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18 Giugno: sciopero regionale dei lavoratori della Sanità, senza contratto da 14 anni 18 Giugno: sciopero regionale dei lavoratori della Sanità, senza contratto da 14 anni
Sanità privata: il 18 giugno sciopero nazionale per i contratti ARIS AIOP scaduti da 14 anni“Il 18 giugno le Segreterie di FP CGIL, CISL... 18 Giugno: sciopero regionale dei lavoratori della Sanità, senza contratto da 14 anni

Sanità privata: il 18 giugno sciopero nazionale per i contratti ARIS AIOP scaduti da 14 anni
“Il 18 giugno le Segreterie di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno indetto lo sciopero nazionale dei lavoratori della Sanita Privata e delle RSA per il mancato rinnovo dei contratti AIOP ARIS, latitanti ormai da 14 e 8 anni”.

Così inizia il comunicato inviato alla stampa dal Segretario di CISL Funzione Pubblica Abruzzo Molise Vincenzo Mennucci.

Mennucci ricorda poi che è stato richiesto a Marsilio e all’assessore Verì di adoperarsi per quanto nelle loro possibilità perché la questione venga sbloccata in tempi rapidi, in particolare organizzando un incontro istituzionale fra le delegazioni sindacali e le associazioni datoriali regionali Aris ed Aiop. Il timore è che dopo i giorni della riconoscenza e dell’elogio, la situazione dei lavoratori della sanità privata e i dipendenti delle RSA, (5.000 in Abruzzo) che sono senza contratto rispettivamente da 14 e da 8 anni anni senza contratto nazionale, torni nel dimenticatoio.

“Le associazioni datoriali Aris ed Aiop – prosegue Mennucci – mettono in discussione la sostenibilità del rinnovo contrattuale dopo aver sottoscritto, a livello nazionale, un verbale presso il Ministero con le Regioni ed il Governo, ottenendo conferme sull’impegno delle Regioni per agevolare lo sblocco della trattativa”
E ancora: “E’ inacettabile la richiesta da parte di Aris e Aiop dell’istituzione di una clausola compromissoria che subordini l’applicazione del nuovo contratto al raggiungimento di un’intesa regionale.
Oggi il rifiuto di porre la firma da parte di Aiop ed Aris rappresenta un vero e proprio ricatto che giudichiamo intollerabile”.

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