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Abbattere un ponte del XIII secolo per far passare le navi? In Belgio si può… Abbattere un ponte del XIII secolo per far passare le navi? In Belgio si può…
Da ormai quasi dieci anni si discuteva, in Belgio dello ‘smontaggio’ (ma è una distruzione pura e semplice) di un bellissimo ponte a Tournai,... Abbattere un ponte del XIII secolo per far passare le navi? In Belgio si può…

Da ormai quasi dieci anni si discuteva, in Belgio dello ‘smontaggio’ (ma è una distruzione pura e semplice) di un bellissimo ponte a Tournai, storica cittadina Vallone, 85 chilometri a sud di Bruxelles.

Il Pont des Trous (Ponte Forato) collega le due sponde di un fiume navigabile, lo Schelda (Escaut in francese) e si è trovato d’impiccio al progetto di allargamento di questo fiume, che deve essere collegato col tratto nord della Senna per facilitare il movimento di grandi navi provenineti dai porti del Nord.

I Belgi sono notoriamente un popolo pragmatico, e quindi, nel periodo in cui non esisteva alcun Governo eletto, e tutto era in mano a solerti funzionari, ‘qualcuno’ pensò che si poteva togliere l’intralcio abbattendolo. Ma la cosa non piacque affatto agli abitanti di Tournai, una cittadina famosa per le sue bellezze architettoniche medievali. La reazione fu forte e di massa, vennero raccolte in tutta la Vallonia, e poi anche nelle Fiandre, decine di migliaia di firme per fermare la follia nata nella mente di burocrati al servizio di interessi economici ‘senza volto’.

Così, altri geni ebbero l’idea di addolcire la medicina passando a un progetto di smontaggio: il Pont des Trous dissero, sarà smontato, mattone per mattone, e dunque sarà possibile… rimontarlo da un’altra parte. Ma le proteste non si sono minimamente attenuate… nonostante ciò il ponte viene abbattuto, fatte salve le due torri medievali che ne fanno parte. Il Service Public de Wallonie (SPW) incaricato di tutti i lavori relativi all’allargamento del fiume, ha iniziato venerdì, l’abbattimento, nella totale costernazione degli abitanti di Tournai, alla presenza del Ministro per l’Energia, signora Marghem, anch’essa nativa di Tournai, che bontà sua, si è lamentata per “la mancanza di empatia nei confronti della popolazione” . Le pietre non sono state numerate, e l’utilizzo di una grande gru per lo ‘smontaggio’ fa pensare che quello delle pietre numerate sia stato solo un banale escamotage per difendersi dalle accuse, che ci paiono quantomeno motivate, di insensibilità e disprezzo per la cultura, l’arte e la storia che il Governo di Bruxelles sta dimostrando.