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Adattamento e quarantena: l’essere umano sfida il virus mentre lotta con se stesso Adattamento e quarantena: l’essere umano sfida il virus mentre lotta con se stesso
Di Yari Ferrone - Psicologo Siamo poco oltre le due settimane eppure per alcuni la situazione è percepita come l’inizio, per altri è avvertita... Adattamento e quarantena: l’essere umano sfida il virus mentre lotta con se stesso
Di Yari Ferrone - Psicologo    

Siamo poco oltre le due settimane eppure per alcuni la situazione è percepita come l’inizio, per altri è avvertita come “una vita” mentre qualcuno non sembra ancora accorgersene del tutto.

Ma mentre il mondo esterno è in uno stato di fermo, cosa potremmo dire e immaginare per il mondo interno di ognuno di noi?

Consuetudini e sentimenti di sicurezza, quelli su cui adagiamo (a volte passivamente) le nostre esistenze, improvvisamente hanno subito una disconferma senza precedenti storici per le nostre generazioni, e questo è ciò che ha mandato letteralmente in tilt la quotidianità in tutte le sue possibili sfaccettature, ivi compresi tutti gli elementi che la contestualizzano e che la contengono in una cornice multidimensionale.

L’obbligo di arresto e quarantena, infatti, costringe le persone a conteggiare e a patteggiare con una realtà assolutamente nuova, sconosciuta, ma soprattutto inaspettata, e che non riguarda esclusivamente il mondo esterno circumnavigato da un invisibile virus: è anche il mondo interno, alimentato da stress, frustrazione ed impotenza, che necessita di risignificare le proprie capacità di adattamento.

Hundertwasser – Irlanda sopra i Balcani

Non si tratta solo di cambiare insieme a qualcosa che varia inevitabilmente: è l’adattamento al mondo interno e alle mutazioni che subisce a mettere la persona di fronte a quell’inspiegabile sentimento di vuoto oppure di grande opportunità generativa. Entra in campo la resilienza, quale capacità di affrontare gli urti, la sublimazione, qui intesa come abilità nell’individuare altre forme di piacere alternative a quelle consuete, l’imprigionamento, che costringe ad usufruire di un solo spazio nel quale mettere in ballo tutto ciò che di costruttivo e ricreativo siamo in grado di realizzare.

Una sfida, insomma, con un mondo interno che indirettamente ci richiede attenzioni che generalmente non sappiamo dargli, ricordandoci che è proprio in quel luogo che giace silente l’essenza dell’umano. Un luogo che pensiamo di conoscere ma con cui in realtà molti tra noi non sono abituati ad interagire: un luogo che tanto più finora si è evitato quanto più è possibile che ci faccia pagare un caro prezzo.

Non dipende solo dalla qualità dell’ambiente esterno la facilitazione del nostro adattamento in questa delicata fase di quarantena: l’ambiente interno è bene che abbia un’energia propria parzialmente libera da conflitti e ricca di potenzialità che al momento sarebbe opportuno mettere in gioco. Secondo Heinz Hartmann (psichiatra e psicoanalista austriaco) è proprio grazie a quella parte dell’io esente da conflitti che diviene possibile adattarsi e svilupparsi.Come a dire che l’adattamento (interno) diventa indispensabile per dominare una realtà (esterna) attualmente minacciosa, vigliacca ed aggressiva.

Hundertwasser – The Blue Moon, Escape to Outer Space

La sfida con se stessi sarà la base di un maggior o minore adattamento e tanto più siamo in grado di ritrovare i tesori che inconsapevolmente custodiamo quanto più, per dirla col professor Morrone, (psicoanalista in Roma e presidente S. P. I. G. A.) l’ambiente verrà vissuto come consono ad una crescita, e quindi in grado di fronteggiare più tipologie di blocchi: da quelli che caratterizzano la nevrosi a quelli che ci costringono a rimanere fermi, nella nostra casa che è prima di tutto abitacolo dell’abito interno che indossiamo e che sarebbe bene ricominciare a vedere!

Dott. Yari Ferrone