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Al via il 4 settembre la Commissione d’inchiesta sul sistema bancario Al via il 4 settembre la Commissione d’inchiesta sul sistema bancario
Roma, 2 Agosto. La Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario inizierà i suoi lavori mercoledì 4 settembre. Avrà gli stessi poteri della Magistratura,... Al via il 4 settembre la Commissione d’inchiesta sul sistema bancario

Roma, 2 Agosto. La Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario inizierà i suoi lavori mercoledì 4 settembre. Avrà gli stessi poteri della Magistratura, come la precedente che però, guidata dal parlamentare di lungo corso Casini, servì a ‘smorzare e sopire’, per quanto riguarda le gravi responsabilità da tempo evidenti (Banca d’Italia, Consob).Gli unici a uscirne con le ossa rotte, almeno dal punto di vista dell’ immagine, furono i renziani, a causa dei comportamenti disinvolti che Maria Elena Boschi aveva tenuto nel tentativo di salvare Banca Etruria, in cui il padre aveva occupato posizioni di responsabilità.

Ecco i quaranta commissari 
Per la Camera: Francesco Boccia, Giuseppe Buompane, Giulio Centemero, Dimitri Coin, Silvia Covolo, Felice Maurizio D’Ettore, Guglielmo Epifani, Tommaso Foti, Sestino Giacomoni, Claudio Mancini, Alvise Maniero, Luigi Marattin, Tullio Patassini, Raphael Raduzzi, Marco Rizzone, Carla Ruocco, Bruno Tabacci, Riccardo Tucci, Franco Vazio, Pierantonio Zanettin.
Per il Senato: Rossella Accoto, Alberto Bagnai, Anna Maria Bernini, Laura Bottici, Maurizio Buccarella, Roberto Calderoli, Francesco Castiello, Luciano D’Alfonso, Andrea De Bertoldi, Stanislao Di Piazza, Massimo Ferro, Elio Lannutti, Mauro Marino, Gianluigi Paragone, Daniele Pesco, Gaetano Quagliariello, Erica Rivolta, Renato Schifani, Dieter Steger e Luigi Zanda.

Il candidato più probabile per la carica di Presidente della commissione è Pierluigi Paragone, da tempo nome forte del Movimento 5 stelle per la questione bancaria (è autore del best-seller “GangBank”, e nella sua trasmissione, poi chiusa, sulla 7, metteva costantemente sotto la lente d’ingrandimento le pratiche scellerate di molte banche italiane). DAti i suoi trascorsi leghisti, di cui sono rimaste tracce in numerose amicizie personali, l’atteggiamento della Lega nei confronti della sua nomina dovrebbe essere scontato.Resta il fatto che sarebbe impossibile trovare un nome più scomodo per tutta l’oligarchia che controlla banche e finanze in Italia, e dunque Salvini potrebbe subire forti pressioni, in particolare dagli ambienti vicini al bocconiano Giorgetti, per indicare un nome diverso.