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2019 d.C., quando “Mosè” richiese alle acque di aprirsi e quelle… niente. I veneziani: rivogliamo Noè 2019 d.C., quando “Mosè” richiese alle acque di aprirsi e quelle… niente. I veneziani: rivogliamo Noè
VENEZIA – Quando ieri mattina ci siamo resi conto che a Venezia le cose si mettevano male non abbiamo potuto evitare di tornare con... 2019 d.C., quando “Mosè” richiese alle acque di aprirsi e quelle… niente. I veneziani: rivogliamo Noè

VENEZIA – Quando ieri mattina ci siamo resi conto che a Venezia le cose si mettevano male non abbiamo potuto evitare di tornare con la mente indietro nel tempo, ai tragici eventi del ’66 allorché un vento di scirocco (oltre i 50 nodi) ed un crollo della pressione atmosferica, crearono una situazione metereologica anomala che portò la marea oltre i 180 cm (194 a Punta della Salute, il più alto valore mai registrato). E ieri ci siamo andati molto vicini: una persona è morta mentre cercava di avviare le pompe nel suo garage; Piazza San Marco s’è allagata, la Basilica sembrava un immenso veliero che fluttuava sulle acque, pontili, gondole e vaporetti alla deriva o affondati. Inagibili quasi tutti i luoghi storici della città, come il Teatro della Fenice e la cripta di San Marco.

E le autorità, interpellate, erano andate tutte in cerca di Mosè, o, per meglio dire dell’opera col suo nome, che non riesce ancora a liberare i veneziani, così come il personaggio biblico, liberò gli ebrei all’epoca di Ramses II. Niente defluire delle acque insomma, per il momento, soprattutto conoscendo i tempi “biblici” italiani quando si tratta di affari enormi. Il fatto è che per fare una grande opera, inevitabilmente cominciano a girare, scintillando, flussi di denaro e poltrone politiche. E allora qualcuno dovrebbe preoccuparsi, visti i mali estremi, di costruire piuttosto una mega arca, titolando l’opera con un altro nome biblico famoso e forse più appropriato visti i tempi: giacché l’incuria dell’essere umano e la sua incapacità di prevenzione e visione del futuro stanno già comportando un crollo climatico ben più grave di una mareggiata, tanto che sarebbe più opportuno, invece, munirci di precauzioni necessarie per salvarci da un Diluvio Universale.

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