanere solo al comando. Ma non soltanto culturalmente, la società, già da tempo ha spuntato le nostre armi rumorose con delle geniali macchine virtuali (vedi cosa puoi fare con un cellulare). Perché vincere sull’altro in modo definitivo, culturalmente parlando e non solo, non è una possibilità in grado di rappresentare la realtà contemporanea.

otrel