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“Aiuto di Stato”: a dicembre l’Europa pretende il pagamento delle tasse congelate per il terremoto del 2009. Sono 300 le aziende e 1000 i posti di lavoro a rischio per la scadenza fiscale “Aiuto di Stato”: a dicembre l’Europa pretende il pagamento delle tasse congelate per il terremoto del 2009. Sono 300 le aziende e 1000 i posti di lavoro a rischio per la scadenza fiscale
L’Aquila, 17 Settembre. Una delle dimostrazioni della lontananza dell’Unione Europea dalle popolazioni, è stata sicuramente l’idea di considerare ‘aiuto di Stato’ la sospensione del... “Aiuto di Stato”: a dicembre l’Europa pretende il pagamento delle tasse congelate per il terremoto del 2009. Sono 300 le aziende e 1000 i posti di lavoro a rischio per la scadenza fiscale

L’Aquila, 17 Settembre. Una delle dimostrazioni della lontananza dell’Unione Europea dalle popolazioni, è stata sicuramente l’idea di considerare ‘aiuto di Stato’ la sospensione del pagamento delle imposte dirette riconosciuta alle aziende dell zone terremotate nel 2009.

Le tasse erano state inizialmente sospese, poi parzialmente condonate, sospese, in parte condonate, e infine nuovamente imposte proprio dalla UE: di rinvio in rinvio, a dicembre dunque ben 300 aziende della zona dell’Aquila si troveranno a dover pagare cifre tali da metterle in ginocchio, senza che ancora molte di loro abbiano potuto riprendersi appieno.

Il governo defunto, insieme alle associazioni di categoria aveva quasi finito di approntare un documento con tutti i dati necessari a richiedere a Bruxelles quantomeno un’elevata soglia di esenzione, ma tutto rischia adesso di saltare.

Ci sono in ballo più di 1.000 posti di lavoro, e il nuovo governo dovrà fare letteralmente le corse per riuscire a terminare il dossier nei tempi previsti. L’incertezza politica lascia l’Aquila nel limbo, in cui è sospesa da dieci anni. Il tessuto commerciale della provincia dell’Aquila, e soprattutto diell’Aquila città, non si è ripreso da quei terribili giorni: il 43% dei negozi ha chiuso dal 2009 a oggi negozi ha chiuso dal 2008 al 2018. Ovviamente altre attività, in particolare nel campo dell’edilizia sono invece cresciute (+ 27%) ma in generale la crisi è ancora molto forte. Basti dire che nel campo manifatturiero si è perso fatturato per circa il 22%.