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A che punto è la Brexit A che punto è la Brexit
“Gravi carenze di cibo, medicine, carburante. Confine rigido con l’Irlanda, caos nei porti, difficoltà per i viaggiatori britannici negli aeroporti, aumento della tensione sociale”.... A che punto è la Brexit

“Gravi carenze di cibo, medicine, carburante. Confine rigido con l’Irlanda, caos nei porti, difficoltà per i viaggiatori britannici negli aeroporti, aumento della tensione sociale”. Questo il mantra ripetuto, in Patria e fuori, dai no-exit.

Questo mantra sale, sempre più forte, da quando, il 18 Agosto, Steve Barclay, il ministro responsabile della Brexit,, ha firmato la legge che cancella l’atto del 1972 che stabiliva la sudditanza della Gran Bretagna alle leggi europee.o. In un comunicato il sottolinea invece che si tratta di “un passo storico per il ritorno dei poteri legislativi da Bruxelles al Regno Unito”. L’annullamento dell”European communities Act‘ entrerà in vigore il 31 ottobre, data in cui l’Inghilterra lascerà l’Unione europea, con o senza accordo, come deciso dal Primo Ministro Johnson.

Quali siano i motivi per cui una nazione come quella Britannica dovrebbe restare senza cibo o senza medicinali perché esce dal mercato comune europeo, di cui oltretutto faceva parte in maniera monca, dato che Londra non ha mai rinunciato alla propria moneta, è qualcosa che nessun analista è stato mai in grado di spiegare. Ricorda molto la profezia delle cavallette che avrebbero immancabilmente invaso l’Italia dopo il NO al referendum costituzionale voluto da Matteo Renzi.

Ad un’analisi un po’ accurata, si scopre che invece la prima conseguenza sarà quella di una parziale fuoruscita del sistema britannico dalla dipendenza dovuta all’intreccio di scambi senza alcun senso logico dal punto di vista del consumo interno di una nazione. Ad esempio, si cita il fatto che gli agricoltori si troveranno in difficoltà perché saranno imposti dei dazi all’esportazione dei loro prodotti: il che cozza ovviamente con la presunta mancanza di cibo per la popolazione. E che dire per le difficoltà per i viaggiatori in aeroporto? Dovranno mostrare il passaporto allo scalo di Parigi, anziché la Carta d’Identità? E le ‘file lunghissime dei camion bloccati alla dogana’, altro spettro evocato… ma non c’era il crollo delle esportazioni?

La verità è che la Brexit metterà in crisi, e in seria crisi, tutta la narrazione europea. La Gran Bretagna continuerà ad essere una delle nazioni più forti del mondo, incrementerà i commerci con gli USA, importerà direttamente il petrolio dalla Russia (cui non applicherà alcuna sanzione) e tutti si accorgeranno che la UE è una prigione, e non una ‘grande opportunità’.